Espulsione comunitari: le disposizioni approvate ieri dal Senato

nel dettaglio le
disposizioni approvate dal Senato a modifica del decreto legge 181 e del decreto
legislativo 30.
  fonte:
Immigrazione Oggi
Il provvedimento, quando approvato definitivamente,
trasferirà tutte le competenze ora del giudice di pace al tribunale ordinario,
anche per le espulsioni degli extracomunitari. Introdotta l’inversione
dell’onere della prova nei casi di discriminazione.  Vai all’ elenco delle disposizioni approvate>> Continua a leggere

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Flessibili da morire…e ‘la guerra tra gli ultimi’

Mentre allego questo sacrosanto rabbioso editoriale di Loris Campetti
sul Manifesto di oggi, apprendo che una seconda giovane vita si è spezzata in
seguito alla tragedia (annunciata) torinese della Thyssenkrup . Si tratta di
Roberto Scola, 32 anni, padre di due bambini. Cinque operai sono ancora in fin
di vita. E intanto nel paese i riflettori sono puntati sulle vicende del
governo e dell’ approvazione del Decreto Sicurezza. Ma di quale sicurezza
parliamo? Quale sicurezza per Roberto e Antonio?
E ancora a parlare di
emergenza immigrazione… quante giovani vite migranti hanno pagato con la morte
e continuano a pagare con cadenza quotidiana la loro condizione di “merce
lavoro”
ancora più sfruttata e ricattabile. Quanti rumeni “incubo per la nostra
sicurezza di cittadini per bene” volano dalle impalcature dei ‘nostri’ cantieri
edili?
Forse più di quanto non ci dicono le già angoscianti fonti ufficiali,
perché molti di loro, lo si sa, sono “invisibili”.  Chi manovra questo barbaro sistema con la
sola logica del profitto sa perfettamente che per perpetrarlo dovrà ricorrere
sempre di più alla logica della paura, all’ individuazione sistematica di un
“nemico” da combattere… la “guerra tra gli ultimi”, tra i poveri è appena incominciata…
perfettamente pianificata dai poteri economici e sostenuta da quelli mediatici
e allora occupiamoci pure delle orde barbariche di migranti che “violano i
sacri confini della patria”… loro sono gli “ultimi della terra”, ogni giorno
che passa sempre più odiati dai “penultimi”… entrambi non sanno che rischiano
di soccombere nella stessa identica maniera
. Matteo Ghione
*Aggiornamento h.18:14  – Un’ altro operaio, Angelo Laurino, 43 anni, non ce l’ha fatta ed è morto a seguito delle gravi ustioni.**Aggiornamenio h. 23:00 – Si chiamava Bruno Santino, 26 anni, la quarta vittima.

Il dolore degli operai della fabbrica toeineseFlessibili da morire
di Loris Campetti
fonte: Il Manifesto

Era molto flessibile Antonio un giovane di 36 anni ucciso
ieri alla Thyssenkrup Torino. Ucciso non da un incidente, non da un infortunio:
ucciso dallo sfruttamento selvaggio che fa tirare a mille gli impianti fino a
esplodere le macchine e costringe a  un
lavoro bestiale gli operai. Al momento in cui quel maledetto tubo che
trasportava olio bollente è stato colpito da una scintilla sprigionata dal
quadro elettrico si è spezzato, trasformandosi in un lanciafiamme, Atonio e una
decina di ragazzi come lui sono stati colpiti. Tutto e tutti hanno preso fuoco,
gli estintori non funzionavano, la linea 5 delle ex Ferriere sembrava una città
bombardata con il napalm, raccontano i sopravvissuti. Quando si è trasformato
in una torcia umana, alle due di notte, Antonio era alla quarta ora di
straordinario. Dunque era alla dodicesima ora di lavoro in quell’inferno. Antonio
era molto flessibile, come tutti gli altri ragazzi della Thyssenkrupp. Continua a leggere

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Video intervento di Marco Revelli a Genova

L’ intervento da non perdere di Marco Revelli (sociologo, docente di Scienza della politica
Università Orientale Piemonte) nel corso dell’ iniziativa “Dimmi chi escludi, ti dirò chi sei. Quali diritti di cittadinanza?
Quali politiche di accoglienza nelle
nostre città?”
[vai all’ articolo di presentazione dell’ iniziativa] promossa
dalla Comunità San Benedetto al Porto di Genova il 28 Novembre scorso. Il video
integrale del dell’ evento è stato realizzato da Radio Radicale ed è
disponibile e scaricabile a questo indirizzo

 

http://video.google.com/googleplayer.swf?docId=-7269846044729592268&hl=it
 

‘Giocare col fuoco’ di Marco Revelli
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Carta di credito per migranti

carta di credito migranti
“…oggi, il vero passaporto europeo è la carta di credito…”
Marco Revelli
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‘Io romeno no limits’ di Fabrizio Gatti

Il giornalista de ‘L’espresso
ha girato l’Europa. Con una finta identità di Bucarest per la quale era stato
espulso dall’Italia. Lavavetri alla Torre Eiffel, a Barcellona e a Monaco.
Senzatetto in Austria e persino a Montecarlo. Ma le polizie non lo fermano.
Ecco il suo reportage

Fabrizio Gatti, reportage de L' EspressoGiù lo zainetto. Fuori la
spazzola e la bottiglia di plastica piena d’acqua e sapone. Il traffico al
semaforo tra avenue de New York e Pont d’Iéna arriva a ondate. Puzza di benzina
il cuore della Parigi da cartolina. Davanti, il Palais de Chaillot. Dietro, la Senna. Sopra, la
vertigine mozzafiato della Tour Eiffel. Di lavavetri a questo incrocio forse
non ne hanno mai visti. È il posto migliore per provare. In tasca nessun documento.
Solo un decreto di espulsione della Prefettura di Lodi, scritto in due lingue,
italiano e inglese. È intestato a Roman Ladu, nato a Bucarest il 29 dicembre
1970. Un finto romeno: il nome Roman scelto tra i cognomi dell’elenco
telefonico di Vicenza, Ladu tra quelli di Nuoro. Ma l’assonanza sardo-veneta
poco importa. In questi tempi di xenofobia militante contro la Romania basta che
un’identità finisca per "u" e in Italia si è guardati con sospetto.
Figuriamoci qui, nella Francia di Sarkozy. Continua a leggere

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Rom – Continuano gli sgomberi

Nonostante da più parti si alzino voci a non
generalizzare, a non
colpire i rom (o i romeni) [firma l’ Appello] indistintamente, continuano in questi giorni, da
parte delle forze dell’ordine, sotto l’egida delle amministrazioni comunali,
gli sgomberi di campi rom. [fonte
Meltingpot ]

baraccopoli
I
n queste ore infatti, sono molti gli sgomberi in atto:
prima a Roma dove è stato sgomberato l’insediamento di Ponte Mammolo, poi a
Firenze, dove 25 persone sono state allontanate dal campo di via Olmatello,
infine a Senigallia, dove sono stati "cacciati" un’altra settantina
di persone. A Roma si è trattata di un’operazione militare in piena
regola, con un centinaio tra poliziotti, guardie forestali e vigili urbani, che
con l’aiuto di ruspe hanno raso al suolo tutto. 70 persone sono state
identificate, 70 persone che avevano poco ed ora non hanno più nulla. A Firenze, sempre grazie a una presenza massiccia di forze
dell’ordine, sono stati identificati 25 cittadini stranieri e rase al suolo
alcune abitazioni all’interno del campo di via Olmatello, nell’intento, parole
della giunta, di "superare il campo rom". A Senigallia invece le ruspe sono intervenute lungo strada
statale in via Podesti: gli abitanti dell’insediamento sono stai identificati e
costretti a spostarsi verso sud.
Tutte queste operazioni sono state svolte da
amministrazioni di centro sinistra:
il tutto non sembra molto diverso dai metodi invocati ieri dal
consigliere leghista di Treviso che invocava l’uso dei metodi da SS contro
gli immigrati
[vedi articoli del >4< e del >5< Dicembre], anzi a ben vedere siamo ben oltre, visto che un episodio, certo
di una feroce drammaticità, accaduto più di un mese fa, continua a portare
conseguenze altrettanto drammatiche su una intera comunità.

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Lontani da Cofferati, non da Bologna

corone di fiori per il piccolo Rom Florin“si fanno
sentire le conseguenze del nuovo decreto legge varato dal governo sull’onda dell’omicidio
di Giovanna Reggiani a Roma. Il decreto, che introduce norme relative
all’allontanamento coatto di cittadini comunitari, finora è stato utilizzato
dai prefetti soprattutto nei confronti di rom rumeni. Uno degli effetti più
immediati di questo provvedimento, e della campagna stampa che lo ha
accompagnato, è proprio quello di rendere i lavoratori rumeni più vulnerabili e
ricattabili dai propri «padroncini». Per questi lavoratori la situazione era in
parte migliorata con l’acquisizione dello status di cittadini comunitari nel
gennaio 2007: il fatto di non rischiare più il rimpatrio se privi di permesso
di soggiorno ha dato loro maggiore tranquillità e potere contrattuale sui
luoghi di lavoro. Il nuovo decreto fa ritornare attuale il rischio di allontanamento,
seppur per motivi di «ordine pubblico». Non resta che tacere e lavorare, a
qualsiasi condizione. Lungi dal rendere «sicure» le strade di Bologna, il giro
di vite anti-rumeni produce una maggiore precarietà e, per alcuni, una tendenza
al ritorno alle baracche.
a qualsiasi condizione.”
"Cristinel, padre di Florin, lavora in nero nei cantieri
edili bolognesi. Fa sorridere l’appello di Cofferati sui giornali, il giorno
dopo il tragico episodio: «Ora assumetelo». È il sindaco della legalità che
chiede a degli artigiani edili di regolarizzare una provata situazione di
illegalità. E intanto continua a sgomberare i rom rumeni; l’ultimo sgombero, il
giorno prima del funerale di Florin, in una fabbrica dismessa, non lontano
dalla Birra."

Ecco dove si sono
spostati gli sgomberati del Lungoreno: in un ex birrificio in periferia. Dove
vivono in condizioni peggiori di prima, lavorano al nero e muoiono

fonte: Il Manifesto
La cerimonia funebre per Florin si è svolta all’ingresso
del cortile dove si trova la baracca nella quale viveva insieme alla sua
famiglia. Quella baracca di mattoni e lamiere che è andata a fuoco
probabilmente a causa di un cortocircuito, una delle tante che affollano questa
zona della periferia ovest di Bologna. Continua a leggere

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Amnesty International campagna Olimpiadi Pechino 2008

amnesty international pechino 2008Amnesty International
avvia campagna mondiale per chiedere alla Cina l’adozione e l’attuazione di riforme
significative nel campo dei diritti umani, in occasione delle Olimpiadi di
Pechino 2008
.

Il principale obiettivo della campagna di Amnesty
International è che la Cina
onori l’impegno assunto di fronte al Comitato olimpico internazionale (Cio).
Nell’aprile 2001, Kiu Jingmin, vicepresidente del Comitato promotore di Pechino
2008, affermò: “Assegnando a Pechino i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei
diritti umani”.
A otto mesi dall’inizio delle Olimpiadi e nonostante alcune
riforme in tema di pena di morte e di maggiore libertà di stampa per i media
internazionali, questo impegno appare lontano dall’essere rispettato.

In vista delle Olimpiadi, presentiamo al governo cinese
quattro richieste fondamentali: adottare provvedimenti che riducano
significativamente l’applicazione della pena
di morte
, come primo passo verso la sua completa abolizione;
applicare tutte le forme di detenzione
in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e
introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la
tortura; garantire piena libertà d’azione ai difensori
dei diritti umani
, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e
condanne nei loro confronti; porre fine alla censura,
soprattutto nei confronti degli utenti di Internet.

Firma gli appelli!
Partecipa
alla Maratona Azioni Urgenti

Scarica la scheda "Le
raccomandazioni di Amnesty International" 

Il rapporto di Amnesty: "Pechino 2008. Olimpiadi e diritti
umani in Cina"

Per maggiori informazioni: pechino2008@amnesty.it
 

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Sulle dichiarazioni del leghista di Treviso

E se non fosse
un’anomalia ma una prevedibile conseguenza?
Di Alessandra Sciurba, fonte:meltingpot

Achtung Banditen! by mgowSe solo si potesse,
sarebbe bello non spendere neppure una
parola per commentare le dichiarazioni di ieri
del consigliere comunale leghista di Treviso
,
imitare il silenzio
dell’opposizione del consiglio della città veneta, liquidare quelle frasi come
i deliri di un fanatico razzista, sconnessi dalla realtà e che mai troveranno
ascolto.
Sarebbe bello, ma non è possibile.
Perché se si cerca di
leggere quanto sta avvenendo con onestà intellettuale e voglia di comprendere
la situazione generale in cui ci troviamo a vivere, ci si rende conto che
sarebbe sbagliato liquidare quelle parole come una provocazione
decontestualizzata e isolata. Quello a cui assistiamo oggi e che possiamo leggere negli articoli dai toni
scandalizzati di tutti i maggiori quotidiani italiani appare invece, alla luce
di una riflessione meno ipocrita, un ulteriore atto della messa in scena della
sicurezza e del controllo all’interno della quale pochissimi dei politici che
esercitano un po’ di potere in questo paese potrebbero sinceramente dire di non
avere delle pesanti responsabilità.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incremento
esponenziale delle retoriche razziste da parte di ministri della repubblica,
segretari di alcuni tra i maggiori partiti del paese, e poi talk-show e
dibattiti televisivi
nei quali persone assolutamente non competenti si arrogano il diritto
di dare interpretazioni emergenziali e xenofobe dei problemi della società
italiana, incuranti delle conseguenze che le loro parole possono avere nei
cervelli di cittadini abituati ad utilizzare la televisione come principale
strumento di informazione e orientamento dei propri giudizi. Continua a leggere

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Dai matrimoni ai requisiti per la residenza, le discriminazioni dei sindaci

"L’equazione immigrato uguale insicurezza non può che
trovare una conferma in questi atti promulgati in nome della sicurezza dei
cittadini ma che in realtà colpiscono solo una parte di cittadinanza
discriminandola."

Dai
matrimoni ai requisiti per la residenza, le discriminazioni messe in atto dai
sindaci
– dalla Redazione di Melting Pot Europa
sindaci sceriffiAd un mese dal decreto legge che ha semplificato le
espulsioni dei cittadini comunitari non si placano in Italia le iniziative
contro i cittadini migranti, comunitari e non. Ora sono gli stessi sindaci che,
cavalcando l’emergenza sicurezza, divenuta ormai il cavallo di troia per
qualsiasi atto che fino ad un anno fa sarebbe stato marcato come “razzista”,
emanano ordinanze volte ad impedire l’integrazione se non proprio
l’insediamento dei cittadini migranti nei territori comunali.
Famosa l’ordinanza del sindaco di Cittadella che ha deciso
di imporre ai cittadini comunitari dei requisiti economici per poter ottenere
la residenza, un’ordinanza per cui ora è indagato per "usurpazione di
funzioni pubbliche" ma che ha aperto la strada a molti altri sindaci che
non sono voluti essere da meno. Diversi primi cittadini, regolamenti alla mano,
hanno emesso ordinanze o regolamenti contro gli immigrati, dal sindaco di
Romano d’Ezzelino, nel vicentino, che ha escluso dalle borse di studio gli
studenti extracomunitari, al sindaco di Teolo, Lino Ravazzolo di An, che prima
di firmare il decreto che concede la cittadinanza italiana pretende che
l’interessato conosca bene la lingua italiana e la Costituzione. Continua a leggere

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