UE – No alle discriminazioni contro i cittadini extracomunitari a Verona

Fonte: Ansa [ giovedì 21 febbraio 2008 ]
La Commissione
europea, in risposta a tre interrogazioni presentante da più di 30 eurodeputati
della Sinistra Arcobaleno e del Partito Democratico, ribadisce che non ci
possono essere discriminazioni contro i cittadini stranieri a Verona, Romano
d’Ezzelino(Vicenza) e Treviso. Le risposte della Commissione confermano quello
che già sapevamo – dichiarano gli europarlamentari PRC/Sinistra europea – e
cioè che il diritto europeo deve valere anche in tutta Italia e non ci possono
essere parti geografiche o politiche che non lo rispettano«. I deputati
italiani avevano chiesto alla Commissione europea di esprimersi sulla
conformità al diritto comunitario del nuovo regolamento comunale per
l’ottenimento dell’alloggio sociale a Verona, che di fatto escludeva i
cittadini comunitari ed extracomunitari dalle graduatorie. L’altro caso portato
all’attenzione dell’esecutivo europeo riguardava la nuova ordinanza circa
l’assegnazione dei bonus per l’istruzione proposte dal comune di Romano
d’Ezzelino, misura che escludeva dai benefici i cittadini non comunitari, anche
se residenti da lungo periodo, e poneva condizioni limitative per i cittadini
italiani o europei non residenti nel comune da più di tre anni. Per quel che
riguarda Treviso, riferiscono gli europarlamentari, il commissario Frattini
deplora il comportamento del consigliere della Lega Nord Bettio sottolineando
che la Commissione
»respinge e condanna la glorificazione dei regimi totalitari e tutte le
manifestazioni di razzismo e xenofobia, di qualsiasi provenienza, in quanto
incompatibili con i valori dell’Ue, primi fra tutti la democrazia, lo stato di
diritto e il rispetto e la promozione dei diritti fondamentali«. Nella sua risposta
Bruxelles ribadisce che per i cittadini non europei residenti in Italia da più
di cinque anni esistono pari diritto per l’accesso ai servizi pubblici e
all’istruzione. Per i cittadini comunitari, invece, vigono ancora condizioni
più favorevoli, che escludono ogni discriminazione basata sulla durata della
residenza.

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