Stati Generali della sinistra…vengo anch’io?

L’ 8 ed il 9 Dicembre si svolgeranno a Roma i lavori dell’
Assemblea Generale della ‘Sinistra’…
Nel nuovo Sito [http://www.lassemblea.org/], creato per l’occasione, campeggia la foto
di un bambino con un bel palloncino rosso… “vengo anch’io” si legge sul
palloncino. Leggo le quotidiane cronache parlamentari di questi mesi, dei
pacchetti sicurezza, delle espulsioni, delle persecuzioni dei Rom e dei Rumeni,
delle deportazioni dei bambini migranti, dei lavavetri di Firenze… e non voglio nemmeno pensare ad altre questioni per non farmi troppo male!
Penso ai respingimenti alle frontiere di rifugiati e profughi,
leggo la storia del CPA (e non CPT, per carità…) di Cassibile, della bambina di pochi mesi intossicata dai lacrimogeni nel CPT di Gradisca, penso alle
migliaia di corpi di migranti che riposano in fondo al mare, alle code alle
poste per il rinnovo dei permessi di soggiorno, al nuovo decreto flussi… insomma
tutte "cosette" che non sono certamente state frutto della mente razzista e
perversa di qualche consigliere comunale di Treviso, o di un sindaco di
Cittadella ma che sono state approvate dal governo in carica, “cose rosse” comprese…
e mi chiedevo dove sarà adesso questa bambina ritratta nel fango del suo campo
rom… chissà se farà ancora in tempo a partecipare a qualche forum o seminario…   M.G.

 

Vengo anch'io?
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Bettio (Lega): con gli immigrati usiamo i metodi SS

Chiedo scusa ai lettori del Blog per quanto state per
leggere e per la foto allegata… anni fa, forse, ci avrebbe fatto persino
sorridere, allo stato delle cose dà la nausea anche un semplice copia-incolla
di parole come queste, di fronte alle quali si desidererebbe essere solo in preda ad
un brutto incubo! Il dramma è che questo paese sta realmente vivendo un
terribile incubo… dal quale dobbiamo con ogni mezzo svegliarci… M.G.

«Usare con gli
immigrati lo stesso metodo delle SS: punirne dieci per ogni torto fatto a un
nostro cittadino». Ha usato queste parole il consigliere leghista Giorgio
Bettio, intervenuto durante il consiglio comunale per dare il suo appoggio
all’ordinanza anti-sbandati sottoscritta da Gobbo e chiedere metodi più duri
contro gli stranieri che abitano in città.

[Fonte: La Tribuna di Treviso]

foto di un nazista....A dare il "la" all’invettiva del consigliere, a
suo dire, «l’ennesimo sopruso patito da un inquilino dei palazzi dove abitano
anche gli immigrati»
. Bettio accusa, ma non spiega quando e cosa sia avvenuto
per scatenare tanta ira. «Non è possibile che gli immigrati vengano a vivere
nei nostri condomini e poi comincino a comportarsi come Ras di quartiere o
terroristi – dice – dovrebbero rispettare le regole e invece prima fanno finta
di non capire poi, se redarguiti, passano alla minacce. Il decreto è troppo
tenero». E lancia la sua proposta: «Gli immigrati che chiedono la
residenza, se in possesso dei requisiti, dovrebbero essere messi sotto
osservazione per sei mesi»
. Il piano, annunciato davanti ai volti increduli ma
silenziosi dell’opposizione, suona più o meno come una prova d’esame: «Nel
momento in cui ottengono la residenza
– dice – la commissione dovrebbe
assumersi il compito di seguirne gli spostamenti e controllarne il
comportamento andando a chiedere informazioni anche ai vicini di casa. Passati
questi primi sei mesi
– continua Bettio – se gli stranieri si sono comportati
bene, allora possono restare, in caso contrario devono essere sottoposti ad
altri tre mesi di verifica e poi espulsi»
. Poi l’affondo: «Sarebbe giusto fargli capire come ci si
comporta usando gli stessi metodi dei nazisti. Per ogni trevigiano a cui recano
danno o disturbo, vengono puniti dieci extracomunitari»
. Dal banco della
giunta, Gobbo annuisce e l’opposizione lascia correre: «E’ da anni che viviano
il fenomeno dell’immigrazione – dice Sbarra – e la Lega, per propaganda,
continua a spacciarlo come emergenza, invece di attivare tempestivamente
politiche serie».

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Decreto flussi, avanti nel caos

computer in tilt decreto flussiVi ricordiamo che sul sito Meltingpot troverete Tutto sul Decreto Flussi
2007
.
I commenti dell’ Avv. Marco Paggi,
le date, i moduli, il software, i consigli utili, in continuo aggiornamento.
Dalle 00.00 del 1° dicembre è
possibile accedere al nuovo sistema.

Qui
[
»leggi l’articolo] potete trovare tutte le informazioni utili per accedere
alla nuova procedura telematica, le date di invio, i software scaricabili, le
indicazioni per compilare i moduli e alcuni consigli utili.


Decreto flussi, avanti nel caos  Fonte: Carta.org
«Si va avanti a singhiozzo. Il sistema telematico messo a punto dal
ministero dell’interno in occasione del decreto flussi per richiedere il nulla
osta al lavoro presenta varie falle»
. E’ quanto sostiene Raffaele
Minelli, presidente dell’Inca Cgil. «In alcune regioni gli operatori dei
patronati – spiega Minelli–sono costretti a lavorare le pratiche manualmente a
causa del ritardo con cui vengono consegnate le necessarie pass word per
accedere al programma telematico e per poter scaricare i moduli da compilare.
In Sicilia, ancora oggi si lavora così; in parte anche in Puglia. Continua a leggere

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Decreto espulsioni. Restano i Cpt

Il governo ha
depositato al senato sei emendamenti al decreto sulle espulsioni di cittadini
comunitari [quello contro rom e rumeni], il cui voto è previsto per questo
pomeriggio
.
Fonte: Carta.org

manifestazione migrantiTra le
modifiche introdotte dai sei emendamenti del governo, l’indicazione che per
quanto riguarda l’allontanamento dal territorio nazionale per motivi di
pubblica sicurezza si tenga conto «anche delle segnalazioni motivate del
sindaco del luogo di soggiorno del cittadino dell’Unione o del suo famigliare».
E’ previsto inoltre che il questore possa disporre il trattenimento in
strutture già destinate per legge alla permanenza temporanea, mentre il
cittadino dell’Unione, nei cui confronti sia stato adottato il provvedimento di
allontanamento con divieto di reingresso, «può presentare domanda di revoca del
divieto dopo che, dall’esecuzione del provvedimento, sia decorsa almeno la metà
della durata del divieto, e in ogni caso decorsi tre anni». Continua a leggere

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Com.Stampa ASGI contro il D.L. sulla sicurezza

Associazione
Studi Giuridici sull’ Immigrazione

Comunicato
Stampa del 2 novembre 2007

logo dell' ASGIL’ASGI esprime la più ferma contrarietà al decreto legge sulla “sicurezza” emanato
dal governo, nel merito e nella forma.
I disegni di legge elaborati su questo tema, nel prevedere nuove ipotesi di
reato, aggravamenti di pena per reati già esistenti, limitazioni della
sospensione condizionale della pena, limitazioni nella fruizione di misure alternative
alla detenzione, forniscono già un quadro sconcertante
in cui viene data una risposta carceraria
e repressiva
a problemi sociali,
i quali, stante la loro complessità, avrebbero bisogno di un approccio ben
diverso da quello che si sta attuando e che, contrariamente agli scopi
dichiarati, rischia di colpire i
soggetti più deboli
. Continua a leggere

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Cassibile – l’ennesima prigione che non dice il suo nome

No CPT!Avevo già postato un articolo sul
Centro di Cassibile. Si trattava
del reportage di Roman Herzog, un giornalista tedesco, che lo aveva visitato a metà novembre. Esce
oggi, invece, questa
Intervista di straordinaria rilevanza
che
Alessandra
Sciurba
della redazione di Meltingpot (che non finisco mai di
ringraziare per l’ importanza e la qualità del suo lavoro di informazione) ha
realizzato con
Barbara
Crivelli
, della Rete antirazzista siciliana. E’ l’ennesimo racconto di una realtà che dovrebbe lasciare indignati
coloro che hanno creduto che con la caduta del governo Berlusconi e l’ avvento di un governo di centro-sinistra le cose
sarebbero cambiate. Mera illusione! ”Modalità di formale accoglienza che poi invece nascondono
luoghi di detenzione e di deportazione, anche di minorenni”, recinzioni che
aumentano sempre più e nessuna possibilità di avere contatti con l’ esterno,
tanto meno di uscire. Definire CPA (Centro
di Prima Accoglienza) quello che a tutti
gli effetti è rimasto un CPT solo perché
alcune organizzazioni umanitarie possono accedervi è, come la stessa Barbara
Crivelli commenta, inquietante…
Lo sbandierato “superamento” dei CPT sta
tutto qui…” lager” erano e tali sono rimasti… nulla è cambiato… nemmeno la mia
rabbia. 
Matteo Ghione

Quando l’umanitarismo nasconde la vergogna
Documento a cura a
cura di Alessandra Sciurba, redazione Melting Pot

Ci troviamo a
parlare con Barbara Crivelli, della Rete antirazzista siciliana, nodo catanese,
di quello che risulta ad oggi il centro di detenzione per migranti dallo
statuto più incerto, più difficile da comprendere: il centro di Cassibile in
provincia di Siracusa.

D. cominciamo innanzitutto con il chiederti qual’è in questo momento lo
statuto di questo centro di detenzione e qual’è la sua storia? È un centro di
detenzione amministrativa? È un centro di accoglienza? Continua a leggere

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Protesta contro le Poste, a Verona si incatenano

la protesta dei migrantiHanno manifestato da
nord a sud per ripetere una cosa che tutti sanno, ma contro cui nessuno è
disposto a fare nulla:
gli immigrati italiani sono perseguitati dal rinnovo del
permesso di soggiorno alle Poste. Una vera e propria rapina istituzionalizzata:
72 euro per ottenere un documento richiesto dallo Stato e che, oltretutto,
continua ad arrivare in ritardo.

A Rimini – dove la mobilitazione è stata organizzata dal
Laboratorio Paz e dal collettivo studentesco – il meccanismo per rinnovare il
permesso è stato ribattezzato «killer kit». Associazioni, comitati,
antirazzisti sono scesi in piazza a Bologna, Padova, Milano, Brescia, Catania,
Gorizia e in molte altre città. «Tutti oggi parlano di sicurezza e in un giorno
il governo ha firmato il decreto sulle espulsioni, che rischia di produrre
un´equazione costante tra migrante e criminale. I migranti però sanno bene cosa
vuol dire insicurezza, perché sono esposti da anni agli effetti della legge
Bossi-Fini che, collegando il permesso di soggiorno al contratto di lavoro, li
consegna all´incertezza della precarietà», scrive il coordinamento migranti di
Bologna e Provincia. A Verona diversi immigrati hanno deciso di incatenarsi
davanti al Comune per protestare contro il razzismo del sindaco. La
mobilitazione contro la rapina del rinnovo dei permessi, infatti, è stata
un’occasione anche per ribadire altre questioni. Come scrivono da Milano: «La
legge Bossi-Fini è ancora in vigore e questo governo non sembra avere la
volontà di abrogarla, né di superarne gli aspetti più discriminatori che
provocano il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti».  Fonte Il Manifesto [02.12.07]

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Irrazionalità e autoritarismo del «pacchetto sicurezza»

Un’ analisi del Prof.
Sergio Moccia, Ordinario
di Diritto penale presso l’ Università Federico II di Napoli
sul
contestato “Pacchetto Sicurezza” approvato dal governo il 30 Ottobre scorso,
contenete le discusse norme sulle espulsioni di cittadini comunitari.

espulsioni(…)“è evidente che le
espulsioni appaiono configurare provvedimenti sostanzialmente penali, contrasta
con il principio di legalità sub specie determinatezza, art.25 co.2 Cost., la
vaghezza di motivi di «pubblica sicurezza», così come il riferimento a
«comportamenti…» che non si traducano in reati: anche il mero vivere con i
propri familiari in una baracca «compromette la tutela della dignità umana»!
Gravissima risulta, poi, la previsione della possibilità di un’espulsione
legata alla condotta di «un suo familiare»: secondo l’art.27 co.1 Cost.,
infatti, «la responsabilità penale è personale», e non può, quindi,
assolutamente connettersi al fatto altrui.”(…)

Irrazionalità e
autoritarismo del «pacchetto sicurezza»

A cura del Prof. Sergio Moccia,
Ordinario di
Diritto penale Università Federico II di Napoli

Una parte del primo dei quattro disegni di legge che
compongono il «pacchetto sicurezza» approvato dal Consiglio dei ministri il 30
ottobre 2007, cioè del ddl recante «disposizioni in materia di sicurezza
urbana», è stata trasfusa nel decreto legge 1 novembre 2007, n.181, che
modifica – sull’onda emotiva determinata da un efferato omicidio – il decreto
legislativo n.30/2007, a sua volta emanato in attuazione della direttiva
comunitaria n. 38/2004. Continua a leggere

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Togliere alle Poste i permessi di soggiorno

Sabato scorso nche a Milano come
in tante altre città si è levata la protesta dei migranti: file estenuanti alle
Poste per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno alla “modica” cifra di
72 euro! Ma tanta rabbia anche verso il perdurare della legge Bossi Fini
malgrado le promesse elettorali del centrosinistra e sul nuovo decreto flussi. Dopo
tre ore di presidio in Piazza Cordusio, un ragazzo prende il microfono e
conclude: «Voi pensate che io sia
contento di essere considerato immigrato, straniero, clandestino? Essere
immigrato o essere italiano non è una scelta. E’ solo il caso».

migranti in fila alle PosteTogliere alle Poste i permessi di soggiorno
di Michela Chimenti, fonte: carta.org

Dei migranti si dice di tutto, ma raramente si dice e si
scrive che hanno le idee molto chiare. La manifestazione di sabato scorso in
Piazza Cordusio a Milano, davanti alla sede centrale delle Poste italiane, ne è
stata la dimostrazione. Durante il presidio [organizzato, fra gli altri, da
Rete migrante Milano, Centro delle culture, Partito umanista, Todo cambia,
Rifondazione comunista] sono stati tutti molto determinati nel chiedere a gran
voce che sia annullato il protocollo fra lo stato e le Poste per il rinnovo dei
permessi di soggiorno le pratiche per il permesso di soggirono siano trasferite
agli enti locali, comuni innanzi tutto. Continua a leggere

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Caravaggio(Bg): matrimonio vietato ai clandestini

Gli stranieri che
vogliono sposarsi a Caravaggio devono presentare anche il permesso di soggiorno

di Claudio Del Frate 
Fonte: corriere.it

matrimonio mistoCaravaggio (Bergamo) — «C’è una legge che mi impone di
denunciare i clandestini e un’altra che dà loro la facoltà di sposarsi: non vi
pare assurdo?». Messa così tanto logica non pare; solo che Giuseppe Prevedini,
sindaco leghista di Caravaggio, marzullianamente parlando, si è fatto la
domanda e si è dato la risposta: ha emesso un provvedimento in base al quale lo
straniero che vuole sposarsi nel comune bergamasco deve presentare anche il
permesso di soggiorno. «Abbiamo voluto colmare un vuoto di legge e sollevare da
responsabilità i nostri ufficiali d’anagrafe» spiega Prevedini. Ma la mossa non
sembra dettata solo da amore per il diritto. Ne è convinto ad esempio Marcello
Saponaro, consigliere regionale dei Verdi eletto in provincia di Bergamo che
bolla la decisione come «illegittima e xenofoba». Continua a leggere

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