Ripubblicizzare l’acqua, difendere
i Beni Comuni.
In marcia per
difendere l’acqua, "un bene comune
che non va privatizzato". Quarantamila persone, donne e uomini
appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e
religiose, sindacali e politiche per sostenere una legge di iniziativa popolare
(già 400 mila le firme raccolte) per la tutela, il governo e la gestione
pubblica dell’acqua. Tra le tante manifestazioni, le più svariate, che Roma è
abituata a ospitare quella di oggi (n.d.r. sabato 1 dicembre) in nome del diritto all’acqua che "non
è una merce" è stata sicuramente tra le più insolite. E quella che al
momento incassa anche un successo quasi immediato e quasi tangibile. Il
ministro per la
Solidarietà sociale Paolo Ferrero promette infatti che la
"ripubblicizzazione dell’acqua sarà uno dei punti della verifica di
governo a gennaio". Il corteo, animato e colorato con tante gocce d’acqua
di cartone, è stato organizzato dal Forum Italiano dei movimenti per l’acqua
che raggruppa 70 associazioni e reti nazionali e circa mille comitati
territoriali. Un arcipelago che ha sintetizzato in quattro punti le cose da
fare subito: moratoria contro tutte le privatizzazioni; immediata approvazione
della legge d’iniziativa popolare; ristrutturare la rete idrica nazionale che
tra perdite e infiltrazioni aiuta il mercato delle privatizzazioni, "una
grande opera pubblica" recita un cartello sarcastico. Infine la gestione
pubblica e partecipata dai lavoratori e dalle comunità locali [Fonte: http://www.acquabenecomune.org/]. «Sai
che c’è, sai che c’è acqua gratis pure a te». Lo vede? Alex Zanotelli
sorride, sandali ai piedi, sciarpa tricolore intorno al collo lo si incontra
per caso tra la folla e quasi non lo si nota se non per il fatto che viene
subito riconosciuto da tutti, è difficile persino riuscire a
"braccarlo", ma si ferma e si capisce subito che dal suo volto
trapela una piena soddisfazione. «Oggi? – commenta – Ci giochiamo tutto. La
battaglia sull’acqua ingloba nella sua portata tutto il processo democratico».
E gli slogan urlati nel corteo partono da qui: «Nessuno la può privatizzare,
l’acqua è un bene comune». Su questa parola d’ordine il movimento si è
ricomposto e in più di quarantamila da tutt’Italia, e non solo, ieri sono scesi
in strada a Roma per chiedere la ripubblicizzazione di un bene comune. «Abbiamo
ottenuto – sottolinea Zanotelli – la moratoria di un anno sulla gestione dei
servizi idrici, è un primo passo. Solo un primo passo. Se non otteniamo una
legge entro un anno, possiamo dire che siamo stati sconfitti. Ma la prima ad
essere sconfitta, mi creda, è la democrazia». A guardare i quarantamila che
ieri hanno sfilato per le vie della capitale si può dire, senza ombra di
dubbio, che è proprio così. [fonte: liberazione.it]