Lettere dal Sahara

Lettere dal Sahara
Un film di Vittorio De Seta

Con Djbril Kebe, Paola Ajmone Rondo, Stefano Saccotelli, Madawass Kebe, Fifi Cisse, Tihierno Ndiaye, Luca Barbeni. Genere Docu-fiction, colore, 123 minuti. Produzione Italia 2004.
(…)Un giovane studente senegalese dopo la morte del padre emigra in Italia. Riesce a trovare un lavoro precario a Villa Literno, si trasferisce a Firenze da una cugina che fa l'indossatrice per poi giungere a Torino. Qui, grazie anche a un'insegnante di italiano, trova una situazione stabile. Ma un'aggressione razzista lo spinge a riconsiderare tutto(…) Il film, uscito lo scorso anno nelle sale, è disponibile in DVD

 

http://www.youtube.com/watch?v=zlDTexM4C6o

 

 

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La fortezza e i ragazzini

Europa, piccoli migranti
Un libro indaga il fenomeno invisibile dei 'minori stranieri non accompagnati'
di Barbara Romagnoli fonte PeaceReporter

la fortezza e i ragazziniIn Europa ci sono decine di migliaia di ragazze e ragazzi adolescenti che non hanno casa e migrano spesso illegalmente con tutti i rischi che ne conseguono. Sono i cosiddetti “minori stranieri non accompagnati”, un fenomeno spesso invisibile ma in crescita, che è stato indagato in tutti suoi aspetti in un saggio dal titolo “La fortezza e i ragazzini. La situazione dei minori stranieri in Europa” (Franco Angeli, pagg. 176, 18, euro), scritto a quattro mani da Giovanna Campani, docente di Pedagogia Interculturale all’Università di Firenze e Olivia Salimbeni, dottoranda in scienze dell’educazione a Firenze. Un libro che racconta quel che concretamente viene fatto nei diversi paesi e che denuncia la mancanza di una politica europea chiara e unanime su una questione così delicata. Continua a leggere

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Mamadou va a morire

Mamadou va a morire - G. Del GrandeMamadou va a morire
La strage dei clandestini nel Mediterraneo

di Gabriele Del Grande
Infinito Edizioni


Un grande reportage racconta le vittime dell’immigrazione clandestina, l’invasione che non c’è e i nuovi gendarmi di un cimitero chiamato Mediterraneo.
Dal 1988 almeno 10.000 giovani sono morti tentando di espugnare la fortezza Europa. Vittime dei naufragi, ma anche del caldo del Sahara, degli incidenti di tir carichi di uomini, delle nevi sui valichi, dei campi minati e degli spari della polizia.

Mamadou va a morire è il racconto coraggioso di un giovane giornalista che ha seguito per tre mesi le rotte dei suoi coetanei lungo tutto il Mediterraneo, dalla Turchia al Maghreb e fino al Senegal, nello sforzo di custodire i nomi e la memoria di una generazione vittima di una mappa. Il suo è anche un grido d’allarme su una tragedia negata, che chiama in causa l’Europa, i governi africani e le società civili delle due sponde del Mare di Mezzo.
"Dimenticare, rimuovere, rassegnarsi alla normalità delle tragedie dell’immigrazione descritte in questo libro, sarebbe come lasciare morire ancora una volta le persone vittime dell’immigrazione irregolare.  Ancora peggio sarebbe ritenere, come pure qualcuno sembra fare, che queste tragiche storie possano avere un effetto pedagogico sui 'candidati' all’emigrazione clandestina"
(dall’introduzione di Fulvio Vassallo Paleologo).

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L’ indifferente uomo bianco

L'indifferenza dell'uomo bianco
I naufraghi aggrappati alle gabbie dei tonni sono il simbolo di una civiltà incapace di 'comprendere'

Di Marco Rovellifonte PeaceReporter

spiaggia - foto peacereporter(…)Un evento come quello del peschereccio maltese che non ha voluto far salire a bordo i ventisette migranti, aggrappati alle gabbie per i tonni, ci dice anche un’altra cosa. Non che occorra suscitare la pietà per questi “disperati”: la pietà non è altro che il rovescio del senso di superiorità dell’uomo bianco, al quale fa agio avere uno zio Tom da compatire. Ci dice invece che è necessaria una vasta, instancabile operazione di parola, di linguaggio (se pensiamo anche a come queste cose vengono presentate nei telegiornali) per far capire che la clandestinità c’è perché non è offerta la minima possibilità di ottenere un ingresso regolare, e che la clandestinità è una iattura soprattutto per i clandestini stessi, i quali eviterebbero ben volentieri di mettere a rischio le loro vite su quei barconi, e potrebbero entrare in Europa con il loro nome e i loro diritti.(…) Continua a leggere
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Tonnara migrante

Sbarcati a Lampedusa i 27 immigrati per 24 ore aggrappati alle gabbie dei tonni
da Repubblica del 27 maggio 2007

migranti aggrappati alla tonnara - La vicenda era iniziata due giorni fa, quando un rimorchiatore maltese si era rifiutato di far salire a bordo i clandestini. Da Valletta una segnalazione alla Libia, senza risultato. Il loro racconto conferma che non erano a bordo del "barcone fantasma". A portarli in salvo la nave Orione della Marina Militare italiana. I 27 immigrati aggrappati alle gabbie per l’allevamento dei tonni, foto scattata dall’aereo militare italiano Atlantic.

LAMPEDUSA – Sono giunti stamane a Lampedusa i 27 clandestini soccorsi ieri sera dalla nave Orione della Marina Militare, a circa 60 miglia dalle coste libiche. Gli immigrati erano rimasti aggrappati un giorno e una notte alle gabbie per l’allevamento dei tonni trainate da un rimorchiatore maltese, che si è rifiutato di farli salire a bordo. Malta si era rivolta alla Libia, senza alcun risultato. Alla fine, è intervenuta l’unità militare italiana. Continua a leggere

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Lasciateci crescere qui

lasciateci crescere qui!Come è nato questo film e questo appello

Realizzato dal Collettivo dei cineasti per gli "immigrati irregolari"
Professionisti del cinema e dell' audiovisivo in sostegno al Réseau Education Sans Frontières e a tutti gli " irregolari" di Francia.

Nelle scuole, nei collegi e nei licei, un forte movimento di solidarietà sostiene i figli degli extracomunitari non regolarizzati minacciati di espulsione. Questo movimento è essenziale alla società francese: i bambini delle scuole sono i figli di questo paese, sono i figli della Repubblica. Sia a livello individuale che attraverso delle associazioni, dei cineasti si sono fatti carico delle famiglie in difficoltà e in pericolo patrocinandole e proteggendole. Fin dall'inizio ci è sembrato naturale fare un film collettivo. Per realizzare questo film, ci siamo rivolti alla RETE EDUCAZIONE SENZA FRONTIERE (RESF) e agli insegnanti, che ci hanno presentato alcuni dei loro allievi, figli dei cosidetti "irregolari".

No alle espulsioni!Con l'accordo dei loro genitori, abbiamo messo in piedi con i bambini dei laboratori di scrittura. I bambini hanno raccontato le loro situazioni e confrontato le loro esperienze.
Da questi scambi è nato un testo e da questo testo è nato un film, il loro film! Una forma semplice per trasmettere la loro parola e la loro storia. Una storia fatta di paura e sofferenza. I bambini hanno partecipato a questa esperienza con tutta la loro passione e la loro speranza. Speranza di veder finire l'arbitrario che fa di loro solo e sempre dei figli di "irregolari", dei figli di "respinti". Speranza di vivere senza la paura quotidiana di essere espulsi. Passione d'imparare e di crescere in un paese che è loro come è nostro.

http://www.youtube.com/watch?v=pWwBw8uDWEE

Questi bambini devono vivere fra di noi.
Oggi è urgente affermare: LASCIATELI CRESCERE QUI!
Firmate la petizione nazionale
http://www.educationsansfrontieres.org
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Calcio e minoranze etniche

La Conferenza di Parigi mette in evidenza le difficoltà incontrate nell’aprire il calcio alle minoranze etniche

Conferenza FARE ParisLa conferenza della rete FARE, 'Calcio, Minoranze Etniche e Uguaglianza sociale', che si è tenuta a Parigi il 19-20 Maggio 2007, ha visto la partecipazione di più di 100 rappresentanti di ONG, organizzazioni per la tutela delle minoranze etniche, tifoserie, club e organi dirigenti inclusa la UEFA. Continua a leggere

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Il “buon” lavoro migrante

Clandestinità e imprenditoria, le molte facce della discriminazione
Fonte: Redazione Melting Pot

operaio migranteNon c’è da perdere neppure una occasione quando in ballo ci sono la gestione e la regolamentazione delle politiche migratorie. Ogni momento è buono, che si tratti di un Consiglio dei Ministri italiano o di una riunione della Commissione europea, per riaffermare i principi che reggono come pilastri le mura di un’ Europa disegnata come fortezza. Disegnata certo, perché la realtà che viene scritta sui suoi confini è quella ben più elastica e funzionale dei viaggi clandestini e degli ingressi nascosti che accompagnano poi nell’invisibilità la vita dei migranti nel vecchio continente. Continua a leggere

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Tupinambà

"Tupinambà" è un brano ispirato alla alla cultura delle tribù indios amazzoniche, scritto ed interpretato dalla cantante brasiliana Rosangela Taveira che in questa incisione del 1995 è accompagnata dal figlio Matteo Ghione di otto anni.

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Indios figli di un dio minore

Il Papa offende gli indios
Nel suo discorso alla Conferenza episcopale dei vescovi latinoamericani irrita le popolazioni indigene
di Stella Spinelli – fonte PeaceReporter

Indios“Arroganti e irrispettose. Siamo profondamente offesi”. Gli indigeni brasiliani hanno reagito così ai concetti espressi da Benedetto XVI, nel suo discorso inaugurale della Conferenza episcopale dei vescovi latinoamericani, dove ha ripercorso le tappe del rapporto fra la Chiesa e le popolazioni che da sempre abitano quelle terre. “Il Papa è stato molto arrogante e le sue parole non corrispondono alla verità”, ha commentato il direttore del Coordinamento delle organizzazioni indigene dell’Amazzonia brasiliana, Gesinaldo Sateré Mawé. Da Ratisbona ad Auschwitz, passando per San Paolo, Papa Ratzinger torna a suscitare polemiche. Continua a leggere

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