Performance clandestina

hidden theatreLo sbarco di
clandestini sulla costa di Cecina

di Giovanni Maria Bellu – repubblica.it

LO SBARCO avverrà domani, lunedì 5 novembre, a mezzogiorno in punto, in una zona fino ad ora
non toccata dall’arrivo delle carrette del mare: la Piazza del Forte di Marina di Bibbona, a dieci chilometri
da Cecina, in Toscana. Chi avrà la voglia e il tempo di andarci, assisterà
all’arrivo di una barca carica di uomini e di donne che, per percorrere
l’ultimo tratto del loro viaggio, si lanceranno nell’acqua e raggiungeranno la
terra con le loro forze.

Così Annet Henneman
e gli attori del suo "Teatro di
Nascosto"
(http://www.teatrodinascosto.it/)
tenteranno di rompere il senso di ineluttabile routine che ormai accompagna le
notizie delle tragedie del mare. Una "azione di teatro-reportage",
così la definisce la regista, per affermare che le persone che muoiono nel
Mediterraneo non sono numeri, non sono scorie statistiche dei grandi flussi
migratori, ma persone coi loro sogni, le loro speranze: "Per dare voce a
chi, come gli immigrati clandestini, non ne ha. Né voce, né volto, come i corpi
senza vita recuperati pochi giorni fa al largo di Vendicari".

La performance di domani è una sorta di seguito del dramma
"Rifugiati" (che nel giugno scorso è stato rappresentato al
Parlamento europeo) dove le persecuzioni politiche, l’indifferenza
dell’Occidente, la xenofobia, le fughe disperate, la reclusione nei Centri di
permanenza temporanea sono stati raccontati da veri esiliati e da veri
esponenti politici (tra gli altri Maria Chiara Acciarini, Vittorio Agnoletto,
Tana De Zulueta, Francesco Martone). Ed è anche un modo per presentare un
convegno che si terrà a Volterra – la sede del "Teatro di nascosto – dal 9
all’11 novembre. Vi prenderanno parte parlamentari italiani ed europei, esperti
del settore, rappresentanti delle istituzioni locali e, alla fine dei lavori
sarà approvato un documento, "la
Charta di Volterra" con delle linee guida per una
politica europea comune per l’asilo.

Il teatro di Annet Henneman, allieva di Jerzy Grotowski, è
questo: la rottura della barriera della finzione, la messa in scena della
realtà attraverso i suoi protagonisti. E’ uno scambio continuo tra la vita e la
sua rappresentazione: "L’essere umano è al centro – dice la Henneman – Non possiamo
rappresentarlo senza vivere le sue sofferenze più reali. Il nostro metodo ci
impone di toccare con mano la realtà. Veri rifugiati, persino parlamentari di
professione, recitano nei nostri spettacoli perché teatro-reportage racconta
solo storie vere. Le storie che s’intrecciano in una realtà in continua
evoluzione".

Sulla
carretta del mare che domani approderà in Toscana – e che vuole essere il
simbolo di tutte quelle che sono approdate nelle coste del Sud – ci sarà anche
Faiza Khalil, che nei giorni scorsi è giunta in Italia con un aereo partito da
Kirkuk, la città a maggioranza curda del Nord dell’Iraq che vive un perenne
stato di guerra. Per Faiza Khalil la partecipazione allo sbarco sarà un modo
per ricordare un suo cugino che aveva deciso di fuggire in Europa, era arrivato
in Turchia, aveva preso una barca che avrebbe dovuto condurlo in Grecia, ma è
scomparso per sempre. Anche lui è entrato nelle statistiche della strage degli
immigrati: non meno di diecimila morti dalla fine degli anni Novanta a oggi.
Solo quest’anno, secondo "Fortress Europe", cinquecento davanti alle
coste della Sicilia.

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