Decreto espulsioni. Restano i Cpt

Il governo ha
depositato al senato sei emendamenti al decreto sulle espulsioni di cittadini
comunitari [quello contro rom e rumeni], il cui voto è previsto per questo
pomeriggio
.
Fonte: Carta.org

manifestazione migrantiTra le
modifiche introdotte dai sei emendamenti del governo, l’indicazione che per
quanto riguarda l’allontanamento dal territorio nazionale per motivi di
pubblica sicurezza si tenga conto «anche delle segnalazioni motivate del
sindaco del luogo di soggiorno del cittadino dell’Unione o del suo famigliare».
E’ previsto inoltre che il questore possa disporre il trattenimento in
strutture già destinate per legge alla permanenza temporanea, mentre il
cittadino dell’Unione, nei cui confronti sia stato adottato il provvedimento di
allontanamento con divieto di reingresso, «può presentare domanda di revoca del
divieto dopo che, dall’esecuzione del provvedimento, sia decorsa almeno la metà
della durata del divieto, e in ogni caso decorsi tre anni». Nella domanda
dovranno essere spiegati gli argomenti intesi «a dimostrare l’avvenuto oggettivo
mutamento delle circostanze che hanno motivato la decisione di vietarne il
reingresso nel territorio nazionale». Sulla domanda, entro sei mesi dalla sua
presentazione, decide con atto motivato l’autorità che ha emanato il
provvedimento di allontanamento con divieto di reingresso, posto che «durante
l’esame della domanda l’interessato non ha diritto d’ingresso nel territorio
nazionale». Quanto alla dichiarazione della propria presenza sul territorio
nazionale, un decreto del ministro dell’Interno stabilirà le modalità, e nel
caso non venga effettuata la dichiarazione di presenza "si presume, salvo
prova contraria, che il soggiorno si sia protratto da oltre tre mesi». Altri
due emendamenti ritoccano alcuni passaggi delle norme come nel caso delle «risorse
economiche sufficienti» cui verranno aggiunte le parole: «Derivanti da fonti
lecite e dimostrabili».

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