Pubblichiamo questo Comunicato Stampa di Amnesty International che conferma le denuncie che più volte abbiamo registrato da parte dei migranti in terra di Spagna. Esteban Beltràn, ha spiegato che la maggior parte delle denunce e dei casi di
tortura esaminati dall’organizzazione hanno una componente razzista.
COMUNICATO STAMPA
Spagna: Amnesty
International sollecita una riforma del sistema di indagini per porre fine ai
maltrattamenti e alle torture da parte della Polizia
La tortura e i maltrattamenti da parte degli agenti di
polizia in Spagna non sono casi isolati, secondo un rapporto diffuso oggi da
Amnesty International. La riluttanza dei vari governi spagnoli ad affrontare il
fenomeno sta esacerbando il clima d’impunita’ che favorisce il riprodursi di
episodi del genere.
‘Le autorita’ spagnole devono smettere di negare
l’esistenza di casi di tortura e maltrattamenti da parte della polizia. La
mancanza di volonta’ politica nell’affrontare il problema ha dato luogo a
ulteriori violazioni dei diritti umani’ – ha dichiarato Rachel Taylor,
ricercatrice di Amnesty International sulla Spagna.Il rapporto diffuso oggi dall’organizzazione per i diritti
umani descrive casi di persone prese a schiaffi, calci e pugni e sottoposte ad
abusi verbali anche quando erano gia’ in manette, sia in strada che all’interno
delle stazioni di polizia.
In alcuni casi, persone hanno denunciato di essere state
minacciate con una pistola o con un coltello, frustate sulle piante dei piedi o
sottoposte a minacce di morte. Un uomo ha raccontato ad Amnesty International
che gli agenti di polizia gli hanno detto che, se non avesse collaborato,
avrebbero stuprato la sua fidanzata. In un altro caso, una persona ha perso
l’udito per parecchie settimane a seguito di un colpo subito da un poliziotto.
Le ricerche condotte da Amnesty International hanno
portato alla conclusione che quelli descritti nel proprio rapporto non sono
casi isolati, bensi’ l’esempio di carenze profonde e strutturali nell’ambito della
prevenzione, delle indagini e della repressione della tortura e dei maltrattamenti.
Spesso, le persone che hanno subito torture e
maltrattamenti da parte della polizia non ottengono giustizia: le sentenze dei
tribunali dipendono da una propensione a credere alle testimonianze degli
agenti, mentre le vittime possono finire in prigione e vedere rovinate la
propria vita e carriera professionale.
‘Gli agenti di polizia tendono a farsi giustizia da soli,
con le autorita’ che chiudono gli occhi di fronte al loro comportamento, che
rappresenta una chiara violazione degli obblighi legali internazionali della
Spagna’ – ha commentato Taylor. ‘La tortura non puo’ essere un fatto normale.
Eppure rimane impunita nonostante gli impegni della Spagna nei confronti del diritto
internazionale’.
Amnesty International ha identificato una serie di fattori
che contribuiscono all’impunita’ degli agenti di polizia responsabili dei maltrattamenti:
ostacoli nella presentazione delle denunce; mancanza di indagini indipendenti,
rapide e imparziali se non addirittura completa assenza di indagini; referti
medici incompleti o inaccurati; intimidazioni della polizia nei confronti delle
vittime; assenza di sanzioni adeguate o processi che terminano con
l’assoluzione a seguito della mancata identificazione dei poliziotti
responsabili.
‘Fino a quando il governo non adottera’ misure efficaci
per indagare sulle denunce di tortura e portare di fronte alla giustizia i
responsabili di torture e maltrattamenti, gli agenti di polizia rimarranno al
di sopra della legge e il clima d’impunita’ si propaghera’’ – ha concluso
Taylor.
Amnesty International chiede al governo spagnolo di
introdurre una serie di provvedimenti legislativi, giudiziari e amministrativi
per prevenire la tortura e i maltrattamenti. L’organizzazione raccomanda
inoltre alle autorita’ di garantire l’avvio di indagini rapide, indipendenti, imparziali
ed efficaci, in ogni caso in cui vi sia motivo di ritenere che siano stati
commessi maltrattamenti o atti di tortura. Infine, Amnesty International chiede
di assicurare che ogni persona responsabile di queste violazioni dei diritti
umani sia portata di fronte alla giustizia, attraverso una procedura equa, e
che le vittime ricevano un effettivo rimedio per quanto subito, compresa una
riparazione.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 14 novembre 2007