Mumia: last chance

L’ultima possibilità Mumia Abu-Jamal, detenuto simbolo della lotta contro la pena di morte, affronta un’udienza che potrebbe riaprire il caso. O portarlo al patibolo
di Alessandro Ursic – fonte Peacereporter

Mumia Abu-Jamal Tra i circa 3.300 detenuti statunitensi nel braccio della morte, Mumia Abu-Jamal è di sicuro il più famoso. Condannato a morte nel 1982 per aver ucciso un poliziotto durante una sparatoria, questo giornalista e attivista afro-americano è diventato negli anni un simbolo dei movimenti contrari alla pena capitale, ricevendo l’appoggio anche di numerose celebrità dello spettacolo: lo slogan “Free Mumia!” è diventato quasi un logo. Ora, dopo 25 anni passati dietro le sbarre, per il 53enne Abu-Jamal passa l’ultimo treno: un’udienza davanti alla Terza sezione di Philadelphia di una Corte d’appello federale. Due ore davanti al giudice che potrebbero portare alla conferma della condanna a morte, all’ergastolo o addirittura a un rifacimento del processo.
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Non sono razzista…però

Non sono razzista…però

Le ondate migratorie e la crisi del Noràppero
di G.M.Bellu su Repubblica.it 13 maggio 2007

VauroUn fantasma si aggira per l'Italia, il fantasma del "Non sono razzista, però". Basta una semplice verifica su un motore di ricerca come Google per averne la prova. Si digita 'razzista', in italiano, e vengono fuori poco meno di ottocentomila documenti, quindi si scrive 'racist', in inglese, e si hanno quasi ventitré milioni di documenti. Dunque, nel web, per ogni 'razzista' abbiamo venticinque 'racist'.

Ma se si ripete lo stesso esperimento con l'intera locuzione "Io non sono razzista però" in italiano e in inglese (per scrupolo di ricerca in più varianti: 'I am not a racist but', 'I'm not racist but' etc), si hanno circa diecimila documenti per le versioni italiane (con "però" o con "ma") e circa cinquantamila per le versioni inglesi. In definitiva, se per ogni 'razzista' abbiamo venticinque 'racist', per ogni 'Non razzista però' abbiamo solo cinque 'Not racist but'. Continua a leggere

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Noir et Blanc

Lilian Thuram e SeyfuLilian Thuram ed il rapper francese Seyfu insieme in questo video per dare voce alle banlieu parigine  contro razzismo e discriminazione. Seyfu è un rapper  venticinquenne, parigino  del "9-33", con alle spalle una promettente carriera calcistica (fu ingaggiato dall' Arsenal) interrotasi per problemi fisici. Nei video e nei concerti Seyfu non mostra mai il volto, semicoperto da un cappello, in segno di rispetto, come lui afferma, per i tanti migranti invisibili ed emarginati delle periferie metropolitane.

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Ciuri di campo

9 maggio 1978 – 9 maggio 2007

PEPPINO VIVE!

Peppino Impastato
Ciuri di campo chi nasci
biati l’occho di cu lu pasci
ciuri di campo chi crisci
e la lapuzzainchi li vischi
ciuri di campo chi mori
chianci la terra chianci lu cori
ciuri chi nasci
ciuri chi crisci
ciuri chi mori
chianci la terra chianci lu cori
come ciuri di campu nascisti
e la terra ti fici di matri
comu ciuri di campo criscisti
e la lotta ti fici di patri
come ciuri di campo muristi
na sira i maju chi stiddi tristi

 
 
 
Carmen Consoli ed I Lautari – Live  Roma – Primo Maggio
"Ciuri di campo"
da una poesia di Peppino Impastato
www.peppinoimpastato.com

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Thuram VS. Sarkozy

SEGOLENE E SARKOZY

(fonte: RaiNews24)

LA FRANCIA OGGI AL VOTO
Il calciatore Liliam Thuram:
"Sarkozy risveglia il razzismo latente della gente"

Nella foto in alto i due candidati al ballottaggio per l' Eliseo
Nella foto sotto (2005) Matteo Ghione e L.Thuram

Matteo Ghione con Lilian ThuramNicolas Sarkozy "risveglia il razzismo latente della gente" per cercare di recuperare i voti dell'estrema destra, afferma il calciatore Liliam Thuram in un'intervista a Liberation, e aggiunge: "Le parole di Le Pen non sono mai state così presenti e, quello che è drammatico, è che le sue idee sono portate avanti da un uomo che è a capo di un grande partito politico, l'Ump".

Le idee di Sarkozy deriverebbero, secondo il calciatore, dalla paura scaturita dopo gli attentati dell'11 settembre e dopo le violenze nelle banlieue del 2005, ma anche da secoli di colonialismo. Oggi in Francia l'altro viene percepito come come differente e inferiore. In Francia le persone ammentono più facilmente di essere razzisti rispetto a prima. 

"E' evidente che Sarkozy non è interessato al vivere insieme. Bisogna rileggere il passato per preparare l'avvenire. E' pronto a molto per diventare presidente Dice quello che la gente vuole sentirsi dire. Risveglia il razzismo latente della gente".

Mentre Segolene Royal "ha accettato il rischio di ripetere che voleva una Francia meticcia – risponde Thuram – e' un rischio perche' non penso che la maggioranza dei francesi sia pronta a ascoltare questa proposta". Ma"se domani dicesse qualcosa di pericoloso per il "vivere insieme", le direi la stessa cosa che ho detto a Sarkozy: non e' perche' denuncio certi discorsi di Sarkozy che sono con la Royal".

Lilian ThuramIl calciatore si scaglia poi contro la "discriminazione positiva": "non e' il mio modo di vedere la realta', mi sembra anzi che questo tipo di politica possa generare dei conflitti".

"Viaggio molto all'estero e il rimprovero che si fa ai francesi e' di essere pretenziosi, il nostro paese vive nel ricordo della "Grande France", questo significa che non si e' capito che questa 'grandeur' si basava su massacri, sulla negazione dell'altro".

(fonte: RaiNews24)

Segnaliamo altri due articoli pubblicati lo scorso anno nella precedente versione delle No Racism news del sito  di Matteo Ghione:

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Fortress Europe / Aprile

Fortress Europe/Aprile 2007-Il nuovo rapporto

Fortress Europe28 le vittime dell’immigrazione clandestina ad aprile. Tre in Grecia, due in Algeria, due sulla costa di Malaga, in Spagna, e 21 sulla via delle Canarie. Almeno 8.212 i migranti morti ai confini dell’Unione europea dal 1988. Dimezzano gli sbarchi, aumentano i pattugliamenti congiunti e vanno avanti le deportazioni, ma intanto, lungo le rotte per l’Europa, si continua a morire. 28 le vittime dell’immigrazione clandestina nel mese di Aprile 2007, tre in Grecia, due in Algeria, due sulla costa di Malaga, in Spagna, e 21 sulla via delle Canarie, dove nei primi tre mesi del 2007 gli arrivi sono diminuiti del 57% rispetto al 2006. Almeno 8.212 le vittime al confine censite da Fortress Europe dal 1988. fonte MeltingPot

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Calcio paradiso promesso

Il calcio, paradiso promesso e negato
L’ industria del football e i suoi centri di formazione

Un interessante articolo del giornalista Johann Harscoe, pubblicato circa un anno fa da "Le monde diplomatique"


Africans playersLe coppe del mondo di calcio costituiscono l'occasione, per i promotori di questo sport, di celebrarne le virtù sociali. Ma questo elogio (eccessivo) diventa ingannevole quando il football, già fagocitato dagli interessi commerciali, si trasforma in sogno di facile successo. Infatti, la grande maggioranza dei giovani, spesso presi in Africa dai centri di formazione europei, si ritrova sul lastrico. Continua a leggere

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Il lato oscuro del calcio

contrastoAdriano, Eto'o o Drogba rappresentano un modello da emulare per molti adolescenti africani o latinoamericani, non solo per le loro magie sui campi di calcio ma soprattutto come esempio da seguire per sfuggire a un destino chiamato povertà. Notorietà, soldi e successo sembrano, ai più, facili traguardi da raggiungere, ma sfortunatamente solo pochi ce la fanno. Alcuni finiscono in squadre di medio livello e molti si ritrovano in Europa senza neppure un contratto, vittime inconsapevoli di un traffico umano divenuto triste realtà. (Fonte: Europarlamento)

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Accontentarsi delle briciole

VARATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLA LEGGE BOSSI-FINI 

Fonte: Redazione Melting Pot

La Bossi-Fini è acqua passata, anche se per vedere approvato il disegno di legge delega presentato lo scorso martedì dal Consiglio del Ministri, dovremo attendere almeno un altro anno.


Quella legge era entrata in crisi da tempo sotto le spinte delle migrazioni globali e grazie alle lotte che in questi anni l’hanno destrutturata, e l’annuncio del Consiglio dei Ministri rivela la necessità di codificare diversamente una situazione ormai incontenibile, più che la volontà illuminata di affrontare i fenomeni della mobilità con un approccio che guarda ai diritti di cittadinanza.

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Petizione Progetto Ultrà

APPELLO IN DIFESA DELLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE NEGLI STADI ITALIANI

ultras contro il razzismo

Progetto Ultrà lancia un appello per riportare negli stadi striscioni, bandiere, tamburi e tutti quegli strumenti di tifo indispensabili per incitare e supportare, in maniera appassionata e creativa, la propria squadra.

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