Londra vieta l'ingresso alla nazionale Under 19 palestinese:
«C'è il rischio di fuga» «Tornate a Gaza, qui non si gioca»
Giacomo Russo Spena
«C'è chi può e chi non può» (per dirla alla
Ciccio Graziani, quando si gongolava della sua presenza in Nazionale).
E i palestinesi non possono. Per loro è scattato il divieto di giocare
una partita di calcio in Gran Bretagna. Motivo: c'è il rischio che
finiti i novanta minuti i giocatori rimangano a soggiornare nel
«democratico» Regno Unito. Il cartellino rosso inglese ha infranto così
la speranza dei giovani della nazionale under 19 palestinese, invitata
per una tournée di preparazione in vista delle qualificazioni alla
Coppa d'Asia di categoria. Dovevano giocare contro Blackburn Rovers e
Chester City. Ma le autorità britanniche sono state rigorose: «I membri
della squadra non hanno i criteri idonei per l'ingresso e devono essere
bloccati». La difesa del consolato britannico a Gerusalemme è delle più
disperate («in passato abbiamo supportato simili progetti») e non ha
certo stemperato gli animi di una nazionale che si sente discriminata.
L'allenatore Abu Sallem è andato giù pesante: «Recentemente siamo stati
in Norvegia a fare delle amichevoli senza nessun problema. La Gran
Bretagna invece ha paura che non torniamo a casa nostra». Altro che
fuga o invasione, il tecnico tiene a precisare che non hanno proprio
l'intenzione di abbandonare Gaza: «Noi amiamo la Palestina, è la nostra
terra».
Ciccio Graziani, quando si gongolava della sua presenza in Nazionale).
E i palestinesi non possono. Per loro è scattato il divieto di giocare
una partita di calcio in Gran Bretagna. Motivo: c'è il rischio che
finiti i novanta minuti i giocatori rimangano a soggiornare nel
«democratico» Regno Unito. Il cartellino rosso inglese ha infranto così
la speranza dei giovani della nazionale under 19 palestinese, invitata
per una tournée di preparazione in vista delle qualificazioni alla
Coppa d'Asia di categoria. Dovevano giocare contro Blackburn Rovers e
Chester City. Ma le autorità britanniche sono state rigorose: «I membri
della squadra non hanno i criteri idonei per l'ingresso e devono essere
bloccati». La difesa del consolato britannico a Gerusalemme è delle più
disperate («in passato abbiamo supportato simili progetti») e non ha
certo stemperato gli animi di una nazionale che si sente discriminata.
L'allenatore Abu Sallem è andato giù pesante: «Recentemente siamo stati
in Norvegia a fare delle amichevoli senza nessun problema. La Gran
Bretagna invece ha paura che non torniamo a casa nostra». Altro che
fuga o invasione, il tecnico tiene a precisare che non hanno proprio
l'intenzione di abbandonare Gaza: «Noi amiamo la Palestina, è la nostra
terra».
Persino l'inglese Red Cox, organizzatore della tournée,
afferma che la decisione delle autorità britanniche è ingiusta: «Sono
ragazzi che hanno lavorato una vita intera per essere selezionati. E
ora senza motivo si sentono rifiutati». Indesiderati in Gran Bretagna,
come in patria. Per loro infatti la vita da calciatore non è fatta,
come in occidente, di soldi e lusso. La mancanza di strutture (lo
stadio più grande è stato bombardato dall'esercito israeliano) e le
difficoltà di spostamento (causa muro e check point) costringe i
giocatori ad allenarsi in Egitto. Clamoroso l'episodio dei giochi
d'Asia del 2006 nel Qatar, in cui la nazionale, questa volta di volley,
fu esclusa a causa proprio dei blocchi israeliani. Malgrado gli
impedimenti la Palestina calcio ha scalato la classifica Fifa,
riuscendo ad arrivare al 115esimo posto. Complimenti.
afferma che la decisione delle autorità britanniche è ingiusta: «Sono
ragazzi che hanno lavorato una vita intera per essere selezionati. E
ora senza motivo si sentono rifiutati». Indesiderati in Gran Bretagna,
come in patria. Per loro infatti la vita da calciatore non è fatta,
come in occidente, di soldi e lusso. La mancanza di strutture (lo
stadio più grande è stato bombardato dall'esercito israeliano) e le
difficoltà di spostamento (causa muro e check point) costringe i
giocatori ad allenarsi in Egitto. Clamoroso l'episodio dei giochi
d'Asia del 2006 nel Qatar, in cui la nazionale, questa volta di volley,
fu esclusa a causa proprio dei blocchi israeliani. Malgrado gli
impedimenti la Palestina calcio ha scalato la classifica Fifa,
riuscendo ad arrivare al 115esimo posto. Complimenti.
fonte Il manifesto