Francia – CPT in rivolta.

Francia – CPT in rivolta. Mobilitazioni contro le
espulsioni
Detenuti
in sciopero della fame e repressione della Polizia
di Neva Cocchi, redazione Melting Pot Europa

Dalla metà di dicembre i detenuti dei Centri di Permanenza
di Mesnil-Amelot e di Vincennes sono in rivolta. La ribellione si sta
estendendo a tutte le strutture di detenzione. I migranti non chiedono migliori
condizioni di trattenimento ma la chiusura dei centri.
La prima rivolta è
cominciata a metà dello scorso dicembre nel CPT di Mesnil-Amelot, nella regione
di Parigi, con atti di denuncia, rivendicazioni scritte sugli abiti, sciopero
della fame, rifiuto di rientrare nelle camere per protestare contro il regime
militare all’interno dei CPT, le condizioni disumane di trattenimento, la
continua brutalità della Polizia contro i detenuti. Si è poi estesa al CPT di
Vincennes, nella stessa regione, dove molti detenuti sans-papiers si sono uniti
allo sciopero della fame e si sono rifiutati di rientrare nelle camere. La
polizia insieme al corpo dei CRS ha fatto irruzioni nelle strutture, reprimendo
duramente la rivolta picchiando e ferendo i detenuti e rifiutando di chiamare
l’assistenza medica. Molti migranti sono messi in celle di isolamento. Eppure
gli scioperi non si fermano e i detenuti continuano la protesta mettendosi in
comunicazione con l’esterno: inviano alle Ambasciate e Consolati dei paesi di
provenienza un documento di forte denuncia delle violazioni dei diritti umani
da parte della Repubblica francese contro i migranti e ottengono l’attenzione
dei grossi media nazionali, compresa la televisione. Continua a leggere

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Accordo Italia Libia sui migranti / Gli accordi con i dittatori non pagano

Estrema preoccupazione per
l’annunciato accordo italo-libico espressa dall’Associaizone Studi Giuridici
sull’Immigrazione.
[
A seguire, dopo il comunicato dell’ ASGI, un interessantissima analisi sullo stesso argomento di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo, dal titolo  "Gli accordi con i dittatori non pagano]

L’ASGI esprime estrema preoccupazione per l’ accordo
raggiunto, dopo trattative coperte dal più stretto riserbo, tra il Governo
italiano ed il Governo libico in materia di contrasto all’immigrazione
irregolare, accordo di cui il Ministero dell’Interno ha dato notizia con un
laconico comunicato emanato il 29 dicembre 2007. La condizione dei migranti
irregolari, arrestati o detenuti in Libia, denunciata da diverse agenzie
umanitarie, e testimoniata da coloro che, giunti in Italia, hanno avuto accesso
alla procedura di asilo, rimane ben lontana dall’effettivo rispetto dei diritti
fondamentali della persona. I futuri tentativi di respingimento in mare,
attuato con il pattugliamento congiunto italo libico delle acque prospicienti
quel paese, potranno essere causa di ulteriori tragedie, aumentando il numero
già impressionante delle vittime. Continua a leggere

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“Prostituta non pericolosa” e il giudice boccia l’espulsione

Genova, il tribunale
limita il decreto sulla sicurezza varato dal governo.

Il caso di una romena
fermata dopo una retata: "Nessun allarme sociale"

di Massimo
Calandri – fonte: repubblica.it  [giovedì
3 gennaio 2008]

Genova – Romena, ventuno anni, prostituta per sua stessa
ammissione. Espulsa in base al recente pacchetto-sicurezza varato dal governo,
potrà restare in Italia. Il tribunale di Genova ha accolto il suo ricorso –
bocciando il precedente provvedimento firmato dal prefetto ligure – perché la
donna che si prostituisce "non pone in essere un’attività di per sé
"pericolosa" per l’ordine pubblico o per la sicurezza pubblica, e
tantomeno lede o compromette la "dignità umana""
. La vita da
marciapiede non costituisce un "allarme sociale", non provoca cioè
una effettiva mancanza di sicurezza nel cittadino: non attenta alla sua
libertà, nemmeno alla sua incolumità. E secondo il giudice Francesco Mazza
Galanti, che ha ribadito la decisione di un altro tribunale genovese sempre
favorevole alla ragazza, "la normativa non solo non può consentire
all’Amministrazione le paventate espulsioni di massa, ma la corretta
interpretazione può e deve impedire anche le espulsioni arbitrarie o comunque
non giustificate da fatti molto gravi e concretamente individuati". Continua a leggere

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Pestaggi di stato. Legali

Dacci oggi le nostre botte quotidiane!
Tra il 2 e il 3 marzo 2003 agenti
in servizio  presso il CPT bolognese di
via Mattei  picchiarono alcuni migranti.
Assolti per "causa di giustificazione".

[3 gennaio
2008] – Alessio Di Florio, Peacelink

"Io la sfondo e sfondo anche voi". Poche parole
ma che riassume i fatti di quella notte. Tra il 2 e il 3 marzo 2003 il Cpt di
via Mattei fu teatro di un pestaggio punitivo dai contorni drammatici. Gli
agenti in servizio quella notte entrarono nelle celle e nella saletta comune e
pestarono a sangue, lanciando poi dei lacrimogeni, i migranti detenuti. Nel
pomeriggio alcuni detenuti avevano protestato per la brutalità della
repressione del tentativo di fuga di due migranti. Dopo aver atteso che la
situazione si calmasse la carica è partita. Le parole di prima sono state
pronunciate da uno dei responsabili della sicurezza nel cpt quella notte. I
migranti si erano offerti di aprire volontariamente la porta se i picchiatori
avessero fermato il loro comportamento violento. La risposta è stata appunto
quella riportata. Sono passati quattro anni e, escluso un breve intervallo,
l’autore di quella frase è ancora in servizio nel cpt bolognese. Solo che ora è
il massimo responsabile dei flussi in entrata e in uscita.
Il mese scorso è arrivata la sentenza di primo grado. La
sentenza accoglie la ricostruzione dei fatti effettuata dai migranti. Come
dichiara a MeltingPot l’avvocato Simone Sabattini [riportiamo l’ articolo
in fondo] "infatti le conclusioni del processo avrebbero
dovuto essere molto diverse, tant’è che tutti si aspettavano una condanna.
Nella prassi giudiziaria quotidiana per arrivare ad una condanna serve molto
molto meno". E invece è arrivata l’assoluzione. Il giudice ha assolto gli
imputati per "causa di giustificazione". È stato affermato che è
legittimo e nei poteri della polizia pestare a sangue e massacrare delle
persone disarmate e inermi. Una sentenza che legittima anni di soprusi e
violenze nei lager italiani, sempre più fuori da ogni principio umano.
Situazioni che hanno spinto alcuni migranti a suicidarsi(come è accaduto a
Modena per due volte alcuni mesi in sole 48 ore). Ora tutto questo riceve anche
una "causa di giustificazione". Meno di un anno fa ci fu l’annuncio
che questo governo avrebbe programmato il superamento dei Centri di Permanenza
Temporanea. Un anno dopo si è superato ogni limite. "Il silenzio è uguale
a morte", dov’è oggi il ceppalonico? Dove sono i "garantisti per
tutti"(parole del presidente di un partito di pochi mesi fa").
Causa di giustificazione. Botte, lacrimogeni, manganelli,
calci. "Io la sfondo e sfondo anche voi".

CPT Bologna –
Pestaggio legittimo. Assolti gli agenti. Intervista
all’Avvocato Simone Sabattini
Fonte MeltingPot  [lunedì 17 dicembre 2007]
Assolti dall’accusa
di lesioni personali aggravate i quattro agenti di polizia responsabili del
pestaggio dei detenuti del
CPT Mattei
nella notte tra il 2 e il
3 marzo 2003. Continua a leggere
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Otto anni fa, la strage di migranti nel CPT Serraino Vulpitta a Trapani

Otto anni fa, la strage di migranti nel centro di
detenzione Serraino  Vulpitta a Trapani

Fulvio Vassallo Paleologo
Università degli studi di Palermo – 27 dicembre 2007

Nella notte tra il 28 ed il 29 dicembre del 1999, al
centro di permanenza temporanea Srrraino Vulpitta di Trapani, dopo un tentativo
di fuga sedato duramente dalle forze dell’ordine, oltre dieci immigrati vennero
rinchiusi in una sola camerata ed uno di loro diede fuoco ai materassi in
gommapiuma ed ai lenzuoli di carta che costituivano l’arredo della cella. A
seguito del rogo, durato alcune decine di minuti, morirono tre immigrati
tunisini mentre altri tre, gravemente ustionati, morirono in ospedale a Palermo
nei mesi successivi. Nel mese di gennaio del 2000 venne presentato un esposto
alla magistratura in cui si denunciarono le condizioni di sicurezza e la
mancanza di scale ed uscite di sicurezza. Continua a leggere

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Se nascesse oggi… (Natale 2007)

no racism news  torna, forse… l’ anno prossimo…
Ho scelto questi
versi di Maria Rosaria Baldin [Peacelink] – grazie Maria Rosaria, sono bellissimi! – 
per salutarvi e ed augurare a tutti Pace, amore e salute e soprattutto tanta
forza per continuare a lottare per l’uguaglianza, la giustizia, i diritti e la dignità! Il mio abbraccio a tutte e tutti voi, Matteo Ghione

 

se nascesse oggiSe nascesse oggi
troverebbe frontiere chiuse
e polizia armata a
impedirgli l’ingresso
in un mondo di abbondanza,
impastato di paura e solitudine.
– Non c’è posto per i poveri nel mondo dei ricchi.

Se nascesse oggi
suo padre pagherebbe il viaggio
con il lavoro di un anno
e i prestiti di qualche parente.
Salirebbero in una carretta del mare
e il falegname dovrebbe reggere il timone.

Se nascesse oggi
vedrebbe la luce in una barca
carica di gente disperata
e all’arrivo troverebbe ad attenderlo
un Centro di Permanenza Temporaneo.

Se nascesse oggi
sarebbe un piccolo Rom di Tor di Quinto. La baracca
distrutta sistematicamente dalla polizia
e subito ricostruita da chi non ha
null’altro che la tenace speranza
di un futuro migliore per suo figlio.

Se nascesse oggi
sarebbe figlio di una clandestina
innamorata di un falegname italiano di Caravaggio
che non la può sposare perché
il sindaco non vuole
– i clandestini, si sa, sono tutti delinquenti.

Se nascesse oggi
sarebbe figlio di due neocomunitari
che non potranno avere la residenza
a Cittadella perché la loro misera capanna
non rispetta i requisiti igienico-sanitari richiesti.

Se nascesse oggi
nascerebbe in via Galvani,
nella Zona Industriale di Sandrigo,
paese di 8000 abitanti e dieci banche.
Vedrebbe la luce in una roulotte senza
acqua, luce, gas e riscaldamento
piccolo cittadino Sinto-italiano a cui
non sarà riconosciuta la residenza perché
"Sono già troppi, non c’è più posto".

Nascerebbe – e nascerà –
senza essere riconosciuto,
se non da quelli come lui,
come duemila anni fa.
Nessuno gli porterebbe doni perché
"Abbiamo già i Nostri Poveri,
tanti e arrivati prima di Lui.
– Che aspetti il suo turno, perbacco!".

Nascerebbe – e nascerà –
ultimo fra gli ultimi
a rischiarare testardamente
di inutile, indispensabile Speranza
un’altra alba che
solo i poveri sapranno vedere.

 

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Profughi Palestinesi occupano casa a Betlemme

vignetta di Mauro biani
vignetta dal Blog di Mauro Biani
 
"Gesto disperato o violazione della
proprieta’ privata? Sia come sia, il falegname Giuseppe S. e sua moglie Maria B.V., profughi
palestinesi sfollati a Betlemme dopo un’operazione antiterrorismo, hanno
occupato nottetempo una casa della Erode
Immobiliaria Srl
. "Era una struttura di lusso, l’avrei
affittata a breve – ha dichiarato il sig. Erode – e ora l’hanno trasformata in
una stalla!" La risposta delle autorita’ non si e’ fatta
attendere, e il sindaco moderato Veltron-al-Kofferat
ha gia’ disposto lo sgombero: "abbiamo a cuore le sorti dei migranti, ma
non puo’ esserci dialogo senza rispetto delle regole". Le indiscrezioni
raccolte nel vicinato mettono in dubbio la moralita’ della donna, in quanto
sarebbe incinta, ma non del signor Giuseppe. Sembra inoltre che la coppia sia
dedita al traffico di metalli preziosi (tra cui oro), sostanze stupefacenti
(tra cui incenso) e misteriosi prodotti chimici come la Mirra, che il Sismi ritiene
destinati all’arsenale atomico dell’Iran.
Il 24 di dicembre questa famiglia atipica ha ricevuto in casa tre
extracomunitari con finti passaporti diplomatici e numerosi pastori sardi
probabilmente affiliati all’anonima sequestri. Le autorita’ locali hanno
prontamente evacuato l’edificio con lacrimogeni, incontrando la decisa
resistenza di centoventisette pecore, 3 cammelli, 1 bue e un mulo." [
Alvise "stillenacht" Spanò]
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Babbo Natale va da tutti i bimbi buoni

Babbo Natale va da tutti i bimbi buoni - vignetta by Mauro Biani

vignetta dal Blog di Mauro Biani
Per avere informazioni sulle guerre attualmente in corso nel mondo
date un’occhiata alla mappa interattiva di Warnews
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Anche a Mafiopoli fanno il presepe

Anche a Mafiopoli fanno il presepe - by Mauro Biani

vignetta dal Blog di Mauro Biani
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Treviso, offensiva leghista “I musulmani sono un tumore”

Il prosindaco
Gentilini caccia i fedeli dai luoghi di preghiera:
"Era un tumore
che poteva degenerare in metastasi, noi l’abbiamo estirpato".
Di Filippo Tosatto – fonte: Repubblica.it

Treviso: Fedeli Musulmani costretti a pregare all' apertoTempi duri per i musulmani nella città amministrata dal
sindaco Gobbo e dallo sceriffo Gentilini: una cinquantina di fedeli è stata
costretta a celebrare la preghiera collettiva del venerdì in un parcheggio, con
i tappeti stesi sull’asfalto, dopo che l’amministrazione leghista ha proibito
loro di riunirsi nel centro sportivo messo a disposizione, gratuitamente, da un
imprenditore locale. Non è facile, per gli islamici, trovare un luogo di culto
nella città roccaforte del Carroccio: in passato si riunivano nella sala di un
oratorio dell’hinterland ma le pressioni della Lega – che ha inviato una
lettera di protesta al Vescovo – hanno indotto il parroco a revocare il
permesso. Da parte sua, il sindaco nega che il divieto costituisca
una vessazione: "Lo Sporting Club non è omologato a ospitare tutte quelle
persone – afferma Giancarlo Gobbo – Qui l’intolleranza non c’entra, è una
questione di regole e a Treviso la legge la facciamo rispettare".
"Tanta severità è quantomeno sospetta", ribatte a distanza Giuseppe
Zambon, il proprietaro del circolo sportivo: "In passato qui abbiamo
ospitato molti convegni e feste e mai
Comune e polizia municipale hanno avuto qualcosa da
obiettare". Legalismo o persecuzione? A chiarire il significato reale del
"niet", ci ha pensato come al solito, il duro dei padani, Giancarlo
Gentilini: "Era un tumore che poteva degenerare in metastasi, noi
l’abbiamo estirpato". Continua a leggere

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