Sulle dichiarazioni del leghista di Treviso

E se non fosse
un’anomalia ma una prevedibile conseguenza?
Di Alessandra Sciurba, fonte:meltingpot

Achtung Banditen! by mgowSe solo si potesse,
sarebbe bello non spendere neppure una
parola per commentare le dichiarazioni di ieri
del consigliere comunale leghista di Treviso
,
imitare il silenzio
dell’opposizione del consiglio della città veneta, liquidare quelle frasi come
i deliri di un fanatico razzista, sconnessi dalla realtà e che mai troveranno
ascolto.
Sarebbe bello, ma non è possibile.
Perché se si cerca di
leggere quanto sta avvenendo con onestà intellettuale e voglia di comprendere
la situazione generale in cui ci troviamo a vivere, ci si rende conto che
sarebbe sbagliato liquidare quelle parole come una provocazione
decontestualizzata e isolata. Quello a cui assistiamo oggi e che possiamo leggere negli articoli dai toni
scandalizzati di tutti i maggiori quotidiani italiani appare invece, alla luce
di una riflessione meno ipocrita, un ulteriore atto della messa in scena della
sicurezza e del controllo all’interno della quale pochissimi dei politici che
esercitano un po’ di potere in questo paese potrebbero sinceramente dire di non
avere delle pesanti responsabilità.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incremento
esponenziale delle retoriche razziste da parte di ministri della repubblica,
segretari di alcuni tra i maggiori partiti del paese, e poi talk-show e
dibattiti televisivi
nei quali persone assolutamente non competenti si arrogano il diritto
di dare interpretazioni emergenziali e xenofobe dei problemi della società
italiana, incuranti delle conseguenze che le loro parole possono avere nei
cervelli di cittadini abituati ad utilizzare la televisione come principale
strumento di informazione e orientamento dei propri giudizi.

Se ad un semplice (per quanto grave) fatto di cronaca
seguono allarmanti dichiarazioni e decreti emergenziali
che criminalizzano un intero popolo (peraltro europeo, peraltro comunitario),
se per proteggere i cittadini da paure artificialmente prodotte vengono conferiti speciali
poteri ai prefetti
e se per mesi vengono incoraggiate le politiche e le prassi
dei sindaci sceriffo
, se si ricorre all’imprigionamento carcerario e alla
detenzione nei Cpt come regolare modalità di gestione della popolazione, è
evidente fino a che punto si contribuisca a spianare una strada sulla quale poi
potranno procedere gli intolleranti più volgari e i razzisti più beceri (che,
proprio per la loro volgarità e rozzezza non sono neppure i più pericolosi).

Forse questo impresentabile signore del Carroccio, allora,
si è limitato a tradurre in parole (in maniera estrema, certamente, ma meno
ipocrita), quel che già avviene, almeno in parte, normalmente in Italia ad
opera di un sistema securitario istituzionale che ha già avviato campagne di
persecuzione collettiva su base etnica ed espulsioni di massa di soggetti
arbitrariamente considerati pericolosi.

Se un poliziotto spara da una parte all’altra della strada
e uccide un ragazzo che dorme in macchina mentre la settimana prima dei suoi
colleghi ne avevano ammazzato un altro finito in carcere per aver coltivato una
pianta di marijuana, si può pensare che si tratti di casi isolati, di fuori di
testa che hanno perso il controllo. Oppure si può leggere quei gesti estremi
chiedendosi fino a che punto la società e la politica, l’atmosfera costruita
nell’ultimo periodo, abbiano portato quelle persone a sentirsi in qualche modo
legittimate.

Alla stessa maniera, un leghista idiota che invoca la pulizia etnica delle Ss
contro i migranti, che rievoca senza vergogna i lager e lo sterminio per un battibecco
condominiale, può venire allontanato e additato come un’anomalia da espellere,
oppure ci si può interrogare
seriamente rispetto a che tipo di paese sia diventato quello in cui un
rappresentante politico si sente autorizzato a parlare in questo modo.

Alessandra Sciurba   > 
Melting Pot Europa  <

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