L’ Avv. Laura Tartarini commenta la sentenza di Genova

La giustizia di Diaz di Mauro Biani[fonte: http://www.dirittinrete.org]
I
eri il tribunale di Genova ha condannato 24 attivisti per
i fatti di piazza del luglio 2001
a quasi 100 anni di carcere.
Di certo non si può dire che il tentativo della procura di
uniformare ad uno standard di gravità unico e altissimo qualunque episodio
accaduto e le persone che lo avessero commesso (o anche vi avessero solo
assistito) abbia avuto successo. Sui 25 tratti a giudizio abbiamo “solo” dieci condanne per
devastazione e saccheggio, mentre per gli altri i reati attribuiti vanno dal
danneggiamento alla resistenza aggravata. Per alcuni appartenenti alle tute
bianche (3 in
tutto), la resistenza è addirittura stata considerata insussistente. Mentre con
ogni evidenza si è giudicata inattendibile la ricostruzione della prima carica
sul corteo da parte dei cc, 4 dei quali verranno indagati per falsa
testimonianza. Ma questo può bastare di fronte a tutto ciò che abbiamo
visto accadere nelle giornate di Genova? Può veramente essere sufficiente a
liquidare le responsabilità del complesso delle forze dell’ordine e del governo
su quelle giornate? Certamente no. E il fatto che l’imputazione di devastazione
e saccheggio non sia caduta per tutti, o che la resistenza a P.U. sia stata
considerata sussistente nella quasi totalità dei casi, dovrebbe ricordarcelo ed
impedirci di essere soddisfatti perchè la prima carica contro il corteo del
Carlini è stata considerata illegittima. Continua a leggere

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Milano meglio di Cittadella per le espulsioni dei rumeni

"Nostro modello funziona, già partiamo con tre
allontanamenti"

controllo stranieriMilano, 16 dic. (Apcom) – "Il modello Milano per
l’espulsione dei rumeni che non hanno mezzi di sostentamento funziona ancor
prima del modello Cittadella". Lo ha dichiarato il vice Sindaco di Milano
e deputato di Alleanza Nazionale Riccardo De Corato che oggi ha partecipato
alla manifestazione sulla sicurezza organizzata dalla Lega Nord.

"Mentre da Cittadella – aggiunge De Corato – e dagli
altri Comuni che hanno agito attraverso ordinanze non si è avuto ancora alcun riscontro,
Milano parte con i primi tre allontanamenti grazie alle segnalazioni dei vigili
e all’applicazione della Direttiva Ue sul diritto di soggiorno dei
comunitari". "Il modello Milano – spiega De Corato – è un percorso
concordato tra Prefettura e Polizia Municipale che da luglio ad oggi, grazie all’applicazione
di una direttiva europea esistente, ha portato i vigili ad effettuare oltre
1700 identificazioni tra campi rom, baraccopoli e persone sorprese per strada a
mendicare. E ieri ha dato il primo importante risultato: tre provvedimenti di
allontanamento firmati dal Prefetto nei confronti di rumeni segnalati dalla
Polizia Municipale perché privi di mezzi di sostentamento". "Abbiamo dimostrato, senza dover ricorrere a
particolari ordinanze, di avere i mezzi per agire – conclude De Corato – e li
stiamo applicando con profitto. Quelli di ieri, sono solo i primi della lista
perché i vigili hanno già effettuato oltre 1700 identificazioni di rom rumeni che
potrebbero essere espulsi perché senza mezzi di sostentamento. E continueranno
a segnalarli al Prefetto".

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E’ morto Rocco, il quinto operaio della ThyssenKrupp

protesta operaia

E’ morto oggi all’ospedale Molinette di Torino il quinto
operaio gravemente ustionato nell’incendio scoppiato nell’acciaieria
ThyssenKrupp. Rocco Marzo, 54 anni, versava in gravissime condizioni dopo aver
riportato ustioni sull’80 per cento del corpo ed era stato sottoposto a interventi
di trapianto cutaneo, dicono fonti sanitarie. Nei giorni scorsi la città aveva celebrato i funerali di
Antonio di 36 anni, Roberto di 34, Angelo di 43 e Bruno di 26, colleghi di
Rocco deceduti prima di lui. Altri due operai feriti nell’incidente versano
ancora in gravi condizioni in ospedale.

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MODELLI…

Intervallo. Legge elettorale modello; alcuni avvisi.

Modelli by Mauro Biani
vignetta di Mauro Biani
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Decreto Flussi 2007 – Il disastro del “click day”

Click Day...tutto da rifare!Ritardi, messaggi di errore e
arbitrarietà nell’ accoglimento delle oltre 340mila domande: il Ministero deve
dare spiegazioni. 540 mila domande scaricate, oltre 340 mila quelle inviate
dopo le otto del 15 dicembre, che sancivano l’apertura della corsa contro il
tempo, questi gli ultimi dati resi noti attraverso i notiziari televisivi dal
Viminale.
Il "click
day" rivela la vera essenza del meccanismo dei flussi, un vero e proprio
sorteggio senza alcun criterio
.Sono centinaia le segnalazioni che
continuano ad arrivarte al nostro sito, gli utenti denunciano la notrasparenza
del nuovosistema. Ma non c’è nulla di buono dietro a queste cifre. Ogni numero,
ogni domanda scaricata e poi inviata è un sogno ed insieme una speranza per un
permesso di soggiorno finora irraggiungibile. E non tanto per quanti si trovano
in paesi lontani e vogliano raggiungere il nostro paese, questo avviene
comunque anche nelle forme più tragiche dei viaggi della speranza, ma
soprattutto, è bene ricordarlo, per quanti già si trovano qui, in condizioni
irregolari, e nel decreto flussi avevano riposto il loro sogno di uscire dalla
“clandestinità”.
Tutto da rifare questa la realtà
[tratto da Meltingpot] Continua a leggere

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REGIME!

Invisibili! No Dal Molin

Almeno 50.000 cittadini stanno sfilando da più di due ore per le vie di
Vicenza. Un lungo, colorato e pacifico corteo, aperto da uno striscione, retto
dalle donne del
NO DAL MOLIN”, che indossano
una maschera bianca a significare la loro invisibilità… Denunciano da tempo che
“su Vicenza è calato il silenzio”! Lottano perché vogliono per se e per i
propri figli una città di pace e non di guerra e per questo sono diventati
invisibili per il governo e per i media. La conferma della loro denuncia è
facilmente verificabile… fatevi un giro adesso per le home page dei principali
quotidiani on line o sui vari canali televisivi… di loro non c’è traccia! E’
poi così azzardato definire tutto questo REGIME?

Vicenza. ore 17:52 –Il Premio Nobel Dario Fo: "Governanti ciechi e
sordi"
‘’Una manifestazione come questa dovrebbe fare impressione
ai governanti, ma sono ciechi, sordi. Non sentono, non seguono, non vedono, non
si rendono conto delle cose. Anche la gente della sinistra, i dirigenti della
sinistra non si rendono conto dell’importanza che hanno queste manifestazioni,
della costanza, della voglia assoluta di sentirsi cittadini di queste persone e
non un insieme di gente che non conta niente’’. Ha detto Dario Fo ancora al corteo
di Vicenza.

NO DAL MOLIN manifestazione del 15.12.07

Vicenza, corteo
contro il silenzio
Abbandonati dal
governo e dalle forze politiche, oggi tornano in piazza i no Dal Molin,
determinati a resistere alla nuova base Usa. Attese decine di migliaia di
persone e pacifisti da tutta Europa

«Su Vicenza è calato
il silenzio – dicono al presidio permanente – e la storia di migliaia di donne
e uomini che difendono la propria terra non viene raccontata dai grandi media
nazionali; dal governo, solo segnali d’arroganza che dimostrano che i cittadini
sono considerati soltanto come una presenza collaterale. Per questo il corteo
sarà aperto da una fila di persone in maschera bianca, a evidenziare
l’invisibilità di Vicenza, svenduta e trattata come una merce dallo stesso
presidente della Repubblica». La manifestazione di oggi è determinata a rompere
questo silenzio. Lo farà non soltanto ribadendo il proprio no alla nuova base
Usa ma anche tessendo le fila di una rete importante a livello europeo.
di Orsola Casagrande – fonte: Il Manifesto   Continua a leggere

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L’epicentro / No Dal Molin all’attacco: «Niente ministri al corteo»

banner No Dal Molin


No Dal Molindi Pierluigi
Sullo [carta.org]
 

Non sappiamo quanti «imbecilli» [come dice quel
nazi-leghista del sindaco di Vicenza] saranno sabato alla manifestazione contro
la base. Sappiamo che i cittadini di Vicenza sono stati trattati come stupidi
da Prodi quando disse, da Bucarest, «è solo una questione urbanistica» [frase
che passerà alla storia, come «il mio regno per un cavallo»] e come sudditi da
Napolitano, il presidente, che con piglio staliniano-democratico [non è un
ossimoro, «democratico» è l’aggettivo di «partito»] ha detto, da Washington,
che la questione è decisa, e non si discute. Sappiamo anche che la città veneta
assomiglia a quel che in un terremoto si chiama «il cratere», o epicentro: ci
sono molte scelte tardo-liberiste del governo attuale che fanno vibrare i nervi
del paese, dal disprezzo per i lavoratori [metallurgici o precari] a quello per
gay e lesbiche, eccetera, ma il Dal Molin le condensa tutte o quasi: la pace e
la guerra, l’uso del territorio e la democrazia [come dice Gianfranco Bettin
nella copertina di Carta settimanale che sarà diffuso sabato alla
manifestazione, oltre che nelle edicole]. Milioni di persone – quelle che esposero le bandiere della
pace alle finestre e quelle che tentano di non farsi seppellire dal cemento e
dall’asfalto dello «sviluppo», quelle che non tollerano più la vacuità
criminosa della politica e quelle che si chiedono se esista ancora una sinistra
fuori del palazzo di Montecitorio – guardano ai No Dal Molin con speranza, sono
ansiose di dare una mano, stanno con il fiato sospeso perché sanno che attorno
all’aeroporto si tratta di fermare non le truppe di Amato, o non solo, ma
quelle di Bush. Imbecilli, stupidi e sudditi, ci vediamo a Vicenza. 


No Dal Molin
all’attacco: «Niente ministri al corteo»

I no base di Vicenza tagliano i ponti con il governo dopo
le parole di D’Alema e Napolitano: «Contesteremo chiunque vorrà sfilare».
Zanotelli: «Obiezione fiscale contro la Finanziaria di guerra»
di Stefano
Milani Continua a leggere

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Pestaggio al cpt di Bologna, poliziotti assolti

Il giudice non nega
le botte ma le «giustifica» e assolve i quattro poliziotti imputati per i fatti
del 2 marzo 2003. Assolti anche quattro immigrati
di Giusi Marcante

CPT di BolognaBologna.Fu un pestaggio giustificato. Sembra dire così la
sentenza con cui il giudice Manuela Melloni ha assolto ieri i quattro
poliziotti finiti a processo per le violenze avvenute contro gli immigrati la
sera del 2 marzo 2003 nel cpt di via Mattei a Bologna. Assoluzione per
l’ispettore Giacomo Alessi che ora è all’ufficio immigrazione e per gli agenti
Paolo Cogniti, Sergio Valentini e Giuseppe Marini. Assolti perché in presenza
di una causa di giustificazione come stabilisce il terzo comma dell’articolo
530 del codice di procedura penale, che potrebbe essere l’adempimento di un
dovere o l’esecuzione di un ordine, la legittima difesa o l’uso legittimo delle
armi (manganelli e scudi). Il giudice ha assolto anche quattro immigrati
accusati di danneggiamenti per il lancio di oggetti.
Le motivazioni spiegheranno il perché della decisione che
non cancella però una notte di botte per quella che anche la pm Silvia Marzocchi
ha definito «una punizione esemplare». L’accusa aveva chiesto una condanna ad
un anno per lesioni aggravate per i quattro poliziotti, la pm aveva
sottolineato prima di pronunciare le sue conclusioni di provare un senso di
«disagio» perché «le forze di polizia usarono i loro poteri per il male di
questi cittadini». Continua a leggere

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Melfi, dove i rom sono davvero cittadini

di Carmencita Pellettieri, Melfi (Potenza)

antica stampa del castello di Menfi«Uomo» è la traduzione italiana del termine «rom» e
«uomini», con i rispettivi diritti politici, civili e sociali, sono i rom di
Melfi, illuminata civitas della Basilicata in provincia di Potenza. La
sedentarietà degli zingari melfitani risale a più di un secolo fa così come la
loro scolarizzazione, i matrimoni misti superano l’80 per cento e da un
ventennio i primi laureati gitani sono entrati attivamente in ogni settore
lavorativo altamente professionalizzato. Si può affermare, dunque, che Melfi
rappresenta un esempio di integrazione effettiva di due popoli, quello italiano
e quello rom. Che qui gode di tutti i diritti di cittadinanza.

Melfi, uno dei più importanti centri di memoria normanna,
è una città educata alla tolleranza dello «straniero» fin dal 1231, quando
Federico II di Svevia emise le Constitutiones Melphitanae, che disciplinavano
tutto ciò che riguardava il pubblico e il civile. Via Bagno di Melfi è il
quartiere rom, e proprio in questa strada convivono serenamente il passato e il
presente. Continua a leggere

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Immigrati in rete a Torino

arci progetto immigraMentre la Cité nationale de l’histoire de l’immigration
(www.histoire-immigration.fr) propone un folto calendario di attività – sono
fra l’altro in corso due mostre, una dedicata ai rifugiati armeni e l’altra
agli scatti fotografici di Augustus Sherman a Ellis Island – anche in Italia si
varano iniziative in vista del 18 dicembre, Giornata internazionale dei
migranti. In particolare, oggi a Torino su iniziativa dell’Arci verrà
presentato il progetto «Immigra», che attraverso un periodico e una web radio
multilingue (www.immigra.it) vuole essere uno spazio di scambio e informazione, un laboratorio
in divenire che dovrebbe anche servire come strumento di indagine per le istituzioni.
Nel corso della giornata, che si chiuderà con un concerto degli Asian Dub
Foundation, verrà distribuita anche la Costituzione Italiana tradotta nelle
undici lingue più diffuse fra gli immigrati presenti in Italia.

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