Sacri Confini della Patria

Dal Blog di Mauro Biani

Luoghi comuni: Rom al
confino della Sacra Patria

I sacri confini della patria - by Mauro Biani 


Per fortuna proprio oggi c'è anche tanta gente che marcia per la pace e per i diritti di tutti.

 

Di seguito un post di
Mauro Biani del 21 Settembre scorso, quanto mai di attualità …

Populismi, demagogie, politica - by Mauro BianiPopulismi, demagogie,
politica

Stasera ho raggiunto il top. Vedo Anno Zero, la trasmissione di
Santoro. Si parla di Grillo, Vday, etc etc. Ospiti in studio: Sartori
(politologo) pro, Polito
(Margherita ex La
Repubblica, ex Riformista) contro,
Travaglio superpro, Sabina
Guzzanti più pro che contro,
etc. Nel dibattito in studio, riesco ad essere in disaccordo (perché mi
appaiono perlomeno parziali e un po’ banali) con "i perchè" di,
nell’ordine: Sartori, Polito, Travaglio, Guzzanti (Sabina), Santoro, la Borromeo ed anche con un
giovanissimo spaurito, quanto compunto, esponente base DS. Perfino Vauro e le
sue vignette mi sembrano scolorite. Un record. Poi, mentre “la tristezza mi
avvolge come miele” (cit. Guccini), torno a lavorare ad Emme (il numero 2 esce
lunedì). Quando mi segnalano (grazie Meri) questa notizia su Adista: Milano:
trasferito il prete che ha difeso i Rom
. Leggetela. Perché don Renato incarna un esempio di
politica che mi rappresenta,
è lui che rappresenta la Politica quella
che vorrei, quella non demagogica, non populista, non da privilegiato. Quella
etica, dell’accoglienza, del servizio, degli ultimi al centro. Lo facciamo un Don Renato Rebuzzini Day?


E allora perché siamo giunti a questo punto? Io propongo un contributo, sempre
partendo da questo esempio di cronaca. Cliccando questo link trovate "ben" 3 risultati
per questa notizia, uno di Adista,
uno di Panorama e uno
de Il Giornale. Gli
ultimi 2 presumibilmente che informano i propri destri e-lettori del provvedimento.
Ma nessun giornale (almeno
on line) di sinistra
o sedicente “democratico
che racconti, dimostri indignazione o perlomeno il dubbio. E così, tutti a
rincorrere motivi (spesso riconducibili ad una generica “onestà” o
“produttività” del politico) della gente di Grillo o dell’antipolitica dello
scontento. Per me il motivo è più “lungo” nel tempo ed “educativo” relazionale
(persino tra elettori ed eletti), specie nella sinistra. Quando ci si disabitua
a guardare agli ultimi come ingiustizie da sanare, come a persone da
accogliere, e la politica, lungi da essere servitrice dello Stato dialogante
anche scomodo ma credibile con la cittadinanza, abdica allegramente al suo
ruolo e, ad esempio, rincorre le pance con la “sicurezza” che “non è di destra né di sinistra”,
tutto pian piano diventa che “non è
di destra né di sinistra
”. Niente è di destra né di sinistra,
figuriamoci “i cazzi miei”.
E difatti, lungi da essere rasSicurante, alla lunga l’esempio del politicante
da “casta” ci dice proprio questo: i “cazzi
miei
” non sono né di destra né di sinistra, ma sono “i
sacrosanti, totalizzanti stracazzi miei”, e perciò si salvi chi può, che chi
non può, si caccia. Come i Rom di
Opera
, come Don Renato
Rebuzzini
, nel silenzio
populista-demagogico
più totale.

 

Questa voce è stata pubblicata in razzismo /cpt / migranti /società / movimenti / pace / diritti. Contrassegna il permalink.