CPT-Gradisca:Vergogna!

Sommossa al Cpt di Gradisca,
intossicata dai lacrimogeni una bambina di otto mesi. Nuova rivolta dei migranti, usate
decine di lacrimogeni.

CPTNuova rivolta al Cpt di Gradisca d’Isonzo, la terza in
neppure trenta giorni, e naturalmente nuovo tentativo di fuga da parte dei
migranti, fuga questa volta placata brutalmente con l’uso della forza da parte
della polizia e dei carabinieri.
Di Marco Visentin
– redazione Meltingpot

Domenica 23 settembre, intorno le 21.30, alcuni migranti
detenuti all’interno della struttura sono saliti sui tetti del Cpt di Gradisca
per cercare di scappare oltre le alte reti che circondano quella che doveva
essere una struttura modello. La polizia è intervenuta in forze, manganelli
alla mano, ma questa volta è stato immediato il lancio di un fitto numero di
lacrimogeni, una pioggia durata quindici minuti. I candelotti sono stati
lanciati anche dentro l’edificio, alcuni sono finiti perfino oltre il muro di
recinzione lungo la strada che scorre davanti ai cancelli, innescando un
principio d’incendio.

Solo l’arrivo dei vigili del fuoco ha evitato che le
fiamme si espandessero, mentre all’interno della struttura un centinaio di
migranti venivano fermati con la forza.
Alcuni testimoni riferiscono di aver visto alzarsi, sopra il Cpt, un’enorme
nube bianca e, tutto attorno, espandersi l’odore acre e irrespirabile dei gas,
mentre dall’interno provenivano urla, rumori , grida.

La sommossa è durata fino a mezzanotte, solo a quel punto
l’ambulanza è potuta entrare ed il risultato della repressione di questa
rivolta sono una decina di migranti contusi. Ma la cosa più allarmante è che
fra le vittime di questa repressione inaudita c’è una bambina, una piccola
bambina di appena otto mesi che assieme alla madre sembra fosse nell’area della
struttura adibita a centro d’accoglienza per richiedenti asilo. Le circostanze
non sono ancora chiare, le due infatti si trovavano bloccate nella loro stanza
chiusa a chiave senza possibilità di fuga, mentre il gas dei lacrimogeni
invadeva l’edificio. Verso mezzanotte la bambina è stata portata nella vicina
struttura ospedalòiera di Gorizia per un principio di soffocamento.

Scene simili in un Cpt non si erano mai viste e ci
auguriamo di non rivederle mai più, è inaccettabile pensare che una bambina di
appena otto mesi finisca in ospedale intossicata dai lacrimogeni in una
struttura che viene descritta come “un modello di accoglienza”.

Due domande sorgono spontanee: è questo il modello di
sicurezza che il Ministro Amato intende applicare? In nome della sicurezza può
una bambina di otto mesi rimanere intossicata dai gas lacrimogeni?

Possiamo solo immaginare il dolore di una madre
intrappolata in una stanza piena di fumo con in braccio sua figlia in lacrime
per il dolore, possiamo solo immaginare come il sogno di un futuro migliore si
infranga brutalmente dentro una stanza satura di gas.

Fatti come questi non dovrebbero accadere, e non possiamo
pensare che ciò che è successo a Gradisca rientri nella normale gestione dei
Cpt. Ciò che è accaduto auspichiamo possa servire per riaprire
la discussione sulla necessità di chiudere queste strutture.

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