Sms contro i cori razzisti

Lazio, i tifosi si mobilitano: "Copriamo di
fischi i buu" contro i giocatori di colore. Catena di messaggini tra i sostenitori del Club

Domani esordio in
Champions. Platini ha minacciato l'esclusione per i club colpevoli
di Daniele
Magliocchetti – fonte: Repubblica.it

tifoseria lazioSorpresa: i tifosi
della Lazio si uniscono contro il razzismo. Motivo?
Soltanto la paura di
essere cacciati dall'Europa a prescindere dai gol di Rocchi e Pandev nel
preliminare di Champions League con la Dinamo Bucarest. Il terrore, perché di questo si tratta, nasce dalle
parole di Michel Platini che ha giurato di infliggere pene pesantissime,
arrivando anche alla estromissione dalle coppe, alle squadre i cui i tifosi
"si macchieranno di atti di intolleranza razziale". Ed è così che da
una settimana, e per la prima volta dopo anni, i sostenitori di fede laziale
hanno fatto fronte comune, facendo girare migliaia di sms. "Tutti insieme
uniti, sommergiamo di fischi gli ululati, altrimenti stavolta sarà finita per
davvero", l'accorato testo del messaggio.

Ma non è tutto. A ciò si sono aggiunti diversi
appelli sui forum degli ultras biancocelesti. Insomma, una vera e propria mobilitazione via
internet, e non solo. "Buoni, per favore ve lo chiediamo che alla prima
nota stonata ci squalificano il campo. e se ci squalificano il campo ci rimette
la Lazio",
l'implorazione un ultrà della Nord direttamente alla curva. E ancora:
"Platini non vede l'ora di punire qualcuno, quindi vi preghiamo di stare
zitti e non fare sciocchezze".

Il timore tra i laziali che possa succedere
qualcosa è forte, anche perché non meno di qualche giorno fa, durante
l'amichevole con il Panathinaikos al Flaminio, sempre dallo stesso settore,
ossia la Nord,
ci sono stati diversi "buuu" razzisti nei confronti di N'Doye,
giocatore di colore della formazione greca. C'è da dire che qualche fischio
l'altra sera si è levato, ma non tanto da coprire gli ululati. Ora però,
miracolosamente, è tutto diverso, almeno secondo i tifosi biancocelesti. In
ballo c'è l'Europa che conta e non "bisogna lasciarsela sfuggire".

Il regolamento disciplinare dell'Uefa, nonostante
l'arrivo di Platini, non è cambiato. A dettare legge è sempre l'articolo 11/bis
che al paragrafo 1 recita: "Chiunque insulti la dignità umana in qualunque
modo, compresi provenienza, territorio, colore, religione, etnia incorrerà in
una sospensione di 5 partite o specifico periodo". Ecco, è proprio
l'ultimo passo che il numero uno dell'Uefa può e vuole interpretare con la
massima severità per comminare pene aspre, fino all'esclusione di un club.

Per capire l'aria che tira basti pensare a
quello che è successo in Inghilterra-Serbia del 17 giugno scorso, con l'Uefa
che ha fatto ricorso contro il proprio organo disciplinare per aver multato i
serbi con soli 24.000 euro a causa di cori razzisti nei confronti di un
giocatore inglese.

Oltretutto la Lazio è recidiva. Sulla società di Lotito pesa
una squalifica europea del campo per cori razzisti datata 25 novembre 2004.
Quel giorno si giocava Lazio-Partizan Belgrado all'Olimpico e il povero Boya fu
oggetto di clamorosi ululati. La squalifica del campo venne poi cambiata con lo
stadio a porte chiuse. Ma adesso è tutto appeso a un filo di buu.

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