Una vittoria importante!

Soltanto poche ore fa postavo su questo Blog Il Comunicato
Stampa
con cui Amnesty International denunciava la segregazione scolastica (e
non solo) dei bambini Rom in Slovacchia… poche ore dopo, la notizia di una
vittoria importantissima!

Alunni di una scuola
minore
Rom destinati a
istituti per ritardati vincono causa contro la Repubblica Ceca
di Luca Galassi, Fonte Peacereporter

Bambini Rom “Nel 2006,
solo il 3 per cento dei bambini Rom ha raggiunto la scuola superiore. In un
Paese dell’Europa moderna, disegnata dai politici come il continente dei popoli
e della integrazione, accade anche questo. Che l’apartheid sia giusto dietro
l’angolo.”

Vittoria. Gli attivisti umanitari
di tutta Europa hanno cantato vittoria, ieri, quando il tribunale di massimo
grado per la difesa dei diritti umani, la Corte europea di Strasburgo, ha condannato la Repubblica Ceca
per aver praticato ‘discriminazioni razziali’ ai danni di numerosi bambini Rom.
Un maratona legale che si trascina
dagli anni ’90, quella di 18 famiglie della regione della Moravia-Slesia,
estremità orientale della Repubblica Ceca, i cui bambini furono inseriti in
istituti scolastici per ritardati mentali. Una pratica comune, pare, in diversi
Paesi dell’Europa dell’Est, e anche in tempi recenti, se una direttiva
dell’Unione Europea del 2005 invitava i governi degli Stati membri "in cui
i figli dei Rom vengono isolati in scuole per disabili mentali o sistemati in
aule separate, ad avviare programmi di de-segregazione entro un periodo di
tempo prestabilito, incoraggiando così il libero accesso all’istruzione di
qualità per i figli dei Rom e prevenendo sentimenti ostili ai Rom tra i ragazzi
che frequentano le scuole".

Campo Rom nella Repubblica CecaRazzismo. La denuncia è arrivata alla Corte
di Straburgo da un rapporto della Commissione contro il Razziso e
l’Intolleranza, le cui conclusioni parlavano di una stragrande maggioranza di
bambini Rom nelle scuole speciali per i ritardati mentali. Attivisti di gruppi
umanitari hanno poi rilevato come nella regione della Moravia Slesia, e specie
nella provincia di Ostrava, più della metà dei bambini Rom venivano segregati
in ‘istituti speciali’ e veniva negato loro l’accesso al sistema scolastico
nazionale. Un bambino Rom che viveva in quelle zone aveva una probabilità 27
volte maggiore rispetto a un altro bambino di finire in tali istituti. Tre anni
fa il governo della Repubblica ceca ha chiuso le scuole speciali.
Ciononostante, le chance di accesso all’istruzione pubblica sono molto limitate
per i bambini delle comunità Rom ceche. La Corte di Strasburgo ha comminato una multa al
governo ceco di 4 mila euro per ogni bambino (per ‘danni simbolici’), e al
pagamento delle spese processuali di circa 10 mila euro.

Bambini Rom a scuolaBenvenuti in Europa. Proprio oggi, Amnesty
International ha pubblicato un rapporto sulla segregazione in Slovacchia, dove
i bambini Rom vengono inseriti in scuole solo per loro o in istituti per
ritardati o disabili, nonostante non abbiano alcuna deficienza intellettuale o
carenza nell’apprendimento scolastico. In alcuni villaggi, si assiste a scene
che ricordano il profondo sud americano degli anni ’60 o il Sudafrica degli
anni ’80: esistono scuole dove al piano di sotto ci sono i ‘bianchi’ e a quello
di sopra i ‘neri’. Le classi non si mischiano mai. Ai genitori e agli autobus
che riportano a casa i bambini vengono date istruzioni di presentarsi a orari
diversi, per consolidare la separazione razziale. In alcune zone della
Slovacchia orientale, il 100 percento delle scuole sono segregate. I Rom
ricevono un’istruzione di secondo livello, e hanno poche possibilità di
progredire dopo la scuola obbligatoria. Nel 2006, solo il 3 per cento dei
bambini Rom ha raggiunto la scuola superiore. In un Paese dell’Europa moderna,
disegnata dai politici come il continente dei popoli e dell’integrazione,
accade anche questo. Che l’apartheid sia giusto dietro l’angolo.

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