Immigrati, allarme
scuole «ghetto»
I nuovi dati del
ministero mostrano che nei territori la presenza di studenti stranieri è spesso
squilibrata. E per questo corre ai ripari. Oggi un incontro nazionale con 200
scuole multietniche
di Cinzia Gubbini
“«L’idea è che in questa sfida per
l’integrazione se non c’è un dirigente scolastico formato non si fa nulla –
spiega Vinicio Ongini dell’Osservatorio nazionale – il fatto che ci siano delle
zone ad altissima concentrazione di alunni con cittadinanza non italiana
implica la capacità dei dirigenti di collegarsi tra di loro e con le
istituzioni». Il terrore del ministero, anche per i noti fatti di cronaca, è
che si creino delle «scuole ghetto», che certamente non fanno bene a nessuno.
«In alcune situazioni sta emergendo una criticità molto forte – aggiunge Ongini
– scuole che attraggono un’utenza straniera perché sono capaci di essere
accoglienti e mettono in campo buone pratiche, ma che per questo vengono
penalizzate dagli studenti italiani. Viceversa scuole che disincentivano la
presenza di immigrati, proprio per questo motivo. In altri casi, non si
riscontra alcun problema». La sfida, infatti, consiste anche «nel rendere
attraente e vincente la scuola in cui ci sono i figli degli stranieri». E a
questo proposito Ongini invita a fare attenzione a come vengono usati i termini
e i numeri: «Quando si parla di bambini con cittadinanza non italiana bisogna
iniziare a distinguere tra chi è nato e cresciuto qui e chi è arrivato da poco.
E’ chiaro che la criticità riguarda questi ultimi, e non chi è italiano anche
se non ha il passaporto».”
Al ministero dell’Istruzione la discussione tiene banco.
In Italia la distribuzione degli alunni con cittadinanza straniera non è
equilibrata. Continua a leggere