La
Moratti
favorevole, "stiamo valutando diverse ordinanze". Sotto controllo
1.500 persone. E il sindaco del paese veneto dice: "L’ha fatto anche un
comune di centrosinistra"
di Stefano Rossi, fonte:
Repubblica.it
“Paolo Ferrero, non
cambia idea: "La ricerca di un capro espiatorio da parte di amministratori
che si sostituiscono alla polizia è un passo indietro nella civiltà del Paese e
non risolve nulla. Se questa idea si affermasse a Milano, sarei spaventato nel
constatare che l’ideologia che dieci anni fa era del solo Borghezio diventa
patrimonio di tutto il centrodestra in una importante città del Nord".
Potrebbe essere approvata
anche dal comune di Milano l’ordinanza che nega la residenza agli stranieri
comunitari (in pratica, romeni e bulgari) in mancanza di un reddito minimo di
420 euro al mese.
La Lega
Nord, che sostiene la giunta di Letizia Moratti, aveva posto
un ultimatum in scadenza ieri: "O si fa un’ordinanza come a Cittadella o
difficilmente approveremo il bilancio", aveva detto il consigliere Matteo
Salvini. Ieri dal sindaco Moratti sono venuti segnali possibilisti:
"Stiamo valutando diverse ordinanze per capire quali risposte dare rispetto
alle leggi nazionali ed europee". La direttiva Ue 38/2004 è stata recepita
dallo Stato italiano lo scorso aprile: "È una legge in vigore – spiega il
vicesindaco di An Riccardo De Corato – non c’è nemmeno bisogno di una
ordinanza".
Milano, sostiene De Corato,
da luglio ha chiesto a 1.500 cittadini comunitari di documentare reddito,
alloggio e assistenza sanitaria. Dieci persone sono state segnalate alla
prefettura per l’espulsione. La
Lega, però, non si accontenta di questa mediazione. "È
un primo passo – dice Salvini – ma non basta. Domenica la Lega manifesterà contro
Prodi, le tasse e l’indulto. De Corato parteciperà, se il Comune avrà adottato
l’ordinanza sarà un conto, se non lo avrà fatto sarà un’altra cosa".
Al Nord le ordinanze come
quella di Cittadella (ma anche contro il matrimonio degli stranieri senza
permesso di soggiorno, emanate in una quarantina di Comuni bergamaschi) si
diffondono a macchia d’olio. Domenica la Lega si attende centomila persone. Di certo
sfileranno 150 sindaci lombardi che hanno imitato il sindaco padovano Massimo
Bitonci. In Veneto sono cinquanta, in Piemonte trenta.
Roberto Cota, segretario
piemontese del Carroccio e deputato, annuncia una lettera ai parlamentari per
spiegare "come abbiamo affrontato il problema in modo asettico". E
Bitonci rivela che "anche un Comune di centrosinistra, Rubano, ha
approvato in consiglio una delibera simile alla mia ordinanza".
Ma il ministro della
Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, non cambia idea: "La ricerca di un capro
espiatorio da parte di amministratori che si sostituiscono alla polizia è un
passo indietro nella civiltà del Paese e non risolve nulla. Se questa idea si
affermasse a Milano, sarei spaventato nel constatare che l’ideologia che dieci
anni fa era del solo Borghezio diventa patrimonio di tutto il centrodestra in
una importante città del Nord".