Il ritorno del “Monnezza”

Il ritorno del Monnezza
  • La scelta peggiore
    L’editoriale odierno, mercoledì 9 gennaio, a firma di
    Enrico Pugliese pubblicato sul manifesto
  • Dall’emergenza
    rifiuti alla democrazia dell’emergenza

    di Fulvio Vassallo Paleologo Università di Palermo – fonte
    Carta.org
  • Rifiuti. Agnoletto:
    "Inaccettabile De gennaro commissario rifiuti"

      >>>leggi gli articoli>>>

 

La scelta peggiore
L’editoriale odierno, mercoledì 9 gennaio, a firma di
Enrico Pugliese pubblicato sul manifesto

Et peperit murem. La montagna di spazzatura di Napoli e
della Campania ha finalmente partorito un topolino: le proposte di merito di
Prodi per fronteggiare l’emergenza irritanti quanto banali e inadeguate. Ma c’è
stato un parto ben più grave e mostruoso, che riguarda la nomina a commissario
straordinario di Gianni De Gennaro. Le notizie di agenzia fanno sapere che il
capo della polizia sarà affidato da un vice, il generale Franco Giannini. Si
dovrebbe supporre che, così come De Gennaro, quest’ultimo abbia elevata
competenza se non in materia di gestione dei rifiuti, quanto meno in tematica
di politiche urbane o del territorio. Ma è ovvio che non è così. La scelta di
nominare un poliziotto e un militare per gestire una questione di grande
rilevanza sociale ed economica mostra come il vizio della scorciatoia
securitaria, già mostrata in altre occasioni (pensiamo alla questione degli
immigrati rumeni) stia diventando una solida abitudine del governo Prodi.

Ma c’è un dato ancora più grave – quasi doloroso – nella
scelta di De Gennaro. Era lui a capo della polizia quando a Napoli ci fu quella
sorta di massacro a piazza Municipio dove la violenza colpì non solo i giovani
manifestanti ma anche le mamme e altri rispettabili cittadini presenti in
piazza, data la chiusura di tutte le vie d’uscita.

Qualche giorno fa, su queste pagine, avevo presentato la
richiesta dell’intervento dell’esercito come l’ennesima provocazione
fascisteggiante della Lega. Ora abbiamo invece esercito e polizia. Con tutto il
rispetto per le forze dell’ordine. Non si capisce a che serva il loro impiego
per affrontare il problema dei rifiuti. Avessero affiancato il poliziotto a un
tecnico o un amministratore competente, la scelta sarebbe stata forse non
condivisibile ma almeno comprensibile. Così invece si è solo voluto
sottolineare che il problema è di ordine pubblico.

D’altronde questo sembra essere dimostrato dalle proposte,
rispetto alle quali non si vede la differenza con quelle di Bassolino e degli
altri commissari. La costruzione del termovalorizzatore di Acerra che (insieme
ad altri due) viene proposta come una sorta di uovo di Colombo è quello che
Bassolino (e Romiti) hanno sempre voluto e che ha determinato la scomunica del
vescovo di Acerra da parte di Bassolino per essersi opposto. Ora lo si farà
funzionare grazie all’intervento delle forze armate?

Per l’emergenza poi il piano del governo impone
l’utilizzazione dei siti individuati dalla legge del 2007. Sembra facile, ma
finora le discariche di volta in volta prese in considerazione sono risultate
inidonee. Difficile che le forze dell’ordine risolvano questo problema tecnico.

Certamente le soluzioni indispensabili per l’attuale
emergenza di Napoli non possono che avere carattere di tampone ed essere tutte
inidonee. Ma perché esse vengano accettate è necessario che ci sia il consenso
a livello di massa e non la militarizzazione del territorio. E c’è un
aggravante. È vero che non bisogna veder la camorra dappertutto, ma ci sono
segnali che proprio su questo terreno bande camorristiche si siano mobilitate
qua e là (compresa Pianura). Non saranno il confronto armato e lo scontro
frontale a ridurre la tensione e isolare la camorra.

Con una scelta repressiva si finirà solo per darle più
forza. Insomma, peggio di così non poteva andare.

Dall’emergenza
rifiuti alla democrazia dell’emergenza

di Fulvio Vassallo Paleologo Università di Palermo – fonte
Carta.org

La scelta dell’ex capo della polizia De Gennaro come
commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania, dopo la sua
nomina a capo di gabinetto del ministero dell’interno, segna un punto di non
ritorno nella strategia securitaria del governo Prodi, che alterna chiusure
sostanziali e finte aperture alle richieste dei movimenti e delle associazioni
che si battono per la pace, per l’ambiente, per la legaltà democratica, per i
diritti di cittadinanza e per l’inclusione sociale.

La nomina del superprefetto, capo di quella polizia che
proprio a napoli, nel marzo del 2001, già prima del mattatoio della Diaz a
Genova, si era macchiata delle cariche di piazza Municipio e poi dei pestaggi
cileni nella caserma Raniero, non risolverà certo l’emergenza rifiuti in
Campania, ma produce un inquitetante effetto annuncio per i movimenti, le
associazioni, gli enti locali che in campania e in altre regioni si battono per
la pace, per l’ambiente, per il rispetto dei diritti di cittadinanza e per
l’inclusione sociale nel rispetto del principio di legalità. E che ruolo svolga
oggi De Gennaro nelle politiche securitarie del governo Prodi, con il plauso
del centrodestra che non gli ha mai lesinato apprezzamenti e simpatia, è
confermato – oltre che dalla sua nomina a braccio destro del ministro
dell’interno–dalla sua partecipazione decisiva alla trattativa tra Italia e
Libia che pochi giorni fa ha prodotto una intesa operativa sul pattugliamento
congiunto in libia e nelle acque prospicenti quel paese.

Un accordo che comporterà gravissime violazioni dei
diritti umani dei migranti , anche ai danni di soggetti particolarmente
vulnerabili come donne, minori, vittime di tortura, richiedenti asilo.

d’altra parte, se si ignorano le responsabilità per le
torture inflitte dalla polizia alla diaz a genova e nella caserma raniero a
napoli, cosa volete che possa contare per questo governo la vita, la dignità,
la libertà di poveri clandestini, non persone, sulle quali è comunque lecito
infierire, magari in libia al riparo da occhi troppo curiosi, per potere
vantare in europa di sapere „coniugare rigore ed accoglienza“?

E cosa volete che possa contare la salute di alcune
migliaia di cittadini campani, di fronte all’esigenza di sfoggiare i muscoli
per risolvere un emergenza rifiuti largamente annunciata. Quello che conta è
l’annuncio di misure di polizia per dimostrare che lo stato è forte. si ritiene
oggi necessario normalizzare la situazione esplosiva che si è determinata in
campania, senza comprendere che la questione rifiuti nasconde un emergenza
sociale che nessun superpoliziotto e nessun esercito potranno mai affrontare e
risolvere con misure di ordine pubblico.

Contro la camorra, alla quale si è permesso da anni di
gestire il traffico dei rifiuti, non bastano scudi e manganelli, ma occorre
restituire risorse e strumenti di intervento e di controllo alle comunità
locali, praticare politiche di autentica solidarietà, dopo le fallimentari
gestioni commissariali di questi ultimi anni. le regioni del nord che per anni
hanno sversato i loro rifiuti in campania devono riprendersi quanto pensavano
di avere eliminato a basso costo. Tra le barricate di stato costruite sulla
militarizzazione del territorio, garantita dalle cariche di polizia, e le
barricate innalzate (non certo da ieri) dalla criminalità organizzata, occorre
trovare uno spazio di confronto democratico che eviti ai cittadini scelte
dal’alto, come quelle sui siti dove stoccare i rifiuti, scelte che ricadono
sulla loro vita e su quella dei loro figli. ogni intervento che impone con la forza
una scelta amministrativa si traduce in un ulteriore incremento di consensi
verso coloro che si oppongono allo stato anche con la violenza, ed accresce il
rischio di infiltrazioni e di strumentalizzazioni.

Per queste ragioni riteniamo che la nomina di De Gennaro
vada giudicata sia per il passato che lo ha caratterizzato che per futuro che
si annuncia, a partire dalla costruzione già annunciata del termovalorizzatore
di Acerra.Pper imporlo utilizzeranno gli stessi metodi adottati dalla polizia
di de gennaro nel 2001 a
Napoli e a Genova? E quale beneficio ne ricaverà la camorra ? Speriamo che
qualche parlamentare e qualche giornale di partito, di quello che rimane della
cosa rossa, svenduta ancora una volta, dopo la manifestazione dello scorso
ottobre a Roma, siano capaci di rialzare la testa e di dissociarsi dalle scelte
securitarie del governo. Scelte di militarizzazione del territorio che segnano
un baratro tra chi le continua a condividere e i cittadini. È bene ricordarlo,
dopo i commenti alla nomina di De gennaro, anche ai parlamentari di
Rifondazione e ai giornalisti di Liberazione.

Rifiuti. Agnoletto:
"Inaccettabile De gennaro commissario rifiuti"
“É assolutamente inaccettabile che il Governo dia nuova
fiducia ad una persona sotto inchiesta per i fatti del G8 di Genova con
l’accusa di aver tradito proprio la fiducia che lo Stato e il Paese avevano
riposto in lui come capo della Polizia”. Vittorio Agnoletto, eurodeputato della
Sinistra Europea, contesta la nomina di Gianni De Gennaro a commissario
straordinario per i rifiuti in Campania.

“É possibile – chiede – che non ci fosse nessuna altra
persona degna e capace di ricoprire tale incarico che non fosse accusata di
aver compiuto reati? È incredibile che attorno a questo nuovo attestato di
fiducia ci sia la pressoché unanimità degli schieramenti politici, come a dire
che indipendentemente dai suoi comportamenti De Gennaro merita sempre incarichi
di prestigio, come se per lui non valessero le leggi che valgono per tutti.
Stiamo parlando di un possibile imputato nell’inchiesta sul G8. Il ruolo
affidato a De Gennaro è di estrema delicatezza anche nella gestione dell’ordine
pubblico”.

“Il rischio – avverte Agnolotto – è che, replicando quanto
già fatto a Genova, dove i black block agirono e se ne andarono indisturbati e
a pagare furono i pacifisti, anche in Campania a venire colpita sia la
popolazione pacifica di Pianura, che ha deciso di protestare per difendere i
suoi diritti, e non i facinorosi al soldo della camorra”.

Questa voce è stata pubblicata in Generale. Contrassegna il permalink.