CPT per comunitari espulsi

Cittadini comunitari – Le
espulsioni passano per i Centri di Permanenza Temporanea

Dopo aver annunciato il superamento
della Bossi – Fini, il governo la utilizza anche per i comunitari

Redazione
Melting Pot

CPTSembra una beffa, ma si tratta invece del risultato di
quella che Marco Revelli ha recentemente definito come una “crisi di nervi”
dello scenario italiano.
Non solo la legge Bossi Fini, come i Centri di Permanenza
Temporanea, non sono stati nè superati, né tantomeno cancellati, ma addirittura
il loro utilizzo è stato esteso nei confronti di quanti, cittadini comunitari,
vengano colpiti da un provvedimento di espulsione, come previsto dal nuovo
Decreto Legge emanato d’urgenza dal Governo.
Sono moltissime infatti le disposizioni che, nel nuovo
provvedimento, richiamano la normativa prevista dalla legge in vigore in
materia di immigrazione. Ad oggi, già circa 30 cittadini rumeni sono trattenuti
all’interno dei Cpt in attesa di essere espulsi.

Il Decreto parla chiaro: "…per i casi in cui i
motivi di pubblica sicurezza che hanno determinato l’allontanamento siano
caratterizzati dal requisito della imperatività, il questore esegue
immediatamente l’allontanamento e si applicano le disposizioni de cui all’art.
13, comma 5 bis D. Lgs. 286/98.

Sembra un vero e proprio corto circuito, un vortice senza
uscita nel quale, spettacolarizzazione mediatica, politica, arbitrarietà
rispetto alle norme comunitarie, stanno travolgendo gli ultimi stracci della
cittadinanza europea.

Da un lato, per circa un anno, si sono susseguiti proclami
e annunci rispetto all’abrogazione della legge Bossi Fini e al superamento dei
Cpt, dall’altro, oggi, il loro regime viene imposto anche all’interno dello
spazio europeo.

Certo, tutto questo, non sembra assolutamente legittimo,
proprio con riferimento alle norme che regolano la libera circolazione ed il
diritto di soggiorno all’interno degli stati membri dell’UE, ma ciò che più di
altra cosa desta preoccupazione è il clima di “guerra contro gli ultimi” che,
anche a costo di venir meno agli impegni presi con le istituzioni comunitarie,
il Governo italiano sembra aver intrapreso.

Lo scenario che si va delineando ci prospetta il paradosso
per il quale, le disposizioni che regolano la possibilità e le modalità di
espulsione dei cittadini comunitari sono ancor più restrittive di quelle
previste dalla già ferrea ed ingiusta legge Bossi Fini.

Intanto le baraccopoli nelle quale molti hanno trovato
l’unica sistemazione possibile per coprire le loro notti con un tetto, anche se
di cartone, vengono smantellate a suon di ruspe e interventi speciali.

E’ lì, dentro a quelle capanne fatiscenti, che si annida
il pericolo?

Per l’omicidio, certo efferato, di Giovanna Reggiani, non
poteva bastare la Giustizia
dei Tribunali Penali, è servito scompaginare i principi cardine su cui si regge
il trattato istitutivo dell’UE, ed insieme, ma questo è ben più facile, dare
inizio alla “guerra contro gli ultimi”.

 

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