Francia – CPT in rivolta. Mobilitazioni contro le
espulsioni
Detenuti
in sciopero della fame e repressione della Polizia
di Neva Cocchi, redazione Melting Pot Europa
Dalla metà di dicembre i detenuti dei Centri di Permanenza
di Mesnil-Amelot e di Vincennes sono in rivolta. La ribellione si sta
estendendo a tutte le strutture di detenzione. I migranti non chiedono migliori
condizioni di trattenimento ma la chiusura dei centri. La prima rivolta è
cominciata a metà dello scorso dicembre nel CPT di Mesnil-Amelot, nella regione
di Parigi, con atti di denuncia, rivendicazioni scritte sugli abiti, sciopero
della fame, rifiuto di rientrare nelle camere per protestare contro il regime
militare all’interno dei CPT, le condizioni disumane di trattenimento, la
continua brutalità della Polizia contro i detenuti. Si è poi estesa al CPT di
Vincennes, nella stessa regione, dove molti detenuti sans-papiers si sono uniti
allo sciopero della fame e si sono rifiutati di rientrare nelle camere. La
polizia insieme al corpo dei CRS ha fatto irruzioni nelle strutture, reprimendo
duramente la rivolta picchiando e ferendo i detenuti e rifiutando di chiamare
l’assistenza medica. Molti migranti sono messi in celle di isolamento. Eppure
gli scioperi non si fermano e i detenuti continuano la protesta mettendosi in
comunicazione con l’esterno: inviano alle Ambasciate e Consolati dei paesi di
provenienza un documento di forte denuncia delle violazioni dei diritti umani
da parte della Repubblica francese contro i migranti e ottengono l’attenzione
dei grossi media nazionali, compresa la televisione. Continua a leggere