di Enea Guarinoni per carta.org
“Qual è la colpa di
Youness? Essere fratello di Salah Zarli, finito nell’inchiesta del pubblico
ministero milanese Stefano Dambruoso che indagava su presunte cellule di
terroristi di matrice islamica operanti in Italia. A lui non sono contestati
fatti specifici, ma – anticipando il proprio decreto in vigore dal primo
novembre scorso – il ministro dell’interno ha ritenuto che la «responsabilità
familiare» fosse una causa sufficiente per espellerlo.”
Per la terza volta in due anni Youness Zarli è stato
espulso dall’Italia per «motivi di sicurezza nazionale». E’ questa l’odiosa
motivazione prevista dal cosiddetto decreto Pisanu che consente di cacciare un
cittadino straniero dal nostro territorio senza alcuna procedura giudiziaria.
Youness
è un giovane marocchino di 26 anni, ha una moglie italiana e un fratello
attualmente detenuto nelle carceri del suo paese per reati legati
all’estremismo di matrice islamica. Avevamo parlato di lui nel numero
28 di Carta, a luglio del 2007, dopo la sua seconda espulsione, targata Pisanu,
ma firmata dal ministro dell’interno Giuliano Amato. Cinque mesi fa, il 4
maggio, la Digos
di Bergamo lo aveva fermato con un’operazione da film statunitense, in pieno
centro cittadino, con tanto di auto a sirene spiegate e pistole in pugno.
Youness è stato picchiato e dopo essere stato immobilizzato con il nastro
isolante è stato rispedito in Marocco, senza una spiegazione, senza dargli il
tempo di consultare il suo avvocato o di salutare sua moglie Jessica. La prima
volta era successo nel 2005: stessa motivazione, identiche modalità. Continua a leggere