Toda joia toda beleza


Ieri a Genova ho incontrato
un “picciotto” col cuore grande
capace di straordinarie magie
con la sua tromba…
muita jóia e muita beleza neste dia aquì em Genova
meu querido e
grande irmão…

um grande abraço!

Matteo Ghione e Roy Paci a Genova il 17.11.2007
nella foto Matteo Ghione e Roy
Paci a Genova

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per me. di Matteo Ghione

La storia siamo noi

**video you tube**

Roy Paci e Manu Chao a Genova
**19 luglio
2001 Manifestazione dei Migranti**


Consigli ai naviganti:
»»»» Roy Paci Web Site ««««
»»»» Roy Paci & Aretuska – official site ««««
Due siti da non perdersi assolutamente, collegati tra di
loro e, in tutta onestà, veramente tra i più belli che ho visitato recentemente,
tanto dal punto di vista della grafica che della creatività. Inutile dire che
parlando di questo grande artista e del suo gruppo è “di rigore” accendere le
casse dei vostri pc.
Buona navigazione a tutti "picciotti"!

Roy Paci sul palco di Genova
Roy Paci sul palco di Genova  

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Genova per me

Tornare a Genova
di Matteo Ghione

Genova 17 novembre 2007…tornare a Genova era giusto, necessario… l’ ho fatto anch’io, ieri, insieme ad altre decine e decine di migliaia di persone che si sono ritrovate insieme per chiedere VERITÀ E GIUSTIZIA sui fatti del luglio del 2001, quando si consumò quella che Amnesty International definì “la più grande sospensione di democrazia e di violazione dei diritti umani in Europa dal dopoguerra ad oggi”. Era giusto e necessario, come dicevo, ritrovarsi insieme per non perdere la memoria storica, per esigere che le nostre Istituzioni non smarriscano la promessa elettorale di fare piena luce con lo strumento della “Commissione parlamentare d’inchiesta” su tutto quanto accadde e soprattutto su “chi” decise, gestì e coordinò la sanguinosa repressione di quelle giornate. I processi in corso stanno smascherando molte verità ma non potranno, in quelle sedi, individuare le gravissime responsabilità politiche e della catena di comando che determinarono i fatti.

la testa del corteo di Genova 17.11.07Così come è certo che da quei tribunali nessuna sentenza riuscirà mai a diventare definitiva, perchè tutti i processi andranno inevitabilmente in prescrizione… tranne uno, che ha individuato e punirà 25 manifestanti, “capri espiatori” che unilateralmente pagheranno con pene inique e pesantissime. Nessuno invece pagherà per le gravissime violenze e le torture che migliaia di manifestanti pacifici ebbero a subire sulle strade, nella scuola Diaz ed all’interno della caserma di Bolzaneto. E poi l’omicidio di Carlo… quello è già stato archiviato e con motivazioni che lasciano allibiti…! Era giusto e necessario ritrovarsi a Genova per ricordarci che LA STORIA SIAMO NOI, per tornare ad urlare forte la nostra voglia di verità e giustizia, di democrazia, di pace, di un mondo più giusto e solidale, di incontro e tolleranza… già, la tolleranza, quella che il nostro paese pare aver improvvisamente dimenticato in questi ultimi tempi, dominati da una folle “caccia alle streghe” in nome della sicurezza. Ombre xenofobe e razziste si allungano inquietanti proprio in una terra, la nostra, che ha visto tante e tanti dei suoi figli costretti ad emigrare per garantirsi sopravvivenza e dignità di cittadini. Non ci sarà mai sicurezza se costruita a colpi di decreti d’ espulsione indiscriminati e discriminanti e di ruspe selvagge a distruggere baracche… la vera sicurezza si costruisce creando le condizione per accogliere ed desiderio di giustiziaincludere non per respingere. E la mia mente corre ai tanti migranti respinti dalle leggi di una “fortezza chiamata Europa”, a quelle migliaia di corpi di disperati in fuga dalla fame o dalle guerre, alla ricerca di un futuro possibile per loro ed i propri figli e che giacciono sui fondali del Mediterraneo. Penso a tutti i rinchiusi – non accolti! – nei CPT, autentica vergogna tutta bipartisan. Era giusto e necessario tornare a Genova ed il perché, in fondo, lo ha descritto molto meglio di me Padre Alex Zanotelli nel post che ho pubblicato ieri e lo ha ribadito in piazza e a gran voce Don Andrea Gallo. Preti “di strada” da sempre vicini agli ultimi ed ai diseredati della terra. Ieri sera a Genova, sul palco allestito per concludere in festa e musica una giornata straordinaria, proprio don Gallo, organizzatore della manifestazione insieme alla sua Comunità di San Benedetto al Porto, pur entusiasta per la grande partecipazione e la riuscita dell’ evento, commentava con amarezza che su quel palco avrebbero dovuto esserci le istituzioni a parlare ed invece… c’ erano soltanto due preti…!

Ma, amarezze a parte, queste le parole che la Comunità di Don Gallo ha scritto oggi sul suo sito:

corteo in corso SaffiCi sono giornate ed eventi che rimarranno per sempre nella memoria di ognuno di noi.
Ieri a Genova, in centomila, ci siamo riappropriati della storia collettiva dei giorni del luglio 2001, per non lasciare soli, nelle aule di tribunale, 25 ragazzi e ragazze usati come capri espiatori, per dire che la verità sui fatti del G8 è dentro di noi e ha segnato le nostre vite. Dopo ieri, ci sentiamo un po’più forti e meno soli, in questa Italia che sta cambiando faccia ad una velocità incontrollabile, che parla un linguaggio di razzismo, esclusione e povertà, che vede giovani perdere la vita in modo assurdo. Un Italia dove la politica istituzionale è sempre più lontana dalla gente e non trova più risposte da dare. La Comunità ringrazia tutte le persone che sono state al nostro fianco e che hanno creduto, fin da subito, che un’altra Genova è possibile, che cambiare il nostro futuro è un diritto. Un ringraziamento speciale va ad Assalti Frontali e Roy Paci, che con la loro musica e le loro parole, hanno reso ancora più bella la giornata. Ci reincontreremo il 15 dicembre a Vicenza.

(Il riferimento è alla manifestazione nazionale contro la base militare americana “No Dal Molin)

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LA STORIA SIAMO NOI


 
migranti a Genova 19 luglio 2001

Torniamo a Genova
di Padre Alex
Zanotelli

È fondamentale tornare a Genova, prima di tutto
per tornare a quegli ideali.

È stato un evento giubilare, nel senso concreto del
termine, anche se sono molte le cose che sono peggiorate dopo Genova. Una delle
novità importanti nate in quel periodo, ad esempio, è stata la legge 209 per la
remissione del debito dei paesi impoveriti; dopo più di sei anni soltanto la
metà del debito è stato condonato.

Ma diventa ancora più urgente tornare a Genova perché
il governo sta tentando di riscrivere la storia di quelle giornate
: a
farlo non è un governo di centrodestra e ciò è molto preoccupante.
Inoltre sono stati chiesti provvedimenti assurdi e risarcimenti
economici contro alcuni manifestanti, quando è il governo che deve ripagare chi
ha offeso in quella stupenda marcia
.
È fondamentale dunque tornare a Genova, come ha chiesto don Gallo e come
chiedono in tantissimi in questi giorni.
Lo è anche
perché sta avvenendo qualcosa sempre più chiaro, la perdita della momoria
. Una perdita che riguarda anche il ritorno del
razzismo in un popolo, come quello italiano, che soltanto cinquant’anni fa era
un popolo di migranti. A Genova c’è stato un profondo tentativo di unità tra
diversi
, tra chi
comunque vuole un mondo altro, ma ciò che ci aveva affratellato si è lentamente
dissolto. Perché? Per molti motivi, compresa la collusione con i partiti: ma dai governi non dobbiamo più aspettarci nulla, perché sono
parte del problema.
La politica risponde soltanto ai grandi potentati
economici. Abbiamo invece bisogno di un’altra politica e di un’altra
informazione
. Dopo Genova sono nati i No Tav, i No Dal Molin, i No
Ponte, i movimenti sull’acqua, quelli sui rifiuti e altri: a Genova,
rimettiamoli insieme.

   Sabato 17
novembre dalle ore 14.30

dalla Comunità di San Benedetto al Porto, Stazione
Marittima.

La
manifestazione si concluderà con un happening musicale (già sicura la
partecipazione di Roy Paci e gli Aretuska, Zulù, Bisca, Assalti Frontali e
altri) in Piazza De Ferrari, il luogo dove il G8 ha tenuto il suo vertice
insaguinato di allora.
 
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  Lo spirito di Genova  


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Vauro 17.11.07

 

Vauro - 17 novembre 2007

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Cielo sereno su Genova

Cielo sereno su Genova. Il convegno e il corteo
di Giuliano Santoro –  carta.org

Don Andrea GalloCominciamo dalle
previsioni meteo: a Genova domani sarà bel tempo. La giornata di sole
del 17 novembre comincerà alle 10.30, al Teatro del Museo Sant’Agostino, in P. Sarzano, con un dibattito, coordinato da A. Pizzo di Carta e Raffaella
Bolini dell’ Arci sulla libertà di movimento e i processi genovesi.
Ci saranno
Giuliano Pisapia, che approfondirà la questione giuridica, il segretario del
sindacato dei giornalisti liguri Marcello Zinola, che parlerà del diritto
all’informazione in relazione alle vicende genovesi. E poi Laura Tartarini, avvocato
del Genoa legal forum, che presenterà alcuni dei video che sono stati mostrati
all’ultima udienza sul processo per le violenze poliziesche alla scuola Diaz e
che documentano [tra le altre cose] come all’interno della scuola quel giorno
ci fosse anche Francesco Gratteri. Sono previsti anche gli interventi di Haidi
Giuliani, del segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini, di Vittorio
Agnoletto, di Enrica Bartesaghi del comitato Verità e giustizia per Genova.


Sempre in mattinata,
in piazza Rossetti, i contadini di Altragricoltura allestiranno banchetti di
vino, pane, salame, formaggio e raccoglieranno le firme per la legge di
iniziativa popolare sulla sovranità alimentare e il referendum contro gli Ogm
. Continua a leggere

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Una vittoria importante!

Soltanto poche ore fa postavo su questo Blog Il Comunicato
Stampa
con cui Amnesty International denunciava la segregazione scolastica (e
non solo) dei bambini Rom in Slovacchia… poche ore dopo, la notizia di una
vittoria importantissima!

Alunni di una scuola
minore
Rom destinati a
istituti per ritardati vincono causa contro la Repubblica Ceca
di Luca Galassi, Fonte Peacereporter

Bambini Rom “Nel 2006,
solo il 3 per cento dei bambini Rom ha raggiunto la scuola superiore. In un
Paese dell’Europa moderna, disegnata dai politici come il continente dei popoli
e della integrazione, accade anche questo. Che l’apartheid sia giusto dietro
l’angolo.”

Vittoria. Gli attivisti umanitari
di tutta Europa hanno cantato vittoria, ieri, quando il tribunale di massimo
grado per la difesa dei diritti umani, la Corte europea di Strasburgo, ha condannato la Repubblica Ceca
per aver praticato ‘discriminazioni razziali’ ai danni di numerosi bambini Rom.
Un maratona legale che si trascina
dagli anni ’90, quella di 18 famiglie della regione della Moravia-Slesia,
estremità orientale della Repubblica Ceca, i cui bambini furono inseriti in
istituti scolastici per ritardati mentali. Una pratica comune, pare, in diversi
Paesi dell’Europa dell’Est, e anche in tempi recenti, se una direttiva
dell’Unione Europea del 2005 invitava i governi degli Stati membri "in cui
i figli dei Rom vengono isolati in scuole per disabili mentali o sistemati in
aule separate, ad avviare programmi di de-segregazione entro un periodo di
tempo prestabilito, incoraggiando così il libero accesso all’istruzione di
qualità per i figli dei Rom e prevenendo sentimenti ostili ai Rom tra i ragazzi
che frequentano le scuole". Continua a leggere

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Parl.UE condanna Frattini

Parlamento UE condanna Frattini : non è
politica ma informazione
di Rita Guma, Presidente dell’ Osservatorio sulle legalità e
sui diritti

Franco FrattiniIl plenum del Parlamento europeo ha approvato ieri una
risoluzione sulla libera circolazione dei cittadini comunitari in cui critica
duramente il commissario UE Franco Frattini, responsabile di giustizia,
liberta’ e sicurezza, per le dichiarazioni rilasciate alla stampa italiana il 2
novembre scorso sulle espulsioni dall’Italia di Rom e Romeni sprovvisti di
mezzi di sussistenza. L’Osservatorio sulla legalità e sui diritti nota nelle
dichiarazioni di Frattini e nei commenti dei politici e di certa stampa una
certa disinformazione, e vuole fare chiarezza, sottolineando che Frattini
aveva fornito al pubblico una informazione errata su una direttiva europea che
dovrebbe conoscere e far rispettare per tutti i cittadini europei, e che alcune
affermazioni da lui fatte confliggono con il rispetto dei diritti (anche i
Romeni) che egli dovrebbe garantire.

Nell’intervista al "Messaggero", Frattini aveva commentato in questo
modo la direttiva europea 38 del 2004:
"Quello che si deve fare è semplice: si
va in un campo nomadi a Roma, ad esempio sulla Cristoforo Colombo, e a chi sta
lì si chiede: tu di che vivi? se quello risponde: – non lo so – lo si prende e
lo si rimanda in Romania
. Così funziona le direttiva europea. Semplice e senza
scampo".
Il commissario aveva anche suggerito di radere al suolo i campi
nomadi in Italia.
Successivamente il portavoce del commissario e poi Frattini stesso
hanno fatto alcune precisazioni, mettendo in guardia il governo italiano
dall’operare espulsioni di massa e a rispettare tutte le garanzie indicate
dalla direttiva europea
. Continua a leggere

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Lettera alla fam.di Gabbo

Toccante lettera di Patrizia
Moretti, mamma di Federico Aldrovandi, alla famiglia ed agli amici di Gabriele
Santi, il giovane colpito mortalmente da un poliziotto domenica scorsa, mentre si recava in macchina a seguire la Lazio, la sua squadra del cuore

 

Federico AldrovandiMi chiamo Patrizia Moretti, sono la mamma di Aldro.Il 25
settembre 2005 mio figlio Federico di 18 anni moriva a Ferrara sotto i calci e
le manganellate di quattro agenti di polizia mentre invocava aiuto.Mi rivolgo
alla famiglia di Gabriele Sandri.Voglio esprimere il dolore mio e di mio marito
per la perdita del loro figlio Gabriele. Voglio dire loro che so, purtroppo, cosa stanno provando
in questo momento e che cosa proveranno in futuro.
Dalla perdita del proprio figlio è impossibile, io credo,
riprendersi, e sempre difficile è dominare la rabbia che diventa, insieme al
dolore, costante e invadente compagna di vita. Voglio rivolgermi però soprattutto a tutti gli amici di
Gabriele e a tutti i ragazzi che sono rimasti colpiti dalla sua morte. In questi due anni di vita trascorsa senza più Federico ho
incontrato tanti, tanti ragazzi nei centri sociali, nei palazzetti dello sport
e negli stadi. Ci hanno scaldato il cuore perché ci hanno impedito di sentirci
da soli, io e Lino, nella nostra battaglia per la verità e nel nostro dolore. Continua a leggere

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Selezionare per tutelare?

Selezionare
la popolazione: quanto tutela ancora la cittadinanza?


Intervista con Emilio Santoro
,
Docente
di filosofia e sociologia del diritto all’Università di Firenze e fondatore di
Altro Diritto, centro di documentazione su carcere, devianza e criminalità.

a cura di Alessandra Sciurba, Progetto Melting Pot
Europa

 “Sicuramente è importante che i
migranti tornino a Genova come nel 2001 quando anche io ho organizzato insieme
a vari amici la manifestazione dei migranti. Allora uno degli slogan
fondamentali era “siamo tutti clandestini”, ed oggi è sicuramente molto più
vero di allora: conta sempre meno lo status di clandestinità perché lo status
di non clandestino non garantisce più come garantiva nel 2001. Nel 2001 chi non
era clandestino poteva ancora fare conto su un certo numero di diritti. Oggi
stiamo vedendo che questi diritti vengono tolti anche a chi non è clandestino
ma è cittadino.
Siamo
tutti clandestini o siamo tutti cittadini diventa la stessa cosa.
Per questo è
così importante che le rivendicazioni dei migranti e quelle dei cittadini
italiani si fondano e prendano consapevolezza che è solo un lasso temporale che
ci separa dal fatto di essere tutti cittadini e tutti clandestini allo stesso
tempo
.

Abbiamo intervistato Emilio Santoro per cercare di
analizzare con lui quanto sta avvenendo in questo momento in Italia rispetto
alla gestione della presenza dei migranti sul territorio, ma anche per interrogarci
più profondamente sui mutamenti che stanno investendo complessivamente la
nostra società. Un diritto che agisce in maniera diffrenziale a seconda dei
soggetti cui si riferisce, la detenzione amministrativa applicata a categorie
sempre diverse di popolazione e poi la manifestazione di Genova, le
rivendicazioni dei migranti che si legano a quelle dei cittadini italiani che
hanno ancora un’immagine diversa di come potrebbe essere il mondo. Continua a leggere

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Discriminati senza confini

Rapporto di Amnesty
International
sulla Repubblica Slovacca: negata ai bambini e alle bambine Rom
un’istruzione secondo criteri di uguaglianza e non discriminazione

"I bambini qui sono
dei ritardati mentali. C’è la tendenza a integrare i Rom nelle scuole primarie,
ma per gli alunni con ritardo mentale e sociale non cambia niente. I bambini
che provengono da un ambiente socialmente svantaggiato soffrono di un ritardo
sociale e mentale.”

(Il preside di una scuola speciale frequentata per il 9%
da bambine e bambini Rom)

bambino Rom delle campagne slovaccheUn alto numero di bambine e bambini Rom viene ancora assegnato, in modo
sproporzionato, a scuole speciali, frequenta classi per persone con disabilità
mentale e difficoltà d’apprendimento o viene segregato in scuole per soli Rom:
è questa la denuncia contenuta in un rapporto presentato oggi da Amnesty
International sulle violazioni del diritto all’istruzione dei bambini e delle
bambine Rom nella Repubblica Slovacca. Il rapporto dell’organizzazione per i
diritti umani segnala che i bambini e le bambine Rom assegnati alle scuole
speciali seguono programmi ridotti e non hanno praticamente alcuna possibilità
di reintegrarsi nelle scuole ordinarie o proseguire nell’educazione secondaria. Continua a leggere

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