Facciamo il punto
sugli episodi di razzismo rilevati nei nostri campionati professionistici
nell’ultimo periodo (dal 21 settembre – data dell’ultimo aggiornamento – in
poi). Scritto da Layla Mousa – Progetto Ultrà
Lontano dai riflettori dei media si continuano a registrare episodi di
intolleranza razziale, ma se nei campionati di A e B
il fenomeno sembra limitato, in serie C1
si osserva qualche caso in più. Niente da segnalare invece in serie C2.
Bisogna considerare che gli episodi qui descritti sono soltanto quelli rilevati
da giudice sportivo per i quali è stata stabilita una sanzione, non si accenna
ad esempio ai cori razzisti dell’ultima giornata di campionato contro il rumeno
Mutu (“rumeno pezzo di…” e “rumeni fuori dall’Italia”) in
Lazio-Fiorentina, né allo striscione contro l’ex di turno Ibrahimovic – che per inciso è
svedese – esposto durante Juventus – Inter, e che recitava “Ibrahimovic zingaro infame”.
In serie B spiccano i
17000 euro di multa
inflitti all’Ascoli,
che comprendono però sia un coro razzista dei sostenitori bianconeri che le
frasi ingiuriose verso la terna arbitrale, la somma è inoltre aumentata a causa
della recidiva.
In serie C1 5000 euro
di ammenda al Monza Brianza
e all’Hellas Verona
per i cori dei propri tifosi incitanti alla discriminazione razziale, 6500 euro alla Cremonese e 6000 al Foggia, ma anche qui – come nel
caso dell’Ascoli – la multa è cumulativa con altri episodi (rispettivamente
insulti e sputi al guardalinee e utilizzo di bengala sugli spalti).
Abbandoniamo per un attimo il mondo del professionismo per vedere cosa è
successo – dall’inizio dei campionati ad oggi – nella nostra serie D, dove, considerando il
numero di squadre partecipanti, la quantità degli episodi rilevati è stata
contenuta: al Fano Calcio
è stata comminata un’ammenda di 3000
euro per i reiterati cori razzisti dei propri tifosi a danno di un calciatore
di colore avversario e per lo stesso motivo sono stati inflitti 2500 euro di multa alla squadra del
Brindisi.