Colpevole d’innocenza. E di essere migrante.

La Bossi-Fini e la malagiustizia italiana
"Noi accettiamo solo gli
extra-comunitari che vogliono lavorare, quelli che non sono criminali. Non
siamo razzisti". Una frase sentita migliaia di volte. Smentita dai fatti
.
18
febbraio 2008 – di Alessio Di Florio, fonte Peacelink

migrante2001.
Stephen è un migrante nigeriano che vive in Italia. Possiede regolarmente il
permesso di soggiorno. Viene arrestato per traffico internazionale di droga e
condannato l’anno dopo a 8 anni di carcere, pena che viene confermata
successivamente in appello. Fin qui la cronaca, la banale cronaca nera. Ma il
finale supera i limiti dell’assurdo. In carcere Stephen si diploma in
Informatica e nel maggio 2007 si laurea con lode. La tesi discussa è intitolata
"Realizzazione di strumenti Web per il supporto alla cooperazione"e
subito dopo si iscrive al corso di laurea specialistica biennale. Stephen vuole
essere pronto per quanto uscirà(nel 2009, passati gli otto anni). Vuole
costruirsi una vita e lavorare sodo per recuperare gli anni persi. Persi sotto
tutti i punti di vista. Perché il 4 febbraio 2008, con la revisione della
sentenza dalla Corte d’Appello di Napoli, è stato pienamente assolto dalle
accuse. La libertà arriva così con un anno di anticipo. Stephen può così
realizzare il suo sogno: laurearsi, trovare un lavoro e riscattare gli anni di
carcere. "Vogliamo gli extra-comunitari che lavorano, quelli che non
sono criminali"
. E invece tutto questo non accadrà. Denuncia Angiolo
Marrone, il garante dei diritti dei detenuti del Lazio, che Stephen verrà
espulso, così come previsto dalla legge Bossi-Fini. I migranti che hanno avuto
problemi con la giustizia non possono rinnovare il permesso di soggiorno,
devono lasciare il territorio italiano e non rientrarvi. Non importa che
l’unico appiglio della decisione sia una vicenda del 1993, non importa che
Stephen si sia visto rubare 7 anni della propria vita per reati mai commessi. E
viene cancellato anche tutto quello che è stato costruito in questi anni. La
laurea, il diploma prima ancora, la collaborazione con alcune scuole e una
società di informatica. Vige la Bossi-Fini. Una legge dichiarata incostituzionale
dalla Suprema Corte, con Calderoli(allora ministro della Repubblica e compagno
di partito di uno degli estensori della legge) che chiese di metter mano ai
principi fondamentali della Costituzione Italiana. Una legge sanzionata a
livello internazionale per violazione dei diritti umani sanciti dalla
Dichiarazione Universale del 1948. La vita di un uomo, la vita della sua
famiglia, la cultura non valgono nulla. Stephen dovrà lasciare l’Italia.
Laureato in Chimica a Port Harcourt nel 1990, diplomato in Informatica.
Laureato, nuovamente, all’Università di Tor Vergata nel 2007 con il massimo dei
voti. Assolto da accuse infamanti e inesistenti dopo 7 anni di carcere. Tutto
cancellato.

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