Cielo sereno su Genova

Cielo sereno su Genova. Il convegno e il corteo
di Giuliano Santoro –  carta.org

Don Andrea GalloCominciamo dalle
previsioni meteo: a Genova domani sarà bel tempo. La giornata di sole
del 17 novembre comincerà alle 10.30, al Teatro del Museo Sant’Agostino, in P. Sarzano, con un dibattito, coordinato da A. Pizzo di Carta e Raffaella
Bolini dell’ Arci sulla libertà di movimento e i processi genovesi.
Ci saranno
Giuliano Pisapia, che approfondirà la questione giuridica, il segretario del
sindacato dei giornalisti liguri Marcello Zinola, che parlerà del diritto
all’informazione in relazione alle vicende genovesi. E poi Laura Tartarini, avvocato
del Genoa legal forum, che presenterà alcuni dei video che sono stati mostrati
all’ultima udienza sul processo per le violenze poliziesche alla scuola Diaz e
che documentano [tra le altre cose] come all’interno della scuola quel giorno
ci fosse anche Francesco Gratteri. Sono previsti anche gli interventi di Haidi
Giuliani, del segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini, di Vittorio
Agnoletto, di Enrica Bartesaghi del comitato Verità e giustizia per Genova.


Sempre in mattinata,
in piazza Rossetti, i contadini di Altragricoltura allestiranno banchetti di
vino, pane, salame, formaggio e raccoglieranno le firme per la legge di
iniziativa popolare sulla sovranità alimentare e il referendum contro gli Ogm
. Ieri sera pezzi importanti della Cgil nazionale e ligure
hanno aderito alla manifestazione a titolo individuale. Si tratta di Paolo
Nerozzi [segretario Cgil nazionale], Enrico Panini [segretario della Cgil Flc
Nazionale], Carlo Podda [segretario della Cgil Fp], Antonello Sotgiu [Cgil
Liguria]. È poi arrivata l’adesione di Facciamo Breccia, movimento
spontaneo di singole, singoli, gruppi, associazioni «per una cultura laica e
contro l’invadenza del Vaticano». «In quel luglio 2001 in centinaia di
migliaia sono arrivati a Genova per manifestare dinanzi ai potenti della terra
le idee, i valori e le pratiche per un altro, possibile, mondo – scrivono
quelli di Facciamo Breccia–Hanno ricevuto invece una repressione organizzata,
feroce e brutale, dapprima fisica e psicologica [a Bolzaneto, alla Diaz, in
piazza Alimonda] e quindi più strisciante, secondo un vergognoso processo di
revisione propagandistica di quei giorni che da allora non sembra avere fine».
Il comunicato si conclude così: « Dobbiamo a noi stessi una seconda possibilità
di portare a destinazione i nostri corpi e i nostri striscioni, per dire
apertamente che dai processi non viene giustizia ma volontà di vendetta». Dal
collettivo di Supporto legale, che affianca gli avvocati, segue i processi e si
occupa di comunicare l’esito delle udienze, arriva una precisazione: «Solo le
300 mila persone che erano in piazza a Genova nel luglio del 2001 possono
essere in grado di raccontare agli altri e a se stessi ciò che è avvenuto in
quei giorni senza pruriti giustizialisti o moralisti, ma con il desiderio di capire
il più possibile quello che è accaduto – scrivono in un comunicato – E’ questo
il motivo per cui, al contrario di altri promotori, noi non siamo d’accordo e
non lo siamo mai stati con una commissione di inchiesta parlamentare in cui una
parte di coloro che gestiscono e amministrano il potere cerchino di
ufficializzare una propria verità. Ed è anche per questo che il tema della
commissione parlamentare non è uno degli elementi centrali dell’invito alla
mobilitazione».

Francesco Cossiga continua la sua battaglia personale
contro la commissione d’inchiesta : «Polizia di stato ed arma dei carabinieri,
sarebbero i veri oggetto dell’inchiesta, al fine di ‘tenerle a briglia corta’,
e cioè per tenerle ‘buone e docili’ nei confronti di una parte importante delle
forze che appoggiano la maggioranza». Si dice favorevole alla commissione il
segretario nazionale dell’Associazione funzionari di polizia Enzo Letizia, «Per
quanto ci riguarda siamo sempre stati favorevoli all’istituzione di una
Commissione parlamentare d’indagine sui fatti del G8 di Genova perché non
temiamo la verità», afferma letizia dopo aver criticato la puntata di ieri di
«Anno zero», che si occupava di Genova e degli stadi, giudicandola troppo
schierata contro la polizia.

Come in tutte le cose che cominciano a diventare
rilevanti, ci sono poi quelli che cercano di trarne vantaggi. Forse è
semplicemente per avere un po’ di pubblicità. O magari sono imboccati da
qualcuno per aumentare la tensione ad arte. Fatto sta che l’agenzia di
«vigilantes in borghese» Studio Uno, che ha sede proprio a Genova, ha deciso di
smentire nell’ordine questore, prefetto, sindaco e organizzatori della
manifestazione, i quali da giorni mandano messaggi distensivi alla città. «I
nostri informatori confidenziali ci hanno fatto sapere che, tra le tifoserie in
arrivo per il corteo, ci saranno anche piccoli gruppi autonomi provenienti da
Roma, Napoli, Brescia, Verona, Bergamo e Milano–dice Giovanni Sgambellone,
titolare dell’agenzia di vigilantes in borghese Studio Uno investigazioni–ovvero
tutti gli ultras più temibili». Al contrario, anche gli esponenti delle
associazioni di categoria dei commercianti fanno sapere essere convinti delle
rassicurazioni fornitegli dagli organizzatori del corteo nel corso
dell’incontro che si è tenuto ieri in prefettura.

Oggi alla comunità di San Benedetto al Porto, vero cuore
logistico della manifestazione, si è tenuta la conferenza stampa degli
organizzatori del corte. Ha parlato per primo Megu Chionetti, del centro
sociale Terra di Nessuno, che ha sottolineato l’importanza che tutti riescano
ad arrivare a Genova a prezzi accessibili. Poi don Andrea Gallo, che ha
ricostruito la storia della manifestazione sottolineando come questa sia «nata
dal basso» e stigmatizzato l’atteggiamento di alcuni giornali, in primis il
Secolo XIX che sta alzando la tensione in città senza motivo, visto che ieri al
vertice in prefettura cui ha partecipato il clima era molto rilassato e
ottimista. Luca Oddone, del centro sociale Zapata, ha spiegato il senso della
manifestazione e un esponente di Supporto legale ha fatto il punto sui processi
genovesi. «La conferenza è servita soprattutto a sottolineare che questa
manifestazione è stata convocata in solidarietà ai processati per i fatti del
luglio 2001–commentano dalla Comunità di San benedetto al Porto – E’ stato un
modo per chiarire gli scopi della goornata di domani per uscire dall’eterno
dibattito tra favorevoli e contrari alla commissione d’inchiesta».

La manifestazione verrà aperta dallo striscione «La storia
siamo noi», che verrà portato dalla comunità di San Benedetto al Porto. Si
snoderà dalla Stazione Marittima a piazza De Ferrari [dove suoneranno Assalti
frontali, Bisca e Zulù e Roy Paci], percorrendo via Gramsci, Caricamento,
Cavour, Quadrio, Saffi, verso Carignano per proseguire in via Fieschi, piazza
Dante, via Dante e piazza De Ferrari. Ci saranno molti deputati di Pdci, Prc e
Verdi e i new entries di Sinistra democratica, che ieri hanno diffuso un
documento con il quale affermano di essere «convinti che settori delle
istituzioni, non abbiano svolto appieno il loro ruolo e che al proprio interno
ci siano state gravi violazioni della legge oltre che reticenze e omissioni».
Non ci sarà, invece il sindaco di Genova Marta Vincenti, che spinge per la
commissione d’inchiesta [il consiglio comunale ha votato a maggioranza un
ordine del giorno che la chiede] ma è in disaccordo sulla difesa dei 25
manifestanti accusati di devastazione e saccheggio. «Genova ha bisogno di
togliersi dalla testa il dubbio che ci siano stati momenti di sospensione della
democrazia al G8 – ha detto Vincenzi–Sono fra coloro che desiderano che si
faccia piena luce, la verità giudiziaria non basta».

Lo stesso vale per gli assessori che compongono la giunta.
Unica eccezione, la presenza a titolo personale di Massimiliano Morettini, oggi
assessore ai giovani e all’immigrazione e sei anni fa tra i portavoce del Genoa
social forum.

«Domani non ci saranno zone vietate – spiegano dalla
questura–Ma il corteo non passerà davanti a prefettura e palazzo di giustizia,
che saranno presidiati con discrezione». Per quanto riguarda la vexata quaestio
sui treni a tariffa sociale, i due treni speciali da Padova e Napoli sono
confermati, mentre si tratterà sul posto con Trenitalia, che vuole concedere
solo il normale sconto per comitive del 10 per cento ai tanti che vogliono
arrivare a Genova.

Sono previsti inoltre almeno un centinaio di pullman.
L’indicazione per chi arriva in pullman è quella di uscire dall’autostrada a
Genova ovest, poi seguire le indicazioni per l’acquario. Il parcheggio a
disposizione è quello della Fiera del Mare. I treni, invece, arriveranno alla
stazione Principe. Usciti dalla stazione bisogna prendere la prima strada a
destra e arrivare al concentramento, che si trova tra piazza Principe e la stazione
Marittima. Dopo la conclusione del corteo, ci saranno delle navette che da
piazza De Ferrari porteranno alle stazioni Brignole e Principe e alla zona
Fiera.
Infine, si manifesterà anche a Parigi. L’appuntamento
lanciato dal locale coordinamento «Genova 2001» è davanti all’ambasciata
italiana a Parigi, in rue de Varenne 51, alle 13.

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