Allarme scuole «ghetto»

Immigrati, allarme
scuole «ghetto»
I nuovi dati del
ministero mostrano che nei territori la presenza di studenti stranieri è spesso
squilibrata. E per questo corre ai ripari. Oggi un incontro nazionale con 200
scuole multietniche

di Cinzia Gubbini

studenti“«L’idea è che in questa sfida per
l’integrazione se non c’è un dirigente scolastico formato non si fa nulla –
spiega Vinicio Ongini dell’Osservatorio nazionale – il fatto che ci siano delle
zone ad altissima concentrazione di alunni con cittadinanza non italiana
implica la capacità dei dirigenti di collegarsi tra di loro e con le
istituzioni». Il terrore del ministero, anche per i noti fatti di cronaca, è
che si creino delle «scuole ghetto», che certamente non fanno bene a nessuno.
«In alcune situazioni sta emergendo una criticità molto forte – aggiunge Ongini
– scuole che attraggono un’utenza straniera perché sono capaci di essere
accoglienti e mettono in campo buone pratiche, ma che per questo vengono
penalizzate dagli studenti italiani. Viceversa scuole che disincentivano la
presenza di immigrati, proprio per questo motivo. In altri casi, non si
riscontra alcun problema». La sfida, infatti, consiste anche «nel rendere
attraente e vincente la scuola in cui ci sono i figli degli stranieri». E a
questo proposito Ongini invita a fare attenzione a come vengono usati i termini
e i numeri: «Quando si parla di bambini con cittadinanza non italiana bisogna
iniziare a distinguere tra chi è nato e cresciuto qui e chi è arrivato da poco.
E’ chiaro che la criticità riguarda questi ultimi, e non chi è italiano anche
se non ha il passaporto».”

Al ministero dell’Istruzione la discussione tiene banco.
In Italia la distribuzione degli alunni con cittadinanza straniera non è
equilibrata. Continua a leggere

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su Allarme scuole «ghetto»

Noi la Storia(YouTube)

 

LA STORIA SIAMO NOI
Genova 17 Novembre 2007 

"Nonostante i
profeti di sventura siamo qui pacificamente
 per chiedere democrazia e dire che un
altro mondo è possibile,
il treno dei diritti non si è ancora fermato, non deludiamo questi
giovani"
Don Andrea Gallo


Audio: “La storia” di
Francesco De Gregori
 

 

Articoli correlati:
Genova
per me. di Matteo Ghione

Toda joia.Toda Beleza
 
**Matteo Ghione & Roy Paci – Genova,
17.11. 2007**
Roy Paci e Manu Chao a Genova
**19 luglio
2001 Manifestazione dei Migranti**

Pubblicato in Genova G8 | Commenti disabilitati su Noi la Storia(YouTube)

Veltroni:sicurezza in tavola

Veltroni sospende il menu rumeno
fonte:
Carta.org
Walter Veltroni: Sicurezza in cucina by mgowA Roma, l’ondata xenofoba contro i cittadini rumeni arriva
fin dentro le mense delle scuole, dove da un mese è partito il progetto
gastronomico interculturale «Saperi e sapori». L’iniziativa prevede che ogni
trenta giorni ai bimbi delle scuole elementari venga servito un piatto etnico.
Lo scorso mese è stato il turno della cucina del Bangladesh. E a novembre nelle
mense sarebbero dovuti arrivare il sarmale (involtini di riso e carne con
foglie di cavolo), sformato di patate e wurstel e, a chiudere, torta di noci al
cioccolato. Si tratta di leccornie della tradizione gastronomica rumena. Ne ha
approfitttato per spargere odio Fabio Sabbatani Schiuma, consigliere comunale e
portavoce romano de La Destra.
«Questo mese il menu etnico è rumeno ci sentiamo anche offesi per il pessimo
gusto vista la concomitanza dei recenti agghiaccianti avvenimenti–ha detto
Sabbatani Schiuma–Abbiamo ricevuto diverse proteste di genitori infuriati». Ed
ecco che Maria Coscia, assessora veltoniana alle politiche educative e
scolastiche, si è affrettata ad assicurare che d’ora in poi i bambini potranno
scegliere tra cucina italiana ed etnica, nei giorni della sperimentazione. E
che il menu rumeno è sospeso.

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su Veltroni:sicurezza in tavola

Ruspe contro gli ultimi

Padova – Ruspe e
ordinanze contro gli “ultimi della terra”

Ma in città parte la carovana solidale per l’emergenza inverno –
diritto ad
abitare
    fonte: Redazione Melting Pot Europa

”I poveri, i senza tetto, i senza reddito, gli ultimi, diventano
l’esubero di una società che continua a raccontare se stessa come spazio di
possibilità, mentre si incunea sempre più nel vortice dell’esclusione che
produce esclusione.
Quella che ci circonda si afferma continuamente, sotto i nostri occhi,
come realtà multietnica, ma proprio il carattere della diversità, la sua
etnicizzazione, viene utilizzato come dogma per costruire e determinare nuove
politiche dall’effetto devastante. Nuovi resti, un nuovo esercito di
non-cittadini, in più, di troppo, non pienamente assimilati, e per questo, non
assimilabili: “sbandati”, così vengono chiamati dai giornali locali.”

baracche da radere al suoloNon che l’Europa, così come è stata concepita, sia lo
spazio unico dei diritti, delle libertà e delle garanzie. Di unito c’è
sicuramente il mercato: quello della costruzione dell’UE è stato fin dalla sua
nascita un processo fondato sulle libertà delle merci e dei capitali.
Marco Revelli, in una recente intervista rilasciata proprio alla redazione di
Melting Pot Europa [vedi su questo blog: Decreto
Legge sulle espulsioni e "guerra contro gli ultimi" Intervista a
Marco Revelli
]
, ha simbolicamente individuato nella carta di
credito, il titolo di viaggio con cui muoversi nello spazio europeo, uno spazio
censitario, secondo il sociologo piemontese. Ma perfino le restrittive
direttive europee non si erano spinte tanto oltre quanto invece, in questo
ultimo mese, hanno fatto il dibattito politico italiano e la sua produzione
legislativa. Decreti, ordinanze, iniziative delle amministrazioni locali stanno
disegnando un quadro assolutamente inedito, ma tristemente annunciato. E’
datata 16 novembre l’ordinanza
emessa dal Sindaco del Comune di Cittadella
che dovrebbe regolare in
termini restrittivi la possibilità di iscrivere la propria residenza presso
l’anagrafe comunale della cittadina della provincia padovana. Attività di
indagine preventive rispetto alle disponibilità di somme di denaro, all’attività
lavorativa, ai precedenti penali, all’idoneità dell’alloggio, e ancora, criteri
discriminatori rispetto al trattamento dei cittadini italiani, contrari, oltre
che alle direttive europee, alle disposizioni che regolano la materia fin dalla
metà degli anni novanta. Continua a leggere

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su Ruspe contro gli ultimi

No ai baby-detenuti CPT

No alla detenzione
dei bambini immigrati

[ fonte: carta.org ]

migranti«I bambini e i loro familiari non dovrebbero essere
trattenuti in stato di detenzione per immigrazione». Lo ha detto, nella
giornata dedicata all’infanzia in tutto il mondo, Anna Gallagher, coordinatrice
dell’ Idc, la Coalizione
internazionale sulla detenzione di rifugiati, richiedenti asilo e migranti.
L’Idc raccoglie oltre cento gruppi non governativi e singoli soggetti che, in
più di cinquanta paesi di tutto il mondo, forniscono servizi legali e sociali
per rifugiati, migranti e richiedenti asilo.
La Coalizione ha pubblicato un documento in cui chiede che sia posto
fine al ricorso alla detenzione per immigrazione dei bambini, fatto che produce
«depressione, disturbi comportamentali, incubi notturni e persino
compromissione dello sviluppo cognitivo». Nel documento si afferma che questa
pratica contravviene alla Convenzione delle Onu sui diritti dell’infanzia del
1989. L’Idc ha preso in esame 23 paesi [tra cui Germania, Spagna, Regno Unito,
Sudafrica, Australia, Usa e Messico]: soltanto tre hanno dichiarato che il loro
governo non contempla la detenzione di bambini in centri chiusi per immigrati.
Le situazioni peggiori sono state riscontrate in Usa, Regno Unito e Malaysia.
Nel documento viene fatto presente che i pochi casi in cui si è riusciti a
impedire la detenzione per immigrazione dei bambini si devono all’intervento
del potere giudiziario o di esponenti della società civile.

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su No ai baby-detenuti CPT

Ancora a Gradisca (CPT)

Chi non può uscire e
chi non entra nel Cpt

di Elena Placitelli (Carta Qui Estnord) fonte: carta.org

migrante detenuto in cptNel Cpt (Centro di permanenza temporanea) di Gradisca di
Isonzo, in provincia di Gorizia, c’è chi non può uscire e chi non può entrare.
I migranti, per il semplice fatto di non avere un documento valido per
l’espatrio, non possono uscire. Ieri mattina, noi di Carta non siamo potuti
entrare. Nonostante la richiesta fatta alla prefettura, la nostra visita
all’interno è stata rifiutata per una non meglio specificata «incompletezza
della procedura».
Ad entrare invece ce l’ha fatta il consigliere regionale
friulano dei Verdi, Alessandro Metz, che poco più di un mese fa, dopo la dura
repressione del disperato tentativo di fuga di un cinquantina di detenuti,
aveva organizzato una visita d’ispezione ed era stato lasciato fuori.
Nell’ultimo mese sono sempre più numerose, le rivolte nel
Cpt, e sempre più dura la reazione della polizia, che lancia i lacrimogeni
contro chi è nelle gabbie, comprese le donne e una bambina di otto mesi, che
devono dormire ogni notte nell’adiacente Centro di prima accoglienza. E allora ecco il via a un’altra visita, lunedì appunto,
dopo che il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, decide di
entrare. Altri consiglieri e giornalisti si accodano. Obiettivo: svelare i
segreti imprigionati tra le mura del Cpt. Noi aspettiamo il resoconto dei
visitatori al termine della visita. Continua a leggere

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su Ancora a Gradisca (CPT)

Una tragedia annunciata

Un’ altra tragedia annunciata
Comunicato Stampa dell’ Opera Nomadi di
Padova
fonte Meltingpot – la vignetta "Al Rogo" è tratta dal Blog di Mauro Biani

Da come si recepisce dai mass media, sembra che
ultimamente ci sia stata un’invasione di rom rumeni, in realtà già da qualche
anno si sapeva della loro presenza soprattutto nelle grandi città: Napoli,
Roma, Milano, Bologna e Firenze, dove sono costretti a vivere in baraccopoli o
in campi abusivi o ammassati nei campi nomadi anche assieme ad altri rom di
diversa provenienza. Restavano e restano invisibili perché poco o nulla si fa
per loro: progetti di integrazione lavorativa, scolastica e abitativa.

Già all’inizio del 2006, abbiamo inviato ai Ministeri un
dossier approssimativo sulla presenza dei rom rumeni in Italia, soprattutto per
il fatto che andavano ad aumentare il numero delle presenze nei campi e nelle
baraccopoli vere e proprie favelas che causano tragedie come quelle di
Follonica, dove una bambina è morta bruciata a marzo di quest’anno, di Livorno
in agosto dove sono morti bruciati 4 bambini e oggi a Bologna a Borgo Panigale
in una baracca dove è morto un altro bambino di 4 anni e i suoi 2 fratellini
sono rimasti gravemente ustionati.

Il numero delle presenze è senz’altro aumentato in
quest’ultimo periodo, sono arrivate con mezzi di fortuna, intere famiglie
povere e purtroppo, grazie alla strumentalizzazione sia politica sia dei mass
media, il “razzismo da paura” e la xenofobia, che erano latenti nella gente
comune, sono emersi, tanto da convincerla che proprio questa povera gente sia
il pericolo maggiore per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini.

Pensiamo sia giunto il momento di spegnere il televisore,
riporre i giornali e fermarci a riflettere su quanto la presenza dei rom rumeni
rappresenti una minaccia concreta alla nostra società, già afflitta da problemi
socio economici gravissimi. Come presupposto imprescindibile per affrontare il
fenomeno e governarlo al meglio ci dovremmo domandare innanzitutto quanti sono
perché, a giudicare dalla visibilità data loro dai media la risposta sarebbe
tanti, più dei mafiosi, degli evasori fiscali, dei precari e dei lavoratori in
nero, in realtà non esistono cifre precise. È dunque giustificato parlare di
invasione e cifre allarmanti ? La nostra percezione di minaccia trova un
effettivo riscontro numerico nella realtà? Continua a leggere

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su Una tragedia annunciata

Appello di Alex Zanotelli

Una rete
per dire no al sistema di morte
di Alex Zanotelli

Alex ZanotelliRimango esterrefatto che la sinistra radicale (la
cosiddetta Cosa rossa) abbia votato, il 12 novembre con il Pd e tutta la destra
, per finanziare i Cpt, le missioni militari e il riarmo del nostro paese.
Questo nel silenzio generale di tutta la stampa e i media. Ma anche nel quasi
totale silenzio del «mondo della pace» Ero venuto a conoscenza di tutto questo poche ore prima
del voto. Ho lanciato subito un appello in internet : era già troppo tardi. La
«frittata» era già fatta. Ne sono rimasto talmente male, da non avere neanche
voglia di riprendere la penna. Oggi sento che devo esternare la mia delusione,
la mia rabbia.

Delusione profonda verso la sinistra radicale che in
piazza chiede la chiusura dei «lager per gli immigrati», parla contro le guerre
e l’ imperialismo e poi vota con la destra per rifinanziarli. E sono fior di
quattrini! Non ne troviamo per la scuola, per i servizi sociali, ma per le armi
sì. E tanti! Infatti la Difesa
per il 2008, avrà a disposizione 23,5 miliardi di euro: un aumento di risorse
dell’11 per cento rispetto alla finanziaria del 2007, che già aveva aumentato
il bilancio militare del 12 per cento. Il governo Prodi in due anni ha già
aumentato le spese militari del 23 per cento!

Ancora più grave per me è il fatto dei soldi investiti in
armi pesanti. Due esempi sono gli F35 e le fregate Fremm. Gli F35 (i cosiddetti
Joint Strike Fighter) sono i nuovi aerei da combattimento (costano circa 110
milioni di euro cadauno). Il sottosegretario alla Difesa Forcieri ne aveva
sottoscritto, a Washington, lo scorso febbraio, il protocollo di intesa.

In Senato, alcuni (solo 33) hanno votato a favore dell’
emendamento Turigliatto contro il finanziamento degli F35, ma subito dopo hanno
tutti votato a favore dell’articolo 31 che prevede anche il finanziamento ai
satelliti spia militari e le fregate da combattimento Fremm. Per gli F35 sono
stati stanziati 318 milioni di euro per il 2008, 468 per il 2009 , 918 milioni
per il 2010 , 1.100 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012! Altrettanto è
avvenuto per le fregate Fremm e per i satelliti spia.

E’ grave che la sinistra, anche quella radicale, abbia
votato massicciamente per tutto questo, con la sola eccezione di Turigliatto e
Rossi, e altri due astenuti o favorevoli. Purtroppo il voto non è stato
registrato nominativamente! Noi vogliamo sapere come ogni senatore vota. Tutto
questo è di una gravità estrema. Il nostro paese entra così nella grande corsa
al riarmo che ci porterà dritti all’attacco all’Iran e alla guerra atomica.

Trovo gravissimo il silenzio della stampa su tutto questo:
una stampa sempre più appiattita.

Ma ancora più grave è il nostro silenzio: il mondo della
pace che dorme sonni tranquilli. E’ questo silenzio assordante che mi fa male.
Dobbiamo reagire, protestare, urlare. Il nostro silenzio, il silenzio del
movimento per la pace significa la morte di milioni di persone e dello stesso
pianeta. La nostra è follia collettiva, pazzia eretta a sistema. E’ il trionfo
di « O. Sistema». Dobbiamo riunire i nostri fili per legare il Gigante,
l’Impero del denaro. Come cittadini attivi non violenti dobbiamo formare la
nuova rete per dire No a questo sistema di morte e un Sì perché vinca la vita.

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su Appello di Alex Zanotelli

Una rumena particolare

La brutta avventura
in Italia di una rumena particolare

Fonte Peacereporter

Laura VasiliuLaura Vasiliu è una giovane attrice rumena che ha colpito la
critica internazionale con la sua interpretazione di “Gabita” nel film “4 mesi,
3 settimane e 2 giorni”, del regista rumeno Cristian Mungiu, Palma D’Oro al
Festival di Cannes 2007.
L’attrice, che da tre
settimane sta girando un film italiano sulla vita di un’immigrata rumena, la
cui uscita nelle sale italiane è prevista per l’anno prossimo, alloggiava in un
noto albergo torinese. Intorno alle 2 della notte del 14 novembre, l’attrice è
stata violentemente svegliata da un gruppo di carabinieri torinesi che, dopo
aver sfondato la porta della camera d’albergo, hanno iniziato a perquisire la
stanza in cerca di prove che sostenessero la sua cattura, in quanto ritenuta
pericolosa trafficante di minorenni, il tutto per colpa di una semplice
somiglianza di cognome. Il Consolato rumeno di Torino ha registrato la
brutalità dell’intervento dei carabinieri e ha deciso di avviare un’inchiesta
interna, mentre l’attrice ha provveduto a cambiare albergo, continuando le
riprese del film.
Ma cosa sarebbe
successo se fosse stato un semplice lavoratore senza rapporti con il consolato
e senza conoscenze “importanti” che facessero da garanzia? Il problema di fondo
non è il fatto che i carabinieri abbiano agito sul sospetto di una trafficante
di minori, ma il modo nel quale hanno scelto di condurre l’operazione, e
soprattutto la serietà delle indagini, della ricerca e delle verifiche svolte
prima dell’arresto.
Purtroppo notizie
come questa sommergono la stampa rumena, creando timore e avversione verso gli
italiani e cementando la percezione di xenofobia violenta degli italiani, visti
sempre pronti a farsi giustizia anche dove non ce n’è bisogno.” 
*estratto dall’ articolo Continua a leggere

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su Una rumena particolare

Campi rom uccidono ancora

di Fulvio
Vassallo Paleologo

ASGI ( Associazione studi giuridici sull’immigrazione)
fonte Meltingpot

RomAncora un piccolo rom ucciso dal fuoco e dall’abbandono
nel quale gli enti locali e le istituzioni confinano il popolo rom in Italia.
Dopo i bambini morti nel rogo di Livorno questa estate, dopo la morte di una
donna rom uccisa dalle condizioni igieniche del campo della Favorita di
Palermo, anche se a quasi due mesi dalla morte non si conosce l’esito
dell’autopsia, un altra piccola vittima in un accampamento "abusivo"
di Bologna. Subito i mezzi di informazione si sono scatenati ancora una volta per
coprire le responsabilità di chi lascia i rom in condizioni abitative per le
quali l’Italia è finita sul banco di accusa in Europa. Sarebbero i rom gli
unici colpevoli, di insediarsi "abusivamente" alle periferie delle
nostre città, di abbandonare i loro figli, di utilizzare sistemi di
riscaldamento che incendiano, di sfruttare i minori per l’accattonaggio, fino a
100 euro al giorno addirittura, quando non li addestrano a piccoli furti (così
il TG3 di lunedì 19 novembre). Neanche una parola sugli attacchi razzisti (con
diversi tentativi di incendio doloso) che i rom subiscono da mesi. Chi può
assicurare con tanta tempestività che anche in questo caso non ci sia stato un
rogo voluto da chi voleva espellere i rom con le fiamme? Continua a leggere

Pubblicato in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti | Commenti disabilitati su Campi rom uccidono ancora