Comunità Sant’Egidio. Sgomberi campi rom aumentano insicurezza

comunità di sant' Egido“Non serve sgomberare i campi rom per avere piu’
sicurezza, anzi c’e’ il rischio che tali azioni ottengano l’effetto contrario”.
Lo afferma la Comunita
di Sant’Egidio
per la quale “gli sgomberi dei campi rom e dei romeni hanno
aumentato l’insicurezza”. “Pensiamo allo sbandamento che deriva da ogni
sgombero, di persone che vagano da una parte all’altra della citta’ che non
conoscono e dove danno l’impressione di costituire un nuova ondata di arrivi”,
ha spiegato il portavoce Mario Marazziti, ricordando che solo restando nei
campi attrezzati “i bambini potranno andare a scuola, e gli adulti orientarsi
tra i servizi”.

Per Marazziti, “la vera origine del senso di insicurezza
nella societa’ e’ la fragilita’ data dal precariato, dalle famiglie monoreddito
che non possono accedere al credito, dall’aumento dell’usura”. “A questo
proposito–ha sottolineato–chiediamo uno sforzo per l’edilizia popolare, perche’
le giovani generazioni non siano piu’ esasperate dalla ricerca della casa,
mentre gli affitti sono aumentati dell’80 per cento. Un’altra proposta e’
l’agevolazione fiscale per chi affitta per recuperare i 270mila appartamenti
vuoti”. Nella conferenza stampa tenuta alla Provincia di Roma, Marazziti ha
anche ricordato che dei 290milioni di euro stanziati per l’immigrazione,
190milioni sono spesi per le espulsioni e i rimpatri. Ben poco rimane per la
rete dei servizi".“Occorre compiere–ha concluso–ogni sforzo per non
incoraggiare l’allarme sociale. Garantire la presenza delle istituzioni in
piccoli campi puo’ costituire una fonte di sicurezza per i quartieri che li
ospitano”. Alla presentazione della nuova edizione di “Dove mangiare, dormire
lavarsi”, guida ai servizi della citta’ per i senza fissa dimora, Marazziti ha
anche definito “ingiustificato l’attuale allarme sociale: "il tasso di
criminalita’ tra italiani e stranieri–ha concluso–e’ equivalente, e il fatto
che nelle carceri vi siano molti stranieri non e’ la dimostrazione di una loro
elevata criminalita’. Piuttosto gli stranieri vanno in carcere e a volte vi
rimangono per problemi di documenti”, e sono loro “le prime vittime della
criminalita’, perche’ vivendo ai margini della societa’ sono maggiormente a
rischio”.

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