A proposito di Org.Internazionali e immigrazione

deportazione di migrantiIl 30 Novembre scorso avevo tratto dal sito Meltingpot e pubblicato
sul blog un interessante documento (a mio parere di estrema pertinenza
relativamente all’ oggetto in discussione) del Prof. Fulvio Vassallo Paleologo,
dell’ Università di Palermo, Associazione Studi Giuridici sull’ Immigrazione.
L’
articolo in questione “
Il ruolo delle
Organizzazioni internazionali nelle politiche di contrasto dell’immigrazione
clandestina
“ ha provocato l’ immediata
risposta dell’ OIM (Organizzazione Internazionale con le Migrazioni) che
ritiene del tutto prive di fondamento le accuse mosse nei suoi confronti e l’altrettanto
tempestiva replica dello stesso Prof. Paleologo. Entrambi gli interventi, che
allego, sono stati pubblicati oggi da Meltingpot.

  • L’Oim
    difende il suo operato. La replica all’articolo di Fulvio Vassallo
    Paleologo
  • Alcune
    precisazioni sul ruolo delle organizzazioni non governative nei paesi di
    transito.La risposta di Fulvio Vassallo Paleologo alla replica dell’Oim

Leggi i due interventi>>> Continua a leggere

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Noi, i fratelli della curva

Un racconto dello
scrittore milanese, studioso di subculture metropolitane, ispirato da una
discussione con un ultrà rossonero

di Marco Philopat

torcida del flamengoVengo dalla periferia sud-ovest di Milano, sono entrato
nella curva del Milan a 14 anni. Ci sono arrivato grazie alla passione per il
calcio. Se ci sono da quasi diciotto anni è perché tra gli spalti e nelle
trasferte mi sono nate grandi amicizie. Andare allo stadio e abbracciare la
cultura ultrà significa entrare nell’ottica di un vero e proprio stile di vita,
con i suoi ritmi, le sue regole, cioè… Sono dei linguaggi difficili da capire
per chi non è in mezzo. Vedi, ogni volta che ti piazzi in curva e sta per
iniziare una partita, ti senti… non come dire… aaaahhh… Sei zeppo d’adrenalina,
tensione, paura, e soprattutto c’è una gioia davvero impossibile da tradurre
con le parole. Durante la settimana hai un solo un’idea fissa nella testa,
quella di rientrare allo stadio per la prossima… È una malattia… Cioè, per
farti capire Continua a leggere

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Norma anti-omofobia c’è un errore nel decreto

Impreciso il
riferimento al Trattato europeo. Il governo costretto a correggere

di Giovanna Casadio 
fonte Repubblica.it

protesta gay“La svista ha il
sapore di una beffa. La norma anti-omofobia semplicemente non c’è. Non è
scritta da nessuna parte nel decreto sicurezza, non è stata introdotta. Quindi,
l’emendamento anti omofobia voluto dalla Cosa Rossa (e di cui il riferimento al
Trattato di Amsterdam doveva rappresentare una semplice riformulazione) è
evaporato nel nulla”

E adesso si scopre che c’è una svista nella norma anti
omofobia, per la quale il governo ha rischiato di andare a gambe all’aria anche
per il mancato voto di fiducia della teodem Paola Binetti. Nel decreto sulla
sicurezza c’è il riferimento a un articolo sbagliato del Trattato di Amsterdam:
quello giusto – in cui si parla di discriminazioni sulla base dell’orientamento
sessuale – non era l’articolo 13 effettivamente citato nel decreto ma il numero
2, comma 7. Peraltro il Trattato non ha il valore delle delibere europee, cioè
di costituire indirizzo normativo per gli Stati membri. Continua a leggere

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Tre giorni contro la base a Vicenza: non solo il corteo

No Dal MolinNon solo
mobilitazione: la tre giorni europea sarà caratterizzata anche da eventi
culturali e spettacoli che attraverseranno la città
. e si prefigura come un momento di
mobilitazione pacifico, trasversale, colorato, Nel frattempo –come spiegano i promotori del Presidio permanente No Dal Molin–, a dimostrazione
dell’attenzione degli organizzatori verso la città, lunedì 10 dicembre si terrà
il secondo incontro con i commercianti, con l’obiettivo di spiegare loro le
modalità delle iniziative previste».
[News, documenti e info sulla manifestazione europea contro la nuova Base USA, che si svolgerà il 15 Dicembre a
Vicenza, sul sito
No Dal Molin] Continua a leggere
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“Uscita di sicurezza” giornata di sport e antirazzismo a Casalbertone

pallone EquadorSi svolgerà oggi a Roma «Uscita
di sicurezza»
, una giornata di sport autogestito e consumo critico contro
razzismo e controllo sociale. Teatro dell’iniziativa, il parco di Casalbertone,
in via Morozzo della Rocca. La giornata sarà animata da un torneo di calcetto
che inizia alle 10 e prosegue fino al tramonto, inframezzata da colazione e
pranzo sociale. Spazio anche all’intrattenimento con la cloweria magica di
Sapghetto. Contemporaneamente al mercato terraTerra troverete artigianato,
autoproduzioni, commercio equosolidale, mercato contadino, mostre e
cooperazione globale. In caso di pioggia, l’iniziativa si sposta nelle case
occupate di Via De Dominicis 6

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Parte il decreto flussi il “rimedio universale”

Parte il decreto flussi il
"rimedio universale"

Meno di una settimana
alla grande lotteria che mette in palio 170 mila "biglietti
d’ingresso". Un sistema
sostanzialmente ipocrita per i lavoratori immigrati non comunitari.
di Giovanni
Maria Bellu – fonte Repubblica.it

migrantiManca meno di una settimana alla grande lotteria del
"decreto flussi" che quest’anno mette in palio 170 mila
"biglietti d’ingresso" per altrettanti lavoratori immigrati non
comunitari. Le nuove modalità che il ministero dell’Interno ha introdotto –
invio delle domande per via telematica – eviteranno le spaventose file davanti
agli uffici postali ma non riusciranno a nascondere la sostanziale ipocrisia di
questo sistema. Come sempre, infatti, a presentare la "domanda
d’ingresso" saranno per la maggior parte lavoratori che già si trovano in
Italia, per i quali il "decreto flussi" è lo strumento più a portata
di mano per ottenere una forma di regolarizzazione. Continua a leggere

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Immigrati, Bossi all’attacco: “Pronti a liberare la Padania”

Umberto BossiFonte: Il Giornale
Bergamo – Sul fronte aperto dai problemi dell’imigrazione e
della sicurezza, Umberto Bossi è tornato a suonare la carica al popolo della
Lega Nord. Come hai vecchi tempi. Lo ha fatto questa mattina a Bergamo davanti
alla Prefettura, con toni duri nei confronti delle istituzioni, accanto ad altri
dirigenti e ai 43 sindaci bergamaschi del Carroccio che nei giorni scorsi hanno
firmato compatti la circolare che vieta le nozze ai clandestini.
Una circolare,
‘lanciata’ dal sindaco di Caravaggio, Giuseppe Prevedini, alla quale il
prefetto di Bergamo ha risposto con una lettera di richiamo, prospettando uno
scioglimento del consiglio comunale in caso di mancato ritiro del
provvedimento. Di qui la reazione della Lega contro le prefetture, con
Bossi che ha definito "eroi padani" i sindaci leghisti. "Abbiamo
il dovere morale di liberare il nostro popolo da questa Italia schiavista – ha
detto Bossi -. Il potere colonialista imbecille non capisce che il popolo
aspetta solo il momento per attaccare, e questo momento verrà".
La Lega ne fa una questione di
sicurezza e di libertà: "I sindaci sono spinti dalla gente – ha aggiunto
Bossi – e noi non possiamo andare contro la nostra gente". Davanti alla
prefettura, oltre allo stato maggiore della Lega Nord – Roberto Castelli,
Calderoli, Borghezio, sindaci, amministratori e parlamentari bergamaschi – si
sono date appuntamento circa trecento persone. Bossi ha parlato più volte di
libertà, paragonando il prefetto di Bergamo allo storico comandante romano
Publio Quintilio Varo, le cui legioni furono sterminate dai germanici:
"Attento, Varo, a non esagerare – ha detto Bossi – Cosa vuoi che facciano,
sennò, questi nostri popoli che si sentono invasi? Non fare cazzate, perché
siamo in attesa che arrivi solo il momento giusto"
. Un messaggio, poi, anche all’indirizzo di Silvio Berlusconi.
"I partiti non si comprano – ha detto -. Non possiamo entrare in un
partito unico, perché la Lega
ha la sua identità. Chi difenderà sennò il popolo padano? Prepariamoci anzi
alla lotta, anche se si rischierà di lasciarci la vita". A me dell’Italia
non me ne frega niente – ha concluso – Conosco un solo Paese ed è
la Padania. Dell’Italia
conosciamo solo i comandanti e i viceré che mandano qui a governarci".

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Un titolo che non farà notizia…!

Ho trovato questo scarno trafiletto in fondo alle news dell’
home page del sito di Repubblica. Provate ad invertire le parti: vittima italiana
e ubriaco al volante romeno. Ve l’ immaginate i titoli di prima pagina di
domattina… ed i vari tg… Dell’ autore dell’ omicidio colposo non si fa il nome… fosse
stato romeno avrebbero probabilmente già pubblicato foto e dati anagrafici. In effetti nell’ articoletto d’ agenzia che vi allego non si dice nemmeno che l’ investitore è un italiano… ho dovuto fare una ricerca su internet per averne la certezza, e la maggior parte delle fonti parlavano genericamente di un ‘uomo’ senza specificarne la nazionalità. A
pensar male si fa peccato, diceva “un tizio”… ma spesso (purtroppo) si ci avvicina alla verità.
Matteo Ghione

Torino, ubriaco alla
guida travolge e uccide donna romena

Una donna di 37 anni di origine romena, è stata
uccisa da un’auto impazzita che l’ha travolta sul marciapiede. Il conducente
alla guida della vettura è stato trovato positivo alla prova etilometrica. E’
accaduto a Torino, attorno a mezzanotte e mezza. Carmen Maceac stava
percorrendo sul marciapiede via Botticelli angolo via Basse di Stura, una zona
periferica della città, quando un’Alfa Romeo Gt l’ha travolta. L’auto ha
proseguito per pochi metri finendo contro una Opel Corsa parcheggiata. L’uomo è
stato denunciato per omicidio colposo e per aver tentato di sottrarsi al test
etilometrico.

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Il lato umano della Svizzera

Giuliano 'Nano' BignascaDi Gianluca
Orsini
– fonte: Peacereporter
Nell’ottobre scorso il partito di Cristoph Blocher,
industriale chimico zurighese, è uscito come vincitore dalle elezioni generali
svizzere. Ha ottenuto un mai raggiunto 29 percento nazionale, quasi il 2,3
percento in più rispetto al 2003. Uno svizzero su tre ha pensato di dare 61
parlamentari federali in più a una forza che si ripropone di cacciare le
‘pecore nere’ come nel loro famigerato cartello elettorale in cui tre pecore
bianche cacciano la pecora straniera dal pascolo felice rossocrociato. Politici
senza peli sulla lingua, che non vogliono "a casa nostra stupratori e
violenti" Continua a leggere

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Lettera di una madre

G8, Enrica Bartesaghi scrive al capo dello Stato:
sospendete i
poliziotti rinviati a giudizio
. Fonte: PeaceReporter

Comitato Verità e Giustizia per i fatti di Genova Sono una cittadina italiana di 53 anni e, le scrivo, per
chiederle di intervenire urgentemente in nome ed a salvaguardia della
democrazia del paese che lei rappresenta. Non lo chiedo per me che, dopo oltre
sei anni, ho perso ogni fiducia, lo chiedo per mia figlia, per i nipoti che
spero un giorno di avere. Per tutti i giovani che vivono in Italia e che
vorrebbero continuare a viverci, con la certezza dei diritti (insieme ai
doveri) che ogni cittadino si aspetta in un paese democratico. Nel mese di luglio
del 2001 mia figlia, allora ventunenne, è stata massacrata dalla polizia alla
Scuola Diaz di Genova, durante il G8, ricoverata in ospedale per le ferite
riportate, sequestrata e “desaparecida” nella caserma di Genova Bolzaneto per
due giorni, nuovamente sottoposta ad ingiurie e torture. Indagata per anni,
sospettata di gravissimi reati, quali l’associazione a delinquere finalizzata
alla devastazione e saccheggio, l’appartenenza al gruppo dei black-bloc, fino
alla completa archiviazione per lei e tutti i 93 della Diaz. I giudici di
Genova hanno dimostrato che le prove addotte (le molotov ritrovate nella
scuola, l’accoltellamento di un agente e molte altre) erano false, prodotte
dalle stesse forze di polizia per giustificare la “macelleria messicana”
operata nella scuola. Continua a leggere

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