La torbida xenofobia dei media italiani

di Gennaro Carotenuto – Fonte: latinoamerica
(26 novembre 2007)

bambinaCosa succederebbe in Italia se un pregiudicato romeno
ubriaco investisse sulle strisce una signora italiana con due bambini e la
riducesse in fin di vita? La risposta è facile, diverrebbe in un lampo prima
notizia su tutti i media e molti sciacalli sarebbero pronti a organizzare
fiaccolate, a chiedere mano dura, espulsioni e a fare passeggiate vestiti come
Humphrey Bogart. Cosa succede se avviene il contrario? Questa settimana ne
abbiamo avuto una ATROCE dimostrazione pratica. E i media italiani ne escono in
maniera vergognosa.

La storia, nella sua crudezza, è semplice. Il giorno 20
novembre in pieno giorno, nella città di Roma, la cittadina rumena Marinela
Martiniuc, 28 anni, attraversava sulle strisce nei pressi di una scuola.
Spingeva una carrozzina con suo figlio Elias di appena quattro mesi e teneva
per mano sua nipote Adina di 12 anni.

Sono stati spazzati via da un’auto guidata da un cittadino
italiano, in evidente stato di ebbrezza, e appena uscito di galera. Il neonato
è stato sbalzato a 20 metri
di distanza, la piccola Adina ha avuto multiple lesioni alle gambe. La signora
Martiniuc è stata per 24 ore incosciente ed in pericolo di vita. Tutt’ora è
ricoverata in condizioni critiche.

Nessun giornale o gr o tg ha ritenuto opportuno diffondere
la notizia. Questa è stata diffusa oggi, cinque giorni dopo, solo in una
lettera inviata da Anna Maffei, presidente dell’Unione cristiana evangelica
battista italiana, pubblicata dal quotidiano Il Manifesto.

Maffei invita a una riflessione sul ruolo dei media nella
costruzione del clima di insicurezza e di crescente intolleranza e xenofobia
fra la gente comune. Ha ragione: i media mainstream oramai formano un compatto
partito del pregiudizio e utilizzano il loro sterminato potere per diffonderlo
ad arte. Per un’elementare regola giornalistica infatti, se i romeni e solo i
rumeni (o i rom che per il giornalista medio è lo stesso) sono tutti
stupratori, assassini, ladri, autisti ubriachi, l’ennesimo cane che morde
l’uomo non deve far notizia. Ma se è l’uomo italiano (pregiudicato e ubriaco) a
mordere la cagna rumena, questa non dovrebbe essere una notizia più del suo
stereotipato opposto? Non dovrebbe causare scandalo e vergogna che un nostro
connazionale abbia ridotto in fin di vita una donna straniera e due bambini?

Sarebbe un triste paradosso, ovviamente, se solo per
questo i media facessero un buon servizio all’informazione. La Maffei centra perfettamente
il punto. Oggi i media mainstream, manipolando e scegliendo le notizie in
maniera intenzionale, rappresentano un generatore di insicurezza sociale,
intolleranza e xenofobia. E i giornali italiani che strillano l’investimento (o
lo stupro, o l’omicidio) di una cittadina italiana da parte di un cittadino
straniero, ma nascondono il caso opposto e sminuiscono sistematicamente i
crimini dei quali gli stranieri sono vittime, vanno definiti per quel che sono:
razzisti.

Per turpi fini (politici o commerciali che siano) si
stanno prestando a mettere in pericolo la convivenza civile in questo paese e
stanno giocando con la nostra democrazia. E’ tempo che chi ha a cuore la
convivenza civile in questo paese chieda sistematicamente loro conto delle loro
intenzioni e malintenzioni. Un altro giornalismo è possibile.

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