“Ricoveriamo i bimbi clandestini, espelliamo i genitori”

Ricevo da Laura di Milano (che ringrazio!) e posto
volentieri l’ articolo pubblicato sul Corriere della sera di Sabato 16 Febbraio e
le note legali che fanno seguito all’ articolo.

Vedi anche:
Immigrati, sì al ricorso contro la Moratti
"Possono iscriversi agli asili milanesi"
Milano,
asili vietati ai figli dei clandestini

“Tiziana Maiolo,
assessore alle Attività Produttive, dice di essere "scandalizzata dal
fatto che un magistrato abbia ricevuto una clandestina senza immediatamente
farla espellere. Il bambino clandestino
lo ricoveriamo in istituto. Ma i genitori
vanno espulsi, questi sono le leggi".

Asili ai clandestini
é scontro
Il Comune: ora faremo
ricorso

di Paola d’Amico,
fonte: Il Corriere della Sera – 16.02.2008

La
Moioli
:
accoglieremo i bimbi, ma l’ordinanza crea confusione Il Comune fa mezzo passo
indietro: recepirà l’ordinanza del giudice Claudio Marangoni, che viete di
discriminare i figli di immigrati irregolari impedendone l’iscrizione alle
materne. "Li accolgo tutti, li accoglievo anche prima che me lo ordinasse
il giudice" spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Mariolina Moioli. E
ne fa uno avanti, dando mandato all’ufficio legale di ricorrere in tribunale
contro la stessa ordinanza.

Perchè, il magistrato, mentre chiede una modifica della
circolare di Palazzo Marino, introduce due prinicpi "che sono fonte di di
confusione". Secondo il giudice basta, per l’iscrizione, certificare l’"abituale
dimora". "Ma quando l’abituale dimora non coincide con la residenza,
nel caso di italiani, la legge mi obbliga a respingere la domanda",
insiste l’assessore. Inoltre, l’ordinanza sottolinea che "la scuola dell’infanzia,
pur non obbligatoria, fa parte del sistema scolastico".

Peccato che ciò non si evinca dalla normativa vigente,
insiste Moioli. "il nido è servizio a domanda individuale, la materna
generalizzato. Il diritto all’istruzione inizia dalla scuola primaria".
Impugnare l’ordinanza, dunque, equivale ad una richiesta di chiarezza e
trasparenza. "Trasparenza che sola può aiutare ad uscire dalle sabbie mobili
dell’ipocrisia e dell’ambiguità, non solo per Milano".

C’è poi il capitolo più delicato, quello dei bimbi
stranieri che non sono residenti, nè hanno permesso di soggiorno, nè documenti.
"Sono dieci in tutto a Milano in questa condizione ad avere fatto domanda.
Ma io non solo li prendo a scuola, li accompagno, li faccio seguire dai servizi
sociali. Teoricamente rischiano l’espulsione, per questo è contraddittorio che
si certifichi l’abituale dimora. Prendo il bambino e denuncio la clandestinità
della famiglia? O faccio finta di non vedere ed eludo la legge?".

Insomma, lo scontro è aperto e va oltre il livello dei
botta e risposta politici. Con la solidarietà dell’intera giunta, del sindaco e
dei partiti di maggioranza. Tiziana Maiolo, assessore alle Attività Produttive,
dice di essere "scandalizzata dal fatto che un magistrato abbia ricevuto
una clandestina senza immediatamente farla espellere. Il bambino clandestino lo ricoveriamo in istituto. Ma i genitori vanno espulsi, questi
sono le leggi".

Mentre Giovanni Bianchi, coordinatore provinciale del
Partito Democratico, attacca: "L’ostinazione è cattiva consigliera. E non
aiuta a risolvere i problemi. Mentre le motivazioni addotte non reggono.

Alcune note:

"Con la Riforma Moratti
la scuola si articolerà in scuola dell’infanzia non obbligatoria, ma resa
accessibile a tutti(…)" www.borsalavorolombardia.net
"Nel rispetto della primaria responsabilità educativa
dei genitori, la scuola dell’infanzia contribuisce alla formazione integrale
dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica,
realizza la continuità educativa con la scuola primaria" (art. 2 legge n.
53 del 28 maggio 2003).
Incredibilmente l’attuale normativa italiana dà ragione
alla Moiolo:
"Corte di Cassazione, Sezione I civile
Sentenza n. 3991/02

Minori (nomadi)
scolarizzati, genitori (clandestini) cacciati

Secondo la
Cassazione, l’autorizzazione eccezionale alla permanenza nel
territorio italiano di genitori stranieri – nei cui confronti sia stata
disposta l’espulsione – non può essere concessa per consentire ai loro figli
minori, inseriti in un progetto comunale di scolarizzazione, il compimento del
ciclo scolastico obbligatorio."
"Corte di Cassazione, Sezione I civile
Sentenza 5/4 – 14/6/2002 n. 8510
Stranieri: la frequenza della scuola dell’obbligo non
giustifica la permanenza del minore in Italia
Secondo la
Cassazione, le esigenze di tutela del minore straniero, ai
fini dell’autorizzazione dei genitori a permanere o entrare in Italia,
dipendono esclusivamente dalla sussistenza di circostanze contingenti ed
eccezionali e non possono essere riconosciute in rapporto a situazioni con
carattere di normalità e di stabilità. Pertanto, i gravi motivi richiesti dalla
legge non possono essere ravvisati nel semplice fatto che il minore goda in
Italia di migliori opportunità di sviluppo psicofisico, rispetto a quello del
suo Paese d’origine e neppure dalla necessità di garantire l’unità del gruppo
familiare. Oltre al testo della sentenza, è presente un commento di M. Noci: L’autorizzazione
a rimanere nel nostro Paese può essere concessa solo in situazioni eccezionali."

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