Il lato umano della Svizzera

Giuliano 'Nano' BignascaDi Gianluca
Orsini
– fonte: Peacereporter
Nell’ottobre scorso il partito di Cristoph Blocher,
industriale chimico zurighese, è uscito come vincitore dalle elezioni generali
svizzere. Ha ottenuto un mai raggiunto 29 percento nazionale, quasi il 2,3
percento in più rispetto al 2003. Uno svizzero su tre ha pensato di dare 61
parlamentari federali in più a una forza che si ripropone di cacciare le
‘pecore nere’ come nel loro famigerato cartello elettorale in cui tre pecore
bianche cacciano la pecora straniera dal pascolo felice rossocrociato. Politici
senza peli sulla lingua, che non vogliono "a casa nostra stupratori e
violenti"

 

Lo slogan elettorale dell' UDCSbirro buono e sbirro
cattivo

Nei cantoni
a preminenza agricola, più conservatori, come la Turgovia o l’Appenzello
interno, la Udc
(Unione Democratica di centro o in tedesco Svp, Schweizerische VolksPartei,
partito del Popolo Svizzero) ha ottenuto oltre il 40 percento. Quasi un
elettore su due. Che crede ai sondaggi sbandierati da Uli Maurer, il portavoce
della formazione: la voce pacata e istituzionale. Nei sondaggi commissionati
dall’Udc i crimini commessi da ”stranieri’ sono il triplo di quelli commessi
da chi ha passaporto elvetico. Qualcosa forse di fisiologico in un paese che
accoglie da decenni (negando loro un passaporto) un milione e mezzo di
lavoratori stranieri, affronte di sei milioni di cittadini. Ma non ci
immischiamo nelle questioni interne di un Paese sovrano. Il poliziotto buono
Mauer è quello che fa sentire toni educati, dopo che il poliziotto cattivo
Blocher minaccia di sbattere in galera l’intero nucleo familiare di ogni figlio
di immigrati pescato in flagrante; è la loro ultima proposta di legge cantonale
a Zurigo: in seguito andrebbe espulso tutto il nucleo familiare, come forma di
repressione avverso i reati commessi da immigrati.

C. BlocherIl volto umano della Svizzera
Blocher, ‘sceso’ in politica per
trasformare un partito agrario conservatore in un ricettacolo di xenofobi,
antisemiti e razzisti, sembra diventare l’emblema di un clima di intolleranza e
paura del diverso che nella ‘Fortezza Europa’ si va diffondendo a fronte di una
ondata immigratoria senza paragoni nell’ultimo secolo di storia. Alcuni segnali
provenienti da Paesi Ue – anche dal nostro – ci fanno pensare che questo ‘volto
umano della Svizzera’ sia in realtà il nostro futuro prossimo, come ci aveva
finora sempre mostrato una nazione all’avanguardia nella integrazione della
forza lavoro straniera. Come i componenti leghisti del consiglio comunale di
Padova che sabato 10 novembre portano un porco a grufolare sul campo della
periferia patavina dove dovrebbe sorgere una moschea. Così che i musulmani non
possano più costruire su di un sito contaminato dal loro animale impuro per
eccellenza.

Come un omicidio efferato con stupro efferato, compiuto da
un singolo individuo in una stazione ferroviaria periferica romana lo scorso 30
ottobre, che fa dire al sindaco di quella città che “bisogna passare alle
espulsioni immediate”. Con un circo politico che si scatena per giorni a
parlare di “espulsioni preventive” e altri sistemi repressivi simili, degni di
uno Stato di polizia. Senza ricordare che nel 2006 in Italia ci sono
stati 74mila tentativi di stupro o stupri riusciti. Quanti tra questi, tentati
da un Rom, non lo ha calcolato nessuno, ma ci sarebbe da scommettere che siano
cifre decimali. PeaceReporter ha
sentito gli esponenti più influenti di questo partito nella Svizzera di lingua
italiana, il Canton ticino. L’attuale presidente della Udc ticinese, Pierre
Rusconi, e il suo predecessore, GianFranco Soldati. Non è stato possibile
raggiungere il signor G.Franco Montù , animatore del sito di opinioni ‘Rete
Libera’ (www.retelibera.com) espulso
di recente dall’Udc per le sue posizioni troppo apertamente antisemite e
antisioniste. A completare il quadro, Giuliano Bignasca, creatore nel 1991 del
‘fenomeno’ Lega dei Ticinesi con il giornalista Flavio Maspoli. Una copia
xenofoba della Lega Nord che in Ticino è il primo partito, con il 20 percento
dei consensi e la faccia presentabile, l’Attilio fratello del fondatore e
parlamentare mandato a Berna. Contrari alla concessione dell’asilo politico;
contrari all’accoglienza dei rifugiati; contrari ai trattati Bilaterali che
hanno regolato 5 anni fa la piena libertà di movimento per i lavoratori ue (e
quindi anche italiani) in Svizzera. Le loro tesi sono consultabili sul loro
settimanale il Mattino, dalla titolistica quantomeno stravagante (www.mattinonline.ch)

G.Bignasca fondatore Lega dei TicinesiBasta minareti, fuori dalle balle!
“Qua moschee e minareti non ne
vedrete mai! Chi viene a stuprare e a rubare noi lo cacciamo via dalle balle”;
il ‘Nano’ Bignasca (come lo chiamano tutti in Cantone) è fatto così: più che
parlare, grida nella cornetta,, “Han fatto bene quei cinque a Padova a portare
a grufolare il maiale, nemmeno qui in Ticino vogliamo vedere minareti nelle
nostre valli, e stia sicuro che finché ci siamo noi della Lega, non ne vedrà.”
..e del politicamente corretto ha grande spregio. “Dice che dopo il caso dello
zingaro in Italia vogliono fare 5mila espulsioni? Ma lei ci crede? Non mi
faccia ridere.. se voi siete capaci di cacciare tutti i delinquenti che avete
accolto,, Se non lo vedo, non ci credo..” Veramente il senso della domanda era
un altro, ma lasciamo perdere.

Bignasca,dopo il trionfo alle elezioniSenza franco e banche, siamo finiti
Bignasca, ma perché tutte queste ‘paure’? Perché parlate sempre di ‘paure e minacce’ ai vostri elettori?
“Ma è la gente ad avere paura! Paura di questi immigrati che vengono qui a
mangiare dalla nostra greppia a sbafo! Si legga il Mattino: abbiamo trovato il caso di una studentessa
congolese che ci costava 80mila franchi l’anno per l’accoglienza in un
istituto; ma roba da matti! Con la crisi economica che abbiamo e le famiglie
che non arrivano a fine mese?” Per la cronaca, si tratta di una rifugiata
politica che sfuggiva alle persecuzioni etniche che le avevano sterminato la
famiglia nel paese d’origine. “La gente ha paura dell’Europa, e fa bene, perchè
a Bruxelles sono dei mangiapane a ufo, che vogliono consegnare il nostro
continente agli arabi! I ticinesi hanno paura dell’euro e hanno ragione! Guardi
come siete combinati in Italia.. Se accettiamo l’euro, la Svizzera è morta e
sepolta. Così come siamo finiti se mettiamo fine al segreto bancario. Se non
teniamo il segreto assoluto sui conti di chi viene qui a portarci i suoi soldi,
questo Paese va in malora.. E abbiamo paura dei Bilaterali, ora che comincia la
crisi anche da voi, noi verremo invasi dai lavoratori giornalieri italiani. E
il lavoro per noi ticinesi? Chi ce lo dà più, visto che i ‘talian‘ costano la metà degli Svizzeri?”
Bignasca ha destato molte polemiche a fine agosto con un suo editoriale sul
‘Mattino’ in cui attaccava il selezionatore della nazionale di calcio svizzera.
La colpa? avere schierato tre giocatori di pelle nera. "Niente neri in
nazionale!" era la parola d’ordine del 26 agosto dell’organo di stampa
della Lega, e l’editoriale del ‘Nano’ aveva toni  progressisti come
"che ci sia in nazionale ogni tanto un tirapalloni color cioccolato,
passi! Ma tre insieme francamente mi sembrano troppi".

P.Rusconi, presidente UDC TicinoNon siamo razzisti,
sono loro a essere balcanici”
“Non si tratta mica d’essere
razzisti, sono le statistiche a parlare chiaro!”. Pierre Rusconi, presidente
Udc per il Ticino, ha toni fermi, ma misurati rispetto al vulcanico fondatore
della Lega. Ma i contenuti non cambiano. “ha ragione Blocher: le nostre
statistiche dicono che il 52 percento dei crimini violenti in Svizzera vengono
compiuti dagli immigrati; e soprattutto l’80 percento degli stupri. Ma gli
immigrati sono un 20 percento scarso della popolazione. E’ matematica, eh? Vuol
dire che commettono il triplo dei reati rispetto a uno svizzero. E quel che è
nato qui, pazienza, bon, me lo
devo tenere e lo sbatto in galera. Ma quelli che vengono qui a stuprare, ma me
li dovrò tenere tutti io, scusi? Ma andassero a casa loro a molestare le donne,
i kosovari! Andassero a stuprare le loro sorelle!” Sarà mica una questione di
razza, quindi? “Non si tratta certo d’essere razzisti: se vede il passato, le
ondate migratorie di immigrati dal Sud europa, come portoghesi o spagnoli,
hanno funzionato. Erano gente civile che si sapeva comportare. Come i vostri ‘terroni‘, che si sono integrati in
Ticino, come nel nord Italia. Come vede, c’è gente che si sa integrare! Ma con
i balcanici non è stato così in questi anni, e sa perchè? C’è una realtà
innegabile: è gente che viene dalla guerra, molto probabilmente ha vissuto
durante la guerra. C’è tutta la possibilità che abbiano visto uccidere, o che
abbiano dovuto uccidere. Cosa vuole che importi a loro ammazzare dieci persone
o ammazzarne cento? Una volta che si è cominciato.. Ma quel che noi diciamo è:
“non venissero a farlo in Svizzera!” Anche voi con le espulsioni cacciate i
violenti, o no? Ma sa qual è la differenza tra la Svizzera e voi? O tra l’Udc e i vostri partiti italiani? Che noi
indiciamo i referendum (per la legge sull’espulsione del nucleo familiare di un
minorenne che delinque, ndr) e parliamo chiaramente, e in maniera democratica,
ai nostri elettori! Senza ipocrisie. Se lei adesso indice un referendum simile a
Treviso o a Como o a Brescia, ma secondo lei la gente che le dice? Glielo dico
io: fuori gli albanesi e i rumeni delle rapine in villa. Ecco cosa pensa il popolo!”

G.Franco Soldati ex presidente UDC TicinoDipende dalle etnie di provenienza, sa?
“Ma noi non diciamo che tutti gli
immigrati sono violenti, solo che da quando girano queste bande violente… non
siamo al vostro degrado, ma sono segnali che arriveremo anche qui, come in
veneto, alle rapine in villa.. Qui non è più come prima sa? Se sotto casa mia
anni fa lasciavo la macchina con le chiavi inserite nel cruscotto, succedeva
niente,, adesso se la abbandono 2 minuti senza chiudere la portiera, me la
fregano!” Il tono di
GianFranco Soldati è sdegnato e preoccupato. Nonostante non sia più da anni il
presidente della Udc ticinese, rimane un appassionato conoscitore della
politica, a 72 anni. E la
Svizzera multiculturale non gli va giù. “Xenofobia è una
parola grossa, che avete usato impropriamente per noi dell’Udc. Ma alla fine non c’è niente di
scandaloso! La xenofobia è un istinto sano, una manifestazione dell’istinto di
conservazione, è natura. Come quel premio Nobel americano che ha detto che i
neri sono geneticamente meno intelligenti dei bianchi (James Watson, genetista
premio Nobel, ha rilasciato una intervista in cui affermava l’inferiorità
intellettuale degli uomini di colore, ndr). Ma cosa c’è da scandalizzarsi, dico
io? E’ come dire in aritmetica che uno più uno fa due.. All’università avevo
dei colleghi di colore, guardi mi creda intelligentissimi (parla col tono di un
entomologo che osserva i propri esemplari in cattività), ma la realtà di quella
razza è che non son capaci di organizzarsi. Si faccia un giro in Africa e mi
dirà lei se in 40 e passa anni di indipendenza sono riusciti a raggiungere
degli standard di vita decenti come noi in Europa”.

Saremo mica uguali agli africani
“E’ ora di finirla con questa
ipocrisia del dire che nasciamo tutti uguali! Ci sono certe etnie che portano
delle difficoltà,,, come dire… caratteriali. Non c’è nulla di razzista ad
ammetterlo,, Anche in passato alcune razze che venivano qui potevano dare
problemi, come quelli del Sud Italia, razza alla quale mi sembra che appartenga
anche lei, a giudicare dal suo accento..”

Mi ricorda un articolo del giornale dell’Udc dopo i fatti di Lamone, “il cancro
calabrese che si diffonde in Ticino”
(la notte di San Silvestro del 2002 a Lamone, vicino
Bellinzona, una pizzeria gestita da calabresi saltò in aria, sembra per
ritorsioni tra i clan mafiosi stabiliti in quel villaggio. La stampa svizzera
ne parlò per settimane, ndr).
“Ma no, con i calabresi si può ragionare! Il problema sono i
balcanici: adesso in Ticino hanno delle loro osterie, dove se entra uno di noi
e parla la nostra lingua, viene guardato male! Con questi ci vuole più rigore:
noi della Udc siamo disposti a
trattative, ma qua si sta alle nostre regole, perché a casa nostra vogliamo
comandare noi. Con l’immigrazione di siciliani e calabresi era stato diverso.
Guardi, in Calabria io ci sono persino andato, con un boss locale dalle parti
di Fabrizia, sopra Siderno: mi ricordo che nei paesini tutti si avvicinavano a
riverirlo, questi omini minuscoli che sbucavano da case minuscole con le loro
coppole in testa ..” (di nuovo il tono dello zoologo che fa una perlustrazione
sul campo, ndr)

G.Franco Soldati ex presidente UDC TicinoA Milano, un caloroso freddo
A Milano fa freddo. Fuori dalla
finestra piove, mentre in redazione si diffonde il suono della tastiera che sta
ultimando questo articolo. Fuori, gente di mille razze sbarca il lunario
lavorando e correndo convulsamente. Improvvisamente i 50 chilometri che
dividono questa metropoli europea dalla vallate verdi di Blocher, di Mauer e
dei vari Rusconi, Bignasca e Soldati, sembrano una distanza siderale. Il
pensiero corre ai luoghi natali, a una Calabria che da 3.500 anni accoglie e
integra greci, romani, saraceni, turchi, catalani, svevi, angioini, spagnoli e
chi più ne ha, più ne metta. Senza fare sentire nessuno straniero a casa
propria, sulla terra dove siamo nati tutti. Un luogo molto più lontano dei 1.350 chilometri
di distanza autostradale da Chiasso, dalla Svizzera di Blocher. Terra umile, di
lavori aspri, senza banche e fabbriche di tecnologie d’avanguardia e orologi di
pregio e vallate felici dove si votano gli xenofobi; ma terra d’integrazione,
dove dialetti e costumi conservano abitudini di ogni popolo passato su quella
terra.

E adesso pure Milano sembra così calda, così accogliente. Un
posto dove nessuno ti chiede di diventare ‘milanese’ per trovare un lavoro e
costruire la tua esistenza. Tutta l’Italia sembra adesso un posto dove lo
straniero è benvenuto, lontanissima dalla Svizzera che sognano i Blocher e i
Rusconi. Chissà ancora per quanti anni.

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