Amnesty International
ha chiesto alla Grecia di aprire un’inchiesta dopo le violenze che sarebbero
state commesse dai guardacoste contro un gruppo di tredici immigrati afgani,
tra i quali due bambini. Le autorità greche sono regolarmente oggetto di accuse
di violenze nei confronti di immigrati che arrivano nel Paese. Fonte Carta.org
Quattro mesi fa, l’ong tedesca Pro Asyl aveva reso una
relazione straziante sui maltrattamenti e le torture che sarebbero stati
commessi quest’estate da guardacoste greci contro alcuni migranti. La vicenda
si basa questa volta su prove raccolte da Amnesty a gennaio da afgani detenuti
in un centro ad Ayvalik, sulla costa turca, di fronte all’isola greca di
Lesbos. I membri di questo gruppo, tra i quali otto minorenni – i
più giovani di nove e tredici anni – hanno raccontato di essere stati
intercettati da due barche battenti bandiera greca in occasione del loro
tentativo di raggiungere Lesbos a bordo di un’imbarcazione in legno. I membri
degli equipaggi, coperti da cappucci, avrebbero brutalizzato il gruppo – compresi
i due ragazzi –costringendo alcuni di loro a spogliarsi, prima di prendere il
loro denaro e i telefoni cellulari. Rilevando che “queste accuse sono in sintonia con altri
resoconti giunti ad Amnesty negli ultimi mesi”, l’ ong ha chiesto un’inchiesta
“imparziale”. Regolarmente sollecitate su questo argomento, le autorità greche
promettono ogni volta indagini, che scaturiscono tuttavia molto di rado
nell’incriminazione dei responsabili.