Afghanistan – La verità al prezzo di una vita

Gli articoli pubblicati da Peacereporter il 13 Febbraio 2008

Afghanistan – 13.2.2008
Ucciso militare
italiano

C’è anche un ferito. La sparatoria a sessanta chilometri
da Kabu. I talebani rivendicano l’attentato… E’ la dodicesima vittima italiana dall’inizio della
guerra..Il nostro contingente sale a 2.880 militari impegnati

La verità al prezzo di una vita
La
responsabilità di questa morte è della politica. Ma anche della stampa che non
informa. Editoriale
di Maso Notarianni Dir. Peacereporter

Non è mai bello quando le peggiori previsioni si avverano.
Non ci piace per nulla fare la parte di quelli che lo avevano ampiamente
previsto. Per cui reprimiamo l’istinto per nulla nobile del rivendicare il
nostro ruolo di cassandre e concentriamoci su un altro problema: quello
dell’informazione.Sono mesi che andiamo dicendo, noi e pochi altri, che in
Afghanistan c’è una guerra vera, che non si può continuare a prendere in giro
gli italiani con la storiella della missione di pace, che da quando poi
all’Italia è stato affidato il comando militare della zona di Kabul, la
situazione non poteva che precipitare. Gli unici che con noi hanno denunciato
la reale situazione in cui i nostri soldati sono stati catapultati sono proprio
gli analisti militari, non certo dei pacifisti. Ancora una volta ci vuole un morto per riaprire un
ragionamento. Ancora una volta la verità è svelata al prezzo di una vita umana.
Di questo dovrebbe vergognarsi la nostra classe politica, che per i suoi
indegni giochi di potere è disposta a nascondere la realtà dietro alla semplice
formuletta della missione di pace e di ricostruzione. Ma di questo si dovrebbe
assumere parte della responsabilità anche la stampa, gli editori, i direttori
dei giornali, che avrebbero il dovere etico e morale di informarsi e di
informare. E che invece si limitano a far passare alle loro redazioni e ai loro
inviati le veline degli stati maggiori della difesa. Che fanno il loro
mestiere: disinformano su quel che realmente accade nei teatri di guerra.


La guerra nell’ovest
Civile ucciso
nell’ovest da forza italo-spagnola.
Nuovi particolari su raid italiano a Bakwa

di Enrico Piovesana

Un civile afgano è stato ucciso dalle truppe Nato della
Forza di reazione rapida italo-spagnola che scortavano un convoglio militare
afgano nella provincia di Farah, dove gli italiani combattono da un anno e
mezzo. Dopo il governatore della
provincia, anche quello del distretto di Bakwa parla del coinvolgimento dei
militari italiani nel raid che il 3 febbraio uccise 11 civili
    

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