[fonte: http://www.dirittinrete.org]
Ieri il tribunale di Genova ha condannato 24 attivisti per
i fatti di piazza del luglio 2001
a quasi 100 anni di carcere.
Di certo non si può dire che il tentativo della procura di
uniformare ad uno standard di gravità unico e altissimo qualunque episodio
accaduto e le persone che lo avessero commesso (o anche vi avessero solo
assistito) abbia avuto successo. Sui 25 tratti a giudizio abbiamo “solo” dieci condanne per
devastazione e saccheggio, mentre per gli altri i reati attribuiti vanno dal
danneggiamento alla resistenza aggravata. Per alcuni appartenenti alle tute
bianche (3 in
tutto), la resistenza è addirittura stata considerata insussistente. Mentre con
ogni evidenza si è giudicata inattendibile la ricostruzione della prima carica
sul corteo da parte dei cc, 4 dei quali verranno indagati per falsa
testimonianza. Ma questo può bastare di fronte a tutto ciò che abbiamo
visto accadere nelle giornate di Genova? Può veramente essere sufficiente a
liquidare le responsabilità del complesso delle forze dell’ordine e del governo
su quelle giornate? Certamente no. E il fatto che l’imputazione di devastazione
e saccheggio non sia caduta per tutti, o che la resistenza a P.U. sia stata
considerata sussistente nella quasi totalità dei casi, dovrebbe ricordarcelo ed
impedirci di essere soddisfatti perchè la prima carica contro il corteo del
Carlini è stata considerata illegittima. Continua a leggere
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