N.Y. Cops scatenati

New York. Un diciottenne
nero “armato” di una spazzola ucciso dai poliziotti con 20 colpi di pistola

Fonte rainews24

il giovane colpito a morte dalla polizia di NYArmato
di una banale e innocua spazzola per capelli, un giovane nero di
Bedford-Stuyvesant, una delle aree più povere di Brooklyn, è morto crivellato
da venti colpi di pistola dalla polizia di New York, convinta che in mano il giovane
avesse una pistola e che li stesse minacciando. Khiel Coppin, 18 anni, è morto
mentre veniva trasportato al Woodhull Medical and Mental Health, dopo essere
stato ferito e ammanettato a terra. Ora i poliziotti del Nypd, il New York
Police Department, sono di nuovo al centro delle polemiche per l’uso troppo
disinvolto delle armi e della violenza.

Era
stata la madre di Khiel a chiamare la polizia, chiedendo aiuto perché il figlio
la stava minacciando. Secondo l’Nypd, il ragazzo voleva uccidere la madre,
visto che per le scale andava urlando come un ossesso "ho una
pistola". "Lo avete sentito dalla sua bocca", ha detto più tardi
la donna, che la mattina dell’incidente aveva telefonato ad un ospedale
psichiatrico per far internare il figlio, secondo la polizia affetto da turbe
psichiche.

Le polemiche
I vicini di
casa che hanno assistito alla sparatoria hanno offerto una versione diversa da
quella degli agenti."Khiel ha lasciato cadere la spazzola, ha alzato le
mani, ma la polizia ha iniziato comunque a sparare», ha raccontato un
testimone. Nel quartiere a nord di Brooklyn, abitato prevalentemente da neri ed
ispanici, i vicini di Coppin hanno reagito indignati, anche se non c’è stato
nessun accenno di violenza, come era invece successo in passato.Una vicina di
casa, citata dal New York Times, urlava ai poliziotti: "Dovete essere
addestrati meglio, è assurdo".  Un uomo accanto a lei apostrofava
così la polizia: "Non ho nessuna voglia di incitare a una sommossa, ma
state davvero sbagliando tutto".

I precedenti
L’incidente nel quartiere di Bedford-Stuvesant ha riproposto il problema della
reazione eccessiva della polizia della Grande Mela. Non è la prima volta che i
difensori della legge di New York vengono accusati di una reazione
sproporzionata al pericolo. Un anno fa, proprio di questi giorni un giovanotto
di Queens, Sean Bell, era stato crivellato di colpi dalla polizia la notte
della vigilia delle nozze, uscendo alticcio da un club di spogliarello. Era
stato l’ultimo incidente di una tragica serie. Il caso più celebre risale al
1999, quando un immigrato africano disarmato, Amadou Diallo, venne ucciso da 19
pallottole sparate da quattro poliziotti.

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