Romania, calcio e razzismo

Nelle scorse ore ho pubblicato volentieri
(e con foto allegata) la segnalazione che mi veniva dal Signor Tommaso
Busini circa
l’ omaggio alla memoria di Giovanna
Reggiani reso dalla curva dei supporter
rumeni della Steaua Bucarest lo scorso 10 novembre nel corso di una partita di
campionato.

Sono certo o meglio “desidero
fortemente esserlo” che quello striscione fosse unicamente quello che pareva
essere: un gesto di sincero cordoglio ed al contempo di apertura al dialogo
civile verso il nostro paese attraversato in queste settimane da derive
xenofobe e razziste. Quando dico che desidero fortemente mantenere un’ idea
positiva a quel riguardo, lo faccio spinto dalla triste realtà delle cronache
che ci giungono non di rado proprio dalla Romania e che ci descrivono a loro
volta una diffusa presenza di manifestazioni di razzismo e xenofobia verso i
Rom rumeni. Spero davvero, in altre parole, che quello stesso striscione non
volesse sottintendere ad altro. Sappiamo che molto spesso le curve di alcuni
stadi rumeni si sono rese protagoniste negative di questo odioso fenomeno. Del
resto che la storia del popolo Rom sia segnata in ogni epoca da persecuzioni e
discriminazioni razziali non è certo un fatto nuovo e la Romania, dove pure i Rom
sono presenti in percentuali più significative che altrove, non è mai sfuggita
a questa drammatica realtà. Ho ritrovato sul sito
www.osservatoriobalcani.org, un’
intervista datata 9 Gennaio 2006
a Valeriu Nicolae che mi pare interessante e di grande
attualità.
Matteo Ghione

Romania, calcio e
razzismo

Canti, striscioni,
insulti contro i Rom. Anche in Romania, come in altri Paesi europei, il
razzismo è entrato negli stadi, coinvolgendo non solo i tifosi ma anche
dirigenti e commentatori. Sospeso il campo dello Steaua Bucarest, un’intervista
a Valeriu Nicolae, dello European Roma Information Office (ERIO)

Di Daniel Nazare et Sebastian
Stan, ProSport , 9 gennaio 2006
traduzione di Ramona Delcea per Le Courrier des Balkans, e di Carlo
Dall’Asta per Osservatorio sui Balcani

Striscioni razzisti in RomaniaSecondo Valeriu Nicolae «i grandi nomi del football rumeno
non si impegnano affatto nella lotta contro il razzismo, e anzi incoraggiano la
discriminazione negli stadi».
Valeriu Nicolae ha accettato di rilasciare un’intervista a
Prosport sulla sospensione del terreno di gioco comminata alla Steaua Bucarest.
Nicolae fa parte della Commissione Europea, come coordinatore della rete
europea per la lotta contro il razzismo. Ammette di ricevere centinaia di
e-mail e di telefonate di minaccia provenienti dalla Romania. Continua a leggere

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Ciao Gabriele!

Ciao Gabriele! Sono idealmente vicino a te e tutti coloro
che oggi ti si stringeranno intorno per darti l’ ultimo saluto. So che saremo
in tanti e, una volta tanto, sono sicuro che nessuno farà caso se il proprio
vicino indossa una sciarpa con dei colori differenti dai propri o se differente
è il colore della sua pelle. Questo Blog, in fondo, si batte proprio per questo
ma è dannatamente triste e fa tanta rabbia pensare che ciò possa avvenire solo perché ci hanno derubato del tuo sorriso. Sono certo che nessuno lo dimenticherà
quel sorriso, così come mi auguro, come scrive Ashley nell’ articolo qui sotto,
possa aiutare tutti noi a cambiare le cose… e quanto vorrei non fossero parole al vento… ti abbraccio forte! Matteo Ghione

Parole al vento
Scritto da Ashley Green – fonte Progetto Ultrà

Ciao Gabriele. Ieri in un nostro comunicato
stampa ho scritto che la tua morte non è stata accidentale. Ora mi chiedo cosa
mi risponderesti tu, che di partite e di trasferte ne hai vissute tante. Forse
mi guarderesti interdetto, riprendendo lo sguardo perplesso che ha solcato il
viso di molti di coloro che hanno letto quel comunicato. Forse però, proprio
perché sai come vanno le cose intorno ad una partita di calcio nel nostro
paese, mi daresti un’occhiata d’intesa, e insieme tristemente ci chiederemmo perché. Perché proprio tu? Perché
un’altra vittima? E ancora, perché
non riusciamo a capire dove stiamo sbagliando
? Continua a leggere

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Attenti rumeni…

Attenti rumeni,
l’Italia è pericolosa

Il ministero degli esteri rumeno inserisce l’Italia tra i
paesi "a rischio" per i cittadini rumeni
di Alessandra Sciurba (Progetto Melting Pot Europa)

Cosa hanno in comune l’Italia, la Costa Rica, l’Iran o il
Messico?
Rientrano tutti nell’elenco, pubblicato sul sito del
Ministero degli esteri romeno, che include i paesi a rischio per i cittadini
della Romania. Niente visite a natale per gli emigrati romeni in Italia. Le
loro famiglie lo ritengono un viaggio troppo pericoloso. Questi gli effetti della criminalizzazione mediatica di
questo popolo, di un popolo intero; questi gli effetti di un decreto legge,
emanato approfittando dell’onda emotiva seguita a un fatto di cronaca, che, per
quanto emendato, rimane una grave ferita inferta ai principi costituzionali e
ai valori civili e democratici che la Repubblica italiana, dal dopoguerra ad oggi, ha
sempre sostenuto di rappresentare. Continua a leggere

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Supporters Steaua Bucarest

Supporter Steaua Bucarest

Ringrazio Tommaso Busini che ci ha segnalato (vedi articolo Ondata
xenofoba
)
con un suo
commento su questo blog, l’ iniziativa dei supporters dello Steaua Bucarest. Di
seguito ripubblico il suo post:

Sabato 10 novembre, nella curva nord dello stadio Ghencea
di Bucarest, è stato esposto dai tifosi, durante i primi due minuti di Steaua
Bucarest-Universitatea Craiova, uno striscione di solidarietà.

Lo striscione recitava la scritta "Ciao Giovanna", seguita da un cuore. Una risposta civile
riassunta da un messaggio di solidarietà verso la vittima uccisa in Italia da
Romulus Mailat.

Lo striscione di cordoglio della tifoseria di Bucarest,
che ha l’obiettivo di trasmettere un messaggio di concordia e fratellanza tra i
popoli dei due paesi, cerca di stemperare le tensioni e i pregiudizi creatisi
negli ultimi giorni, volendo evitare ulteriori e inutili incomprensioni.

I tifosi della Steaua, nonostante la pioggia, si sono
riuniti alle 18 di sabato all’entrata dello stadio, ben tre ore prima
dell’inizio del match, per far filmare il messaggio e ricevere l’assenso della
polizia per l’esposizione dello striscione durante una partita ufficiale, come
da procedura. Al fischio d’inizio, lo striscione e’stato esposto e ripreso
dalle telecamere. Si e’trattato di un’iniziativa, stranamente poco
mediatizzata, che ha ricevuto i complimenti di tutta la tifoseria e della
polizia presente, iniziativa rilevante per lo spirito dei tifosi e per il
momento particolare tra i due paesi e tra i due popoli, sia in Italia che in
Romania.
 

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Identità pericolose

Identità pericolose in
una legislazione sbrigativa e poco efficace
Fonte: Meltingpot

euDi fronte ai fatti di oggi, a emergenze e sicurezze di
ogni tipo, a ondate xenofobe, a rigidi decreti, a espulsioni ed esclusioni che incombono,
ad allarmismi mediatici, da dove partire per districarci all’interno di una
complessità sociale ricca di codici e misure?

“E quando il prossimo Dicembre
cadranno le frontiere con altri nove paesi europei, cosa diremo? Parleremo di
nuove ondate delinquenziali magari polacche o slovene
?Nella nostra Europa, dove
migliaia di persone muoiono per raggiungerla e dove migliaia vivono in
condizioni di povertà, emarginazione e discriminazione in materia di alloggio,
sanità, educazione, forse è il rispetto per gli uomini e le donne la
peculiarità che ci può caratterizzare come civili
.” Continua a leggere

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Illy e l’amaro caffè zingaro

di Tommaso Di Francesco

L’intervista che
Riccardo Illy, presidente della regione Friuli Venezia Giulia ha rilasciato a
Gigi Riva su L’Espresso di questa settimana è una delle pagine più inquietanti
della nuova xenofobia. Ammantato di pragmatismo decisionista come si conviene
ad un governatore di regione, propone questa idea amministrativa: non c’è
bisogno d’essere razzisti con gli zingari, bisogna farli diventare come noi,
eliminando subito tutti i loro «privilegi» (sic). «Vecchi accordi
internazionali – spiega Illy – ratificati da vari paesi rispondevano ad un
mondo che non c’è più. Quasi tutti gli stati dove i rom sono presenti sono
entrati in Europa, c’è la libera circolazione delle persone. I rom non
rischiano più il genocidio e l’isolamento. Di più: non rischiano nemmeno di
essere discriminati» e quindi conclude «non c’è più ragione di mantenere norme
speciali che riguardano, ad esempio, maggiori difficoltà per il loro
allontanamento o i loro mezzi di trasporto che circolano con targhe non
regolari».


Rom nei campi di sterminio nazisti

P.S. Veltroni ha accompagnato in questi giorni una
scolaresca ad Auschwitz. Avrà ricordato che lì sono stati gasati e bruciati nei
forni anche centinaia di migliaia di rom?
< Continua a leggere

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Il nuovo decreto flussi

Immigrazione: arrivano i nuovi
flussi
Per la prima volta le domande si potranno presentare via internet
E’ stato firmato ieri il decreto flussi per l’anno 2007,
che fissa il tetto di ingressi per i lavoratori extracomunitari nel nostro
paese. Come già anticipato, per l’anno ormai in chiusura saranno autorizzati
170 mila ingresso per lavoratori non stagionali. La principale novità decisa
dal governo Prodi – alla sua prima firma di un decreto flussi che il ministro
per la Solidarietà
sociale Paolo Ferrero si è anche augurato essere l’ultimo – è che le domande
andranno presentate via internet. Rimane comunque la «regola» per cui ha la
precedenza chi presenta per primo la domanda.
Tutte le informazioni sul sito Melting Pot, dove troverete oltre al testo del decreto anche il manuale completo sulle nuove procedure telematiche

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SI-ROM! concerti e feste

Ricevo e pubblico volentieri l’ invito a partecipare a questo evento

Il gruppo Gipsy SI ROM! Feste,
concerti e incontri (senza stereotipi) con la cultura Rom

Appuntamento per giovedì
15 novembre a Mestre, Parco San Giuliano, alle ore 22.00
per il
concerto-festa conclusivo della manifestazione con l’esbizione della Gipsy Band KAL da Belgrado e Dj/Vj, fino a notte
inoltrata.
L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Venezia in
collaborazione con L’OSI (Open Society Institute) di Budapest in occasione del
primo Padiglione Rom di arte contemporanea alla Biennale di Venezia dal titolo Paradise
Lost
, al fine di contribuire alla conoscenza di questo popolo e della loro
cultura al di fuori di visioni preconcette e pregiudizi che, mai come in questi
giorni, hanno dato i loro deprecabili frutti. Continua a leggere

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Rom contro il razzismo

Parole di Rom contro il razzismo. Un’assemblea a Roma
Cristina Formica – carta.org

RomSi registrano continue aggressioni contro cittadini
rumeni. Nella notte di ieri è rimasto ferito un rumeno, in via del Monte delle
Capre a Roma: è tuttora ricoverato per diverse ferite da arma da taglio. Gli
aggressori sono fuggiti. Dal social forum rumeno arriva intanto un messaggio
preoccupato per il clima italiano, per la campagna di stampa e le misure prese
dal governo contro rumeni e rom. In un comunicato, Rsf ribadisce che «la
stragrande maggioranza del mezzo milione di rumeni che vive e lavora in Italia
è fatta di persone oneste che lavorano sodo, che hanno lasciato la propria
terra in cerca di lavoro e stipendi migliori». Continua a leggere
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Lettera sul razzismo

Una isteria collettiva.
Lettera di Maria
Rosaria Baldin (Rete Lilliput)
pubblicata da Carta sul
decreto sicurezza e la deriva razzista in Italia.

Stop Racism!«Egregi di Carta,
assisto sempre più attonita all’isteria collettiva,
montata ad arte dai media e che il governo ha deciso di cavalcare. Essa, segue
l’efferato assassinio di una donna a Roma da parte di un rumeno, [non si è
ancora capito se appartenente alla comunità rom]. Non era mai successo che il
consiglio dei ministri si riunisse d’urgenza per varare un decreto legge in
seguito a un crimine. Non ci si sognerebbe di farlo davanti ai molti,
gravissimi reati commessi da cittadini di altri paesi [vedi il recente caso
Calipari]. Non ci sono state decretazioni d’urgenza per rispondere ai reati
commessi da italiani verso rumeni [il datore di lavoro italiano che ha cosparso
il proprio dipendente rumeno di benzina dandogli fuoco, perchè non voleva
metterlo in regola; la piccola rom uccisa «per sbaglio» con un colpo di
pistola]. E se il problema da risolvere è la violenza dei maschi verso le
donne, perchè cacciare i rumeni, i rom e, più in generale, i più deboli? Continua a leggere

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