Insultati a scuola

no child is born a racist"I nostri bimbi romeni insultati a scuola"

"Aggrediti dai
compagni", gli episodi in alcune scuole delle province di Treviso e
Vicenza
.
Il racconto dei bambini a casa. I
genitori li hanno tenuti lontani dalle aule. La denuncia di un’associazione
veneta.
  di Roberto Bianchin
fonte: la Repubblica

Treviso – Bambini italiani contro bambini romeni. Finisce
per avvelenare anche i rapporti tra i più piccoli il caso di Giovanna Reggiani,
la donna massacrata a Roma dal rumeno Nicolae Mailat. L’associazione degli
immigrati romeni che vivono nel Veneto ha denunciato che in alcune scuole delle
provincie di Treviso e di Vicenza, dei bambini romeni sarebbero stati aggrediti
e molestati da alcuni loro compagni di classe italiani. Vi sarebbero state
spinte, minacce e insulti nei confronti dei bambini romeni, accusati dai loro
coetanei di appartenere a un "popolo di assassini".

A raccontare il fatto è Ileana Fofuca, presidentessa
dell’associazione culturale "Tera Nova" che riunisce i romeni della
provincia di Treviso. Secondo la donna, che è rumena, sposata con un italiano,
ha due figli e vive ad Asolo, nel Trevigiano, sarebbero stati gli stessi
ragazzini romeni a raccontare ai loro genitori che all’indomani del terribile
delitto di Roma sarebbero stati malmenati e insultati da alcuni loro compagni
di classe. Per questo alcune madri romene avrebbero tenuto a casa da scuola i
loro figli per paura di ritorsioni, dopo che i piccoli avevano riferito di
avere subìto maltrattamenti e offese. "Sono preoccupata – dice la donna –
per il clima di tensione, di incertezza e di diffidenza in cui stiamo vivendo
in questo periodo". L’associazione romena ha invitato tutti gli insegnanti
delle scuole venete a vigilare per prevenire atti di intolleranza, e a
diffondere messaggi di amicizia tra i due popoli. Della questione verrà
interessato anche il Provveditorato agli studi.

Ma le preoccupazioni sono più ampie. C’è infatti il timore
che si instauri e si diffonda un clima di odio fra italiani e romeni, e che
questo possa anche portare a delle conseguenze negative per i 3.500
imprenditori del Nord Est che lavorano, senza aver incontrato fino a questo
momento grossi problemi, in Romania. La presidentessa dell’associazione
"Tera Nova" ha perciò rivolto un invito anche ai suoi connazionali,
nel nome della "antica amicizia" tra Italia e Romania, affinché
"non dimentichino il tradizionale spirito di ospitalità e di accoglienza
che è tipico del nostro popolo". E’ amareggiata, Ileana Fofuca, per questi
che giudica "dei segnali di intolleranza molto preoccupanti", ma è
anche critica, pur manifestando "piena solidarietà a chi ha vissuto tragedie
inimmaginabili", verso le autorità italiane "che danno l’impressione
di non saper affrontare una situazione che rischia di degenerare". La
portavoce della comunità romena, che fa parte del coordinamento dei migranti
"Cittadinanza Attiva", racconta che la maggioranza degli oltre 8mila
romeni che vivono in provincia di Treviso, "si è integrata bene, studia,
lavora e si comporta onestamente". Ma ora, spiega, "sta iniziando a
pagare duramente le conseguenze per gli atti folli di qualche singolo
delinquente".

Secondo l’associazione infatti, "non si può fare di
tutta l’erba un fascio, cadendo vittime di pregiudizi. Perché il clima che
ormai serpeggia tra gli adulti si sta cominciando ad insinuare anche nei più
piccoli, come dimostrano gli episodi di intolleranza avvenuti in alcune scuole.
E questo è molto grave". Fino a ieri i lavoratori romeni non avevano
creato particolari problemi nella regione. I primi attriti con le popolazioni
locali sono sorti da quando alcune bande di romeni hanno preso il controllo del
mercato della prostituzione, dell’accattonaggio e della droga.

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