Il razzismo di Veltroni straripa a Ponte Mammolo

di Gianluca
Carmosino – fonte: carta.org

sgombero campo nomadiIl progetto di pulizia etnica ordinato da Walter Veltroni
contro i rom rischia di interrompersi. Novembre ha registrato un sgombero ogni
due giorni circa, dicembre era cominciato con altri due grandi interventi a
Ponte Mammolo, periferia est di Roma, ma nelle ultime ventiquattro ore, per
l’azione di associazioni, parlamentari e i partiti di «La Sinistra e L’Arcobaleno»
del Municipio V, la macchina da guerra messa in campo dal sindaco si è
inceppata. Le due baraccopoli rase al suolo a Ponte Mammolo hanno infatti
distrutto gli arredamenti, i libri, le pentole di decine di famiglie rom, ma
soprattutto hanno lasciato quaranta bambini e due donne in gravidanza al gelo,
in strada, per dieci notti. Mercoledì pomeriggio, il senatore Salvatore Bonadonna
[Prc], lo ha anche denunciato in aula. «Mi vergogno di un paese che permette
una simile crudeltà e che per giunta la contrabbanda come misura di
sicurezza–ha spiegato Salvatore Bonadonna–e ancora di più mi vergogno della
città di Roma, la cui amministrazione, interpellata sul problema, risponde di
non poter fare niente. Ma non è Veltroni l’amico dei bambini? Il sindaco che
pensa al museo del giocattolo a Villa Ada? Non si possono ‘sbaraccare’ le
persone senza preventivamente trovare una soluzione alternativa». Quelli sgomberati sono due grandi gruppi familiari, i cui
bambini frequentavano le scuole del quartiere. «La maggior parte sono cittadini
italiani, francesi e rumeni che hanno la residenza in Italia e qui lavorano.
Vivevano a Ponte Mammolo da oltre dieci anni. Di molti non sappiamo più nulla»,
racconta Antonio Medici, vicepresidente del Muncipio V [Prc].

Soltanto questa mattina, grazie all’intervento di Antonio
Medici e dei servizi sociali del Muncipio, è stato trovato il posto per le
famiglie sgomberate. Si tratta del campo semi-attrezzato in via della Martora,
sempre nel Municipio V, dove sono state aggiunte una decine di roulotte. L’intervento
a Ponte Mammolo è stato gestito dal Dipartimento V del Comune di Roma senza
alcun coinvolgimento dei servizi del Municipio V, anche se Ivano Caradonna,
presidente del Municipio V [tra i più premiati dalle primarie del Pd], non ha
perso l’occasione per vantarsi in questi giorni degli «interventi risolutivi»
organizzati dal Comune.

Per questi motivi, il Coordinamento Roma città democratica
e solidale [Arci di Roma, Lunaria, Senza confine e molti altri], «La Sinistra e L’Arcobaleno
del V Municipio», Carta, la bottega del commercio equo Tutti giù per terra
hanno promosso un incontro pubblico per venerdì 21 dicembre alle ore 11,30
presso l’Arci [viale G. Stefanini 15], durante il quale saranno presenti alcuni
rom, per proporre la convocazione di un Tavolo di dialogo «che metta insieme
istituzioni locali, comunità di migranti, associazioni di solidarietà,
cittadini, per intraprendere percorsi partecipati di reale soluzione dei
problemi».

I promotori dell’incontro hanno anche scritto una lettera
aperta al sindaco di Roma e all’assessore alla Sicurezza Touadi, in cui, tra
l’altro, si legge: «Nelle ultime settimane, l’Amministrazione comunale ha
voluto lo sgombero dei baraccamenti di rom, migranti e italiani in varie zone
della città, in particolare lungo le rive dell’Aniene a Ponte Mammolo, a
Rebibbia, a Ponte Salario. Sulla stampa sono apparse le dichiarazioni
soddisfatte per la ‘riqualificazione’ delle aree interessate; gli sgomberi del
3 e del 10 dicembre hanno coinvolto quasi ottocento persone. Che cosa si è
risolto?… Pensiamo che la legalità, la solidarietà, la ‘sicurezza’si
riconquistano riqualificando i quartieri e le aree più degradate, sostenendo i
migranti–come i nostri concittadini–nella ricerca di casa e lavoro, guardano
alle situazioni concrete per aiutare chi vuole intraprendere percorsi di
inclusione… Le risorse ci sono, visto che il ministero della Solidarietà
sociale ha fatto un bando apposito da 50 milioni di euro: il Comune di Roma è
uno dei destinatari, come intende utilizzarle?».

Questa voce è stata pubblicata in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti. Contrassegna il permalink.