Peacereporter compie quattro anni! Auguri!

logo_peacereporterNon sono mai stato molto attento alle c.d. date da non
dimenticare.
Dimentico sistematicamente compleanni ed anniversari… persino
delle persone cui sono affettivamente più legato. Il quarto compleanno di Peacereporter non è sfuggito a questa
regola ma fortunatamente ci ha pensato l’ editoriale del direttore Maso Notarianni (che allego a questo
post) a ricordarlo. E si tratta davvero di un compleanno importante. Quattro
anni di grande informazione, libera, indipendente, sempre puntuale ed attenta a
360° su tutti gli scenari geo-politici del mondo, pur sempre con un occhio di
riguardo particolare alle tante vicende umane tanto spesso ignorate altrove,
raccontandoci con forza e verità le vite, le speranze ed anche i tanti, troppi
dolori, purtroppo, degli abitanti del pianeta. Il tutto con rigoroso senso di
giustizia e verità nel cuore ed inchiostro “arcobaleno” nella penna! Un grande
lavoro, di valore inestimabile per i tempi che corrono e per il “pensiero unico”
rincorso e ripropostoci dalla quasi totalità dei media. Tanti auguri e grazie di cuore Peacereporter, al suo Direttore, a tutta
la Redazione
ed a quanti vi collaborano. Con tutta la mia stima
Matteo Ghione

 

la prima pagina web di peacereporterBuon compleanno
Oggi PeaceReporter
compie quattro anni

di Maso Notarianni, Direttore di Peacereporter

Oggi è il nostro quarto compleanno. Tanti auguri, per
prima cosa.
Quanti di voi si ricordano com’eravamo quando alle sei del
mattino facemmo click e mandammo in rete la prima versione di PeaceReporter? I
risultati che abbiamo ottenuto sono clamorosi, direi. Per questo voglio ringraziarvi tutti, lettori,
collaboratori, tecnici, impiegati e giornalisti e non poco. Ma dovremmo
ringraziarci tutti reciprocamente e anche noi medesimi, visto che il giornale è
nostro e non di un padrone. Noi che lavoriamo e voi che leggete siamo editori
di una straordinaria impresa..
In redazione e in amministrazione abbiamo fatto un gran
lavoro, credo, tenendo ben ferma la barra della professionalità e dell’etica,
che tanto manca purtroppo nei giornali e nelle televisioni dove lavorano i
nostri più ricchi ma meno fortunati colleghi.
Abbiamo coltivato e fatto crescere insieme a voi lettori
un progetto importante. Un progetto che ha già ottenuto dei risultati,
influenzando il modo di seguire certi temi nel resto delle redazioni e portando
idee e spunti in molte altre realtà. Ma il progetto PeaceRepoeter ha uno scopo
preciso e nobile: quello di diffondere una cultura diversa. Una cultura opposta
a quella, purtroppo dominante, della guerra.
Peacereporter è diventato anche un mensile cartaceoChe è forte, e molto invasiva. Tutto oggi è misurato con
le categorie della guerra (non con quelle del conflitto, che è tutt’altro). Per
questo la nostra tenacia dev’essere, letteralmente anche, a prova di bomba. Ma
anche a prova di difficoltà tra colleghi, di incomprensioni con i lettori,
persino di difficili vicende personali e brutti periodi. Tutte cose che possono
esserci, che possono capitare. Ma che non possono farci perdere di vista
l’importanza e la bellezza della "missione".
Datemi del pazzo, ma io credo che PeaceReporter sia
davvero importante in questo momento. Perché ha una idea molto forte dietro. E
a questa idea ci stiamo lavorando con grande professionalità, che dev’essere
sempre più grande, grazie e per rispetto al sostegno dei collaboratori e dei
lettori.

Insomma, un buon compleanno a tutti noi.
Un grazie a tutti
noi.
Ma anche una scossa. Ricordiamoci di quel 28 novembre di
quattro anni fa.
E del suo perché. Che è ancora lo stesso, solo più
importante e più grande.
Come noi.

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